Il divenire della critica
Ho voluto precisare subito questo punto per sfatare tutta una serie di facili accuse rivolte spesso ai primi periodi dell’opera di Fontana sino circa
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Naturalmente per far ciò occorre sfrondare la figura dell’artista da quella facile aureola di bizzarria e di giocosità che spesso gli è stata
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operativo, finiva, in realtà, per realizzare qualcosa di molto diverso e spesso con dei resultati ben superiori a quelli che le sue teorizzazioni
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estroflessione dei margini, spesso slabbrati e beanti, offre quel tanto di azzardo, di casualità, che toglie ogni aspetto meccanico all’operazione.
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, spesso ovalizzate, spesso smaltate e lievemente colorate attraverso le quali si veniva a creare un trait d’union con le antiche opere ceramiche
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E, non a caso, dico «cosiddette opere d’arte» a suggerire, sin d’ora, come spesso tali opere siano solo per mera convenzione da considerare tali
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Sulla scarsa «eternità» delle attuali opere visuali, del resto, mi sono spesso soffermato: è una delle prerogative e delle caratteristiche dei nostri
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Comunque, a prescindere dagli esempi paradossali di ipertelia, molto spesso - e questo mi sembra un fatto positivo di cui si deve tener conto - si
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una scelta quanto mai accurata attraverso una informazione di primo piano, seppur spesso non priva di tendenziosità. Come ne esce la scultura d’oggi
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artistici. In quest’ultimo settore, poi, oltre alle componenti autenticamente formali (o se preferiamo «stilistiche»), s’aggiunge spesso e
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figurati -, a fondere i due momenti d’un simbolismo privato e spesso criptico, e d’una semanticità esplicita e chiaramente «leggibile». Tanto nei suoi
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monodimensionale (almeno nel senso oggi più spesso ribadito) - può costituire la miglior molla per una rivolta contro codesto sistema, tuttavia quello che
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quale muovono le loro accuse è quella stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni, quella stessa che - spesso con fatica - si
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Proprio per il loro essere, così spesso, affette da gigantismo (si vedano molte delle strutture primarie), create e ideate per il museo, per il
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, neocapitalistica, monodimensionale (almeno nel senso oggi più spesso ribadito) - può costituire - deve anzi costituire - la miglior molla per una rivolta
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Ebbene è proprio questo Urteil, questa necessità d’un giudizio attorno all’opera d’arte, che è venuto spesso a mancare di recente e che oggi si
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quale muovono le loro accuse, è quella stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni, quella stessa che si è riesciti - spesso
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Dunque, riassumendo: oggettualizzazione, mercificazione, e spesso feticizzazione dell’oggetto artistico già ormai ridotto a «merce» (a prodotto
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Ho spesso avuto occasione, in passato, di considerare come nettamente positivo il fatto che anche le arti «pure» (scultura, pittura) potessero
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greca», il fregio a base di viticci, la rosetta, e altri consimili «segni» [o macrosegni] su base spesso simbolica, mistica, magica, religiosa, sempre
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, spesso del resto inafferrabile, ma che comunque sta alla base dell’opera o dell’azione. Che il termine di «arte concettuale» sia poco adatto a
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creativi. E questo per una precisa ragione, e cioè che oggi, troppo spesso, assistiamo all’esplodere di qualche nuovo fenomeno artistico che è
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», «conativa», «metalinguistica», ecc.; e finalmente si proporranno degli schemi spesso assai complessi analizzando l’opera alla stregua d’un messaggio che debba
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, sociologico piuttosto che estetico, ha spesso sollevato la sfiducia e la méfiance del pubblico, troppo abituato a manifestazioni visuali tangibili e
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Le recenti indagini semiotiche, tuttavia, ci hanno insegnato come molto spesso un signifiant (nel senso saussuriano del termine) possa mutare di
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Molto spesso, nel momento attuale, l’arte si costruisce i suoi «codici» molto prima che questi siano o possano essere decriptati dal grosso pubblico
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, sia indispensabile, molto spesso, far ricorso a strumentari semiologici, che ci permettano, se non altro, di analizzare un’opera anche al di fuori d
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Tra coloro che fanno ancora spesso ricorso a immagini sussunte dall’universo pittorico (anche se spesso solo per negarle o per deviarne l
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Lo stesso ricorso oggi così frequente a schemi semiologici, di cui abbiamo spesso discusso, è una riprova della tendenza al progetto cui sopra
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univocità del rapporto signifiant-signifié. Esiste, cioè, soltanto l’aspetto denotativo e non quello connotativo cosi importante e spesso preminente
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In questo dialogo - spesso discontinuo, esile, appena abbozzato -, sta forse il futuro riscatto di molte forme d’arte contemporanea che possono
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, filosofici, psicologici, ecc.) - spesso conduce a imprevedute sfasature, a embricazioni, a slivellamenti; non solo per quanto riguarda l’ordine
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), non può meravigliare; anche perché molto spesso è legato a esigenze etiche, sociali, politiche, che solo in quel determinato periodo si sono riaccese. E
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per quanto concerne la filosofia le cose non sono del tutto pacifiche: molto spesso il pensiero filosofico ha effettuato dei passi innanzi (o
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, in aree molto finitime, di indirizzi artistici del tutto opposti e tra di loro non osmotici... Tutto ciò ci permette di affermare come spesso esistano
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fenomeni in campo antropologico, semiologico, e dunque anche estetico. Ma se questo approccio è stato indubbiamente fruttifero, perché ha spesso
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artistiche; e indubbiamente la storia dell’arte spesso potrebbe fungere da guida e da battistrada per una storia della filosofia. Per il fatto che il
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pensiero filosofico spesso può svilupparsi ed evolvere anche in assenza d’ogni suo riferimento all’universo artistico: se esiste un versante estetico del
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necessità di non tradire quello che era il mezzo espressivo «specifico» d’ogni arte. Io stesso ebbi a sollevare spesso l’accusa di «tradimento del
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«povera», perché basata spesso su materiali rozzi, scarni, antiedonistici, ma in realtà sottoposti ad un’identica sete feticistica di tutti gli altri
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, di architettura e scultura, di musica e pittura, ecc. Tanto che molto spesso non avrebbe senso catalogare tra le «arti visuali» degli spettacoli che
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sarebbe difficile offrirne numerosi esempi. Questo fatto rientra nel novero d’un’osservazione che ho spesso avuto occasione di fare: ossia della non
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L’errore dei non-marxisti è spesso quello di non accorgersi di quanto detto ora, e dei rimbalzi e contraccolpi che si determinano in tutta quanta la
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; e questo proprio oggi che, come dissi dianzi, la pittura molto spesso è ridotta alla macchia, al dinamismo del gesto, al ritmo del «foro», alla
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Un altro scultore - su cui spesso ebbi ad insistere per la sua mentalità non sorda né ai richiami degli antichi riti né a quelli dei moderni miti - è
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, indubbiamente, in un «equivoco percettivo» era spesso situata l’ambiguità e la caducità di tali esperimenti. Quando, del resto, non era addirittura
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create dall’uomo ma a tutto quanto il panorama artistico contemporaneo. E ho anche spesso affermato come tale fenomeno abbia i suoi lati positivi e
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individuare nelle geniali, e spesso premonitorie, invenzioni di Marcel Duchamp.
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oggettualità naturalistica. La presenza invece di cifre, lettere, sigle, molto spesso sostituisce pienamente quella di oggetti, come li sostituisce, nelle ultime
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Molto, troppo spesso, si tratta d’un’adozione forzata, sovrimposta, che utilizza solo estrinsecamente le locuzioni delle odierne analisi semiologiche
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