Il divenire della critica
Sembrò allora sin troppo evidente - mentre s’affermava e dilagava l’astrattismo (prima geometrico poi informale, poi oggettuale), e in un secondo
Pagina 10
Il divenire della critica
lombardo s’accostò di più a quella di Rothko: in questa rinuncia di Fontana (come di Rothko) al denso colore impastato, alle compiacenze, allora dominanti
Pagina 105
Il divenire della critica
elementarità rigorosa di certe strutture primarie può anche mascherare un’assenza di capacità inventiva!) Salvo s’intende le dovute eccezioni: quando si
Pagina 129
Il divenire della critica
E, dietro al contenutismo, ci sono altri elementi che s’identificano con il rapporto tra invenzione figurale e pregnanza visuale, tra accettabilità
Pagina 13
Il divenire della critica
Per la prima volta il critico s’imbatte in una dimensione diversa, nel senso che non può più limitarsi a giudicare se la pennellata sia lieve, se il
Pagina 13
Il divenire della critica
artistici. In quest’ultimo settore, poi, oltre alle componenti autenticamente formali (o se preferiamo «stilistiche»), s’aggiunge spesso e
Pagina 132
Il divenire della critica
neofigurative che, in certo senso, erano valse a «sbloccare» il terreno per tanto tempo irrigidito dall’astrattismo non figurativo. Ma il ripensamento s
Pagina 133
Il divenire della critica
La sala di Bonalumi, invece, pure monocroma ma d’un colore blu elettrico, s’intitolava Blu abitabile appunto a sottolineare la sua qualità di spazio
Pagina 145
Il divenire della critica
serie delle Famiglie irreali, delle Vacanze inquiete e dei Giardini freddi, dove gli stessi personaggi tra l’umano e il boschiano (à la Bosch) s
Pagina 154
Il divenire della critica
Se, dunque, prendo un dipinto di Pollock (o d’un altro qualsiasi pittore informale) - matassa informe di colori che s’aggrovigliano senza ordine né
Pagina 16
Il divenire della critica
realizzazioni della prima metà del secolo: nelle opere di Klee, di Mondrian, di Duchamp. E allora ecco forse dove s’annida il germe pernicioso
Pagina 161
Il divenire della critica
Ecco allora forse dove s’annida il germe pernicioso, quello contro cui (senza esserne coscienti) combattono alcuni degli oppositori della «società
Pagina 165
Il divenire della critica
È proprio qui che s’innesta l’equivoco - da me spesso segnalato - di chi vuol rifarsi, in maniera tutt’altro che corretta, alle antiche parole di
Pagina 165
Il divenire della critica
sé stanti (come «quadri» o «statue») ma come opere che s’integrano a vicenda attraverso un gioco speculare di ambiguità percettiva.
Pagina 175
Il divenire della critica
Calzolari, anche questi proteso piuttosto alla realizzazione di spunti dove s’incarni l’idea che di opere fruibili per la loro pesante corporeità.
Pagina 176
Il divenire della critica
panofskiano, ci s’avvede che l’iconografia parte da un privilegiare il signifié delle immagini considerate rispetto ai signifants delle stesse, che
Pagina 18
Il divenire della critica
di fili di Marotta, al Vento di S. E. di Laura Grisi, ai «gesti» di Giosetta Fioroni e di Prini, alle scanditure temporali di Castellani, alla
Pagina 188
Il divenire della critica
della lamiera metallica su cui s’iscrive l’immagine fittizia - il «cadavere spirituale» - del personaggio che costantemente dialoga con l’altra
Pagina 208
Il divenire della critica
Marotta, di Piacentino siano, esse pure, in buona parte da considerare opere plastiche): Spagnulo s’innesta su quel filone di tradizione artigianale che ha
Pagina 209
Il divenire della critica
«segno» unitario, o s’identifica con un segno (che potremo addirittura definire «gestaltema», appunto per la sua globalità e pregnanza), il quale non
Pagina 21
Il divenire della critica
L’identificazione idealista di «arte» e «bellezza» che aveva dominato per secoli s’era già incrinata con le prime avanguardie storiche: opere come
Pagina 211
Il divenire della critica
fotografica: «The collectors Martin and Mia Visser acquired Richard Long’s work as a photographic reproduction for pubblication in an edition of 500
Pagina 219
Il divenire della critica
Di tutte queste funzioni quella che costituisce la più tipica di questo medium è senza dubbio la fàtico-conativa, dovuta al legame diretto che s
Pagina 223
Il divenire della critica
video-nastro - l’artista s’affida sempre di più all’estemporaneità del gesto, all’espressività del corpo, all’efficacia - appunto fàtica e conativa
Pagina 224
Il divenire della critica
iniziale forma-madre si veniva a creare così un’infinita varietà di nuove figurazioni di cui la prima era la matrice. Ma sempre - ed è qui che s’affaccia il
Pagina 226
Il divenire della critica
più a fondo s’è interessato all’arte elettronica e che ha organizzato all’Ica di Londra nel 1969 la grande mostra «Cibernetic Serendipity» dove erano
Pagina 227
Il divenire della critica
destinato ad accrescersi quanto più s’estenderà l’uso degli elaboratori e la loro accessibilità. Si pensi soltanto alle tediose e complesse operazioni
Pagina 229
Il divenire della critica
Cominciamo ad accennare brevissimamente al primo di questi equivoci perché è quello più facilmente sgominabile. S’è visto ormai più e più volte come
Pagina 23
Il divenire della critica
attraverso un curioso procedimento foto-topografico) s’ispira l’opera di Enrico Job, Mappacorpo: grande tavola composta da più di mille fotogrammi, che
Pagina 244
Il divenire della critica
impaurita, agitando tutto il corpo in piccole mosse convulse quasi parkinsoniane; altre volte ancora si dilata, s’ingigantisce, in vaste estroflessioni
Pagina 255
Il divenire della critica
Chi s’illudeva di visitare una mostra di pittura o di assistere ad un’operazione d’arte concettuale, si trovava invece dinnanzi ad una performance
Pagina 255
Il divenire della critica
in un ambito prestorico o addirittura preistorico e dunque mitico. Giacché è nel mito più che nella storia che le due forme di pensiero s
Pagina 258
Il divenire della critica
In altre parole: certe valutazioni di gusto che s’attagliavano perfettamente ad opere quali le pitture impressioniste, espressioniste, ivi compresi
Pagina 26
Il divenire della critica
, assume una valenza del tutto diversa, si riallaccia ai temi e ai miti delle religioni locali e s’innesta sopra un tronco culturale che sfugge alle
Pagina 265
Il divenire della critica
specificate) che s’identifica col «feticismo delle merci» proprio del modo di produzione capitalistico, non potrebbe non riguardare anche quella
Pagina 36
Il divenire della critica
loro razionalità e assolutezza semantica, non s’avvede che quello che le rende «attraenti» e imbarazzanti è appunto la loro «decontestualizzazione», il
Pagina 4
Il divenire della critica
conflitto tra figuralità e rappresentatività s’accorgerà tosto che il registro è mutato: siamo entrati, o stiamo entrando cioè insensibilmente in una
Pagina 42
Il divenire della critica
È abbastanza sintomatico che la figura del critico d’arte si sia affermata in età postbarocca, mentre prima d’allora s’identificava il più delle
Pagina 6
Il divenire della critica
misteriose scatole, in loculi appena socchiusi, dalle cui porticine s’intravvedono i sempre ricorrenti elementi costitutivi - che emanano i motivi d’un
Pagina 79
Il divenire della critica
La conoscenza dei diversi accorgimenti tecnici di cui pittura e scultura antiche e recenti s’erano valse e si valevano: l’imprimitura, l’arriccio, l
Pagina 8
Il divenire della critica
Lo sforzo e l’impegno maggiore che s’impone a chi visiti le numerose sale e i diversi padiglioni (sia detto subito a titolo di cronaca: i migliori
Pagina 93