Il divenire della critica
giustificare un certo ritmo affrettato offerto dal lavoro degli ultimi anni, durante i quali l’artista cercò di «rifarsi» di tutto il tempo impiegato in
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sbozzati, e nei quali l’artista inseriva un profondo squarcio, l’equivalente plastico dei suoi tagli. La sensazione d’una corposità quasi carnale di
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, spesso ovalizzate, spesso smaltate e lievemente colorate attraverso le quali si veniva a creare un trait d’union con le antiche opere ceramiche
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doveva sfociare nella realizzazione d’una cosiddetta «arte oggettuale», - creatrice cioè di «oggetti a sé stanti» quali appunto si possono considerare
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processi percettivi, in virtù dei quali davanti a me sta sempre un unico e medesimo mondo esterno, non mostrano sempre lo stesso stile: in essi si
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molteplicità di grado diverso, le quali, a lor volta, sono già appercepite come unità di molteplicità» (pp. 457-458).
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esempi d’un viraggio dell’arte e della critica verso strutture più impegnate sociologicamente e politicamente. Opere nelle quali si fa riferimento a
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della recente scultura metallico-industriale, risalenti alla sua stagione spoletina, e gli assemblages di metallo di Kemény, i quali, per contro, a
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partecipanti del gruppo napoletano di Linea Sud (Persico, Bugli) ai quali già altra volta ho accennato.
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quali l’architettura industrializzata e il design sono stati le vittime.
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attuale da metodi industrializzati e da quelle possibilità economiche senza le quali tali metodi sarebbero inimmaginabili.
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Quali sono allora le soluzioni possibili? Una - almeno in questa fase della nostra cultura - può consistere nell’approfondimento e perfezionamento
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consideri in opere come quelle d’un Albers, Itten, Herbin, e in genere in quelle di molti «mistici del colore» moderni, nei quali, ad ogni singolo
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quali possiamo anche non applicare più l’etichetta troppo pericolosa e usurata di «arte», ma alle quali dovremo certo applicare quelle di «fantasia» e
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Quali si possono allora considerare come le manifestazioni non contestabili o non contestate? Quali si sono svolte in maniera da realizzare i
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accennato, erano presenti, ad esempio, alcuni multipli prodotti dalla galleria del Deposito di Genova (una delle primissime a produrne in Italia) tra i quali
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quella dei molti artisti sui quali ci siamo soffermati (Zorio, Anselmo, Merz, Paolini, Boetti, Prini, ecc.), mentre riaffiorano qua e là gli spunti
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con quali indirizzi si fosse venuta evolvendo l’arte visuale in Italia negli ultimi dieci anni e quali fossero state le personalità dominanti di quell
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, ha trovato in Italia numerosi seguaci, molti dei quali non hanno fatto altro che riecheggiare gli esempi americani o riallacciarsi alla «vecchia
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’alto» (anche se, come si è potuto appurare attraverso talune inchieste, esistono ancora dei telespettatori ingenui i quali pronunciano frasi ingiuriose
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quali fonti d’informazione tutt’altro che trascurabile. Non si dimentichi, del resto, che l’antica teoria marxiana del rispecchiamento {Verspiegelung
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, asemantici, riconducibili a livello di certi koan dei monaci zen, i quali rivolgevano questionari assurdi o pronunciavano sentenze illogiche al solo scopo di
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, psicologici, ecologici) i quali, attraverso un eventuale processo di decontestualizzazione possano valere come embrione per la creazione di opere dove tali
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alle tradizionali categorie istituzionalizzatesi nel corso dei secoli (quali: «pittura», «scultura», «architettura», «musica»), ma che invece si diano
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ambivalente», ossia dei pannelli portatori di segni a mo’ di stalattite-stalagmite, i quali compongono una fitta griglia dove il segno ripetuto
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artisti concettuali, per i quali l’opera stessa consiste prevalentemente nel concetto, nell’idea di cui viene offerto un progetto (spesso limitato ad
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situazione si viene evolvendo sotto i nostri occhi e indiscutibilmente è legata ad analoghe situazioni oggi serpeggianti in tutto l’Occidente, e alle quali
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avviene nel caso degli eventi reali sui quali la storia vera e propria riposa.
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In altre parole: certe valutazioni di gusto che s’attagliavano perfettamente ad opere quali le pitture impressioniste, espressioniste, ivi compresi
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Del resto si pensi soltanto a qualche caso specifico: posti di fronte a un’anfora del periodo Han e ad una del periodo Ming (tra i quali intercorrono
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verso tutto quello che ci riporta al nostro passato storico-artistico. Il che ovviamente non avviene nel caso delle civiltà precolombiane; alle quali
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delle circostanze ineluttabili alle quali l’umanità sarà costretta ad adeguarsi per poter sopravvivere; e, anzi, sopravvivere con una vita migliore di
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fatte per durare, per permanere, per essere identificate alla funzione sacra o religiosa che dominava le ideologie di epoche precapitaliste) ma quali
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veramente autonomo e nel suo genere inconfondibile alla nostra arte visuale. Gli altri artisti italiani - quali appaiono anche da questa esposizione
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da alcuni pittori (Mompaso, Farreras, Rivera, Povedano, ecc.) i quali non mostrano che una scarsa vitalità, a nostro avviso.
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pittore austriaco come uno dei veri precursori di molte personalità artistiche recenti. Si considerino ad esempio dipinti quali il Ritratto di Margaret
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narrativa ispirata all’immagine di elementi che oscillano tra un’organicità naturale e un’artificialità umanizzata, e dalle quali solo in apparenza si
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, Tharrats, Viola, molti dei quali si compiacciono solo in un abile ma troppo superficiale gioco «materico»), c’è un’altra tendenza che mi pare di dover
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Come dovremmo allora giudicare gli esperimenti di Pasmore (a prescindere dalle sue indubbie qualità pittoriche quali appaiono dai suoi più antichi
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fatto, una nuova e arcana dimensione. Ecco perché, tra gli oggetti presentati in questa mostra ci appaiono quali veri precursori i due ready-made di
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E questo «passato che vive nell’oggetto» è ancora più evidente nelle opere che accolgono oggetti presi di peso, tali e quali e trasferiti nell’opera
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partecipi. (Tali sono ad esempio le opere del Gruppo Mid di Milano, molte delle quali traggono la loro forma e la loro efficacia soltanto quando siano
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fuori d’ogni finalità utilitaria, se non quella che si potrebbe definire una finalità onirica e extratemporale. Poco ci preme di sapere quali siano state
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- quali sono ormai consuetudinarie nei mass-media, conferendo alle stesse una diversa e più esclusiva dignità estetica.
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fonderia, non soddisfa più la smania costruttiva degli scultori. Prevalgono quindi gli aspetti d’una maggior ponderatezza formale, quali appaiono nelle
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’impressione di essere altrettanto «pittoricistici», altrettanto materici, altrettanto «tonali», di quelli che li precedettero e ai quali, allora, ci
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or sono, inutile o addirittura ridevole. E, ancor più, sarebbe sembrata superflua in epoche auree quali quella rinascimentale o della Grecia classica
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nei quali cotidianamente c’imbattiamo, che costituiscono il nostro quotidiano «pasto iconico», e che ovviamente devono colpire la nostra immaginazione
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Tilson, dunque, costruisce degli oggetti nei quali l’elemento manuale conferisce quell’indefinibile connotazione di unicità e di irrepetibilità che
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