Il divenire della critica
imperanti per creare opere del tutto staccate dalla rappresentazione veristica della realtà. Tra le opere di questo primo periodo vanno ricordate
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A questo primo periodo milanese, diviso tra la produzione di graffiti e sculture e quello di ceramiche «ornamentali», doveva seguire il periodo
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robusta e calda personalità di Fontana e a seguire più da presso il suo operare. Fu così che attorno al 1948 si venne costituendo a Milano un primo
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. Il discorso era molto diverso all’epoca del primo futurismo. Allora, quando Marinetti glorificava e invocava dannunzianamente la macchina, lo faceva
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Il fatto stesso d’aver conferito nell’ultima Biennale il primo premio per la pittura alle opere cinetiche di Julio Le Parc sta a indicare come non ci
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caratteristica del momento attuale; e cito l’importante sala di Lucio Fontana, vincitore del primo premio per la pittura italiana, quella ottima e
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una scelta quanto mai accurata attraverso una informazione di primo piano, seppur spesso non priva di tendenziosità. Come ne esce la scultura d’oggi
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Anche Cordioli e Emma hanno decisamente affrontato il quesito della creazione di «oggetti» più che di «quadri» o «statue»; il primo attraverso un
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Per il momento credo che un primo resultato potrà essere - oltre al dilagare di esperienze analoghe da parte dei consueti epigoni - quello d’una più
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. Uno degli artisti che in Italia ebbe, per primo, l’intuizione delle possibilità spaziali offerte dai nuovi media artistici, già all’epoca delle prime
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Castellani, Alviani, Bonalumi e Scheggi. La sala del primo - certo la più pura, la più assoluta, nel suo candore, e la più controllata della mostra
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rapporto - sempre così confuso - tra le diverse arti. A dimostrare cioè, in primo luogo, la possibilità di utilizzare monumenti antichi a scopi moderni
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tecnologica») vorrei ricordare in primo luogo il gruppo fiorentino «70» di cui fanno parte poeti come Pignotti, Miccini, Lucia Marcucci, pittori come
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romani (Scialoja, Turcato, Dorazio, Accardi, Consagra, ecc.) cui già altre volte ho avuto ampiamente ad accennare. Se del primo ho già parlato altrove
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Altri due artisti romani (ma il primo milanesizzato), Simonetti e Baruchello, sono tra i rappresentanti più tipici di questa tendenza. Baruchello
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Il caso di Tadini ci insegna oltretutto come ai nostri giorni sia più efficace un racconto figurato che un racconto scritto: il primo permette un
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Venezia), o quelli di paesi nettamente sottosviluppati artisticamente ed economicamente, buona parte delle opere presentate dalle nazioni di primo piano
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della camera (non più usata come premessa per un successivo racconto, come primo gradino d’un successivo film, ma già di per sé divenuta medium
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atrofizzano prima ancora d’essersi realizzati - ci è sembrato opportuno «fissare» alcuni momenti che potessero costituire un primo traguardo nella situazione
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Come si vede, tanto il primo che il secondo esempio (come del resto quello dell’ambiente di La Pietra con le sue cabine audiovisive in plexiglas o
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Un primo esempio di questa ricerca di «situazioni» più che di opere statiche si ebbe già nel cosiddetto «Teatro delle Mostre» organizzato da Plinio
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Pur tenendo conto di alcune evidenti incongruenze (assenza di alcuni artisti di primo piano, presenza di figure minori e non necessarie) la mostra
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: specie il primo che, già in nuce, precorreva l’avvento dell’odierno concettualismo - che si presentano, pure queste, come sostanzialmente museografiche
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Ricordo le annotazioni che ebbi a tracciare dopo un primo soggiorno a New York negli anni cinquanta. Era la prima volta che mi trovavo a confronto
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priorità nell’avventura dada. La differenza tra dada e pop art fu, in effetti, che il primo dei due movimenti volle demistificare la «bella pittura» con il
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» nella pittura italiana e che per primo sottolineò l’importanza della pittura spaziale e monocroma. Nel caso di Castellani l’oggettualità si è
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Pistoletto, che per primo ha saputo polarizzare l’attenzione del pubblico sopra un aspetto altamente demistificatorio della sua opera. La sua invenzione
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valso di rami d’arbusti intrecciati e lasciati crescere secondo una «artificializzazione» della loro natura; Anselmo, che in un primo tempo ha
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primo dubbio sull’effettiva capacità «creativa» della macchina - partendo dal presupposto che ogni categoria artistica debba conservare immutabili le
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caso dell’aggiunta di colore). Due sono essenzialmente i sistemi usati di solito nel campo della computer graphics. Il primo consiste in disegni
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Cominciamo ad accennare brevissimamente al primo di questi equivoci perché è quello più facilmente sgominabile. S’è visto ormai più e più volte come
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intervenire (ampliato magari dalle «memorie» dell’elaboratore elettronico); ma certamente non sarà il «cervello» del computer a realizzare il primo spunto
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tutto quanto è accaduto nel panorama oggettuale nel periodo che va dal primo dada all’ultimo pop (ivi compresi arte cinetica e programmata e le infinite
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agli intervalli musicali). Che il corpo sia il primo strumento per agire esteticamente, per comunicare col prossimo, ancora prima che attraverso la
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tradurremo in italiano con «prestorico»), e un tempo vorgeschichtlich (preistorico); il primo, inoltre, potrebbe essere identificato con un tempo
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giudizio (in apparenza cosi agevole a un primo colpo d’occhio) cade. Come cade se ci poniamo di fronte ad alcuni monumenti precolombiani (del Messico
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, anfrattuosità, grafiti, permette una ricca modulazione tridimensionale, può far pensare di primo acchito a una eccessiva volontà di «rifare la natura», non più
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antipodi della pittura dai complicati spessori (Tapies), dagli impasti grevi, dalle lambiccature di smalti e vinavil. Rothko ha, per primo, dopo la profezia
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glorioso), non c’è dubbio che quello del primo rivela una novità «architettonica» che il secondo non sarà mai in grado di offrire. La scultura non presenta
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) ed è quella del gruppo di pittori britannici - Paolozzi, McHale, Cordell (di cui solo il primo è presente nel padiglione inglese) — ed è quella dell
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pigmenti e di materie, il primo ad aver saputo rivalutare il colore «tonale» dopo l’eccesso di timbrismo della prima metà del cinquantennio). Ma, intendo
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Non solo, ma il Mac fu forse il primo movimento artistico dove - specie per l’azione svolta in esso da Munari e da Monnet — si presero, sin da allora
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Per contro Manlio Rho e Mario Radice — il primo prematuramente scomparso - furono molto più vicini al concretismo geometrico che restava alieno da
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Dai primi ready-made di Duchamp (il primo fu il famoso portabottiglie metallico del 1914 «firmato» dall’artista senza altra modificazione) ai primi
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del collage e, sotto un aspetto del tutto diverso, l’argentino Berni. Non è certo il caso di considerare quest’ultimo come un artista di primo piano
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parte dell’atmosfera espressionista istauratasi nei paesi tedeschi nel primo dopoguerra, e a cui non sfuggirono neppure (con ogni riguardo per la loro
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primo esame. Non saprei dire se questa esperienza sia ripetibile a oltranza; ce lo diranno le prossime tappe dell’artista. Certo la pittura di Perilli
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lusinghe, e, se nell’arte pop altre componenti sociali, demistificanti - o anzi mitizzatrici - sono presenti, certo il loro primo germe si può ancora
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ad ottenere senza lunghe battaglie il primo premio a questa Biennale: fatto codesto assai significativo, giacché il premio alla Biennale è di solito
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La critica d’arte, che nel primo dopoguerra era ancora intrisa in Italia di ermetismo vociano da un lato, e di idealismo crociano dall’altro, si è
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