Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: pittura

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 50 occorrenze

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Il vero influsso esercitato da Fontana sulla pittura italiana ed europea doveva consistere soprattutto nella maturazione delle correnti oggettuali

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esigenza avvertita da tutta «l’arte segnica» dominante in quel periodo nella pittura occidentale (si pensi ai «segni» di un Mathieu, o di un Soulages

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L’opera di Fontana era destinata a trovare una vasta risonanza nell’ambito della pittura europea e soprattutto di quella italiana; risonanza

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e della pittura segnica e gestuale erano caratterizzate allora da un alienarsi del fatto pittorico da ogni intenzionamento programmatico. «Il pittore

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pittura oggettuale (Castellani, Bonalumi, Scheggi, ma anche Kelly, Smith, Caro, e l’olandese Constant) all’architettura intesa come arte modulatrice

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la sua lenta e inesorabile compromissione con l’elemento cromatico. È abbastanza probabile, credo, pensare che sempre maggiormente la «pittura

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Marzot all’Annunciata seguita da quelle di Cordioli e di Emma: nel caso di Marzot, si tratta d’un artista ancora ieri operante nell’ambito d’una pittura

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In altre parole: in quella pittura e scultura si andava pur sempre alla ricerca del colore e della forma trasferite a «finzione di qualcosa di altro

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Nella sua relazione Damisch si chiede innanzitutto se si possa parlare d’una «verità della pittura» (o meglio d’una verità nella pittura) e per far

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Una delle prime osservazioni da compiere comunque è la seguente: la semiotica dell’arte visuale (pittura, scultura, architettura) deve essere, pur

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Come è noto Fontana si batteva già da anni per un rinnovamento di pittura e scultura, nel senso di dare a queste arti delle nuove e maggiori

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appunto un indirizzo «spaziale» dell’arte contemporanea dove pittura e architettura si amalgamassero) presentava delle sagome lignee dipinte a smalto e

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«naturale» a conferire alla pittura la qualità d’un sistema significante; pur rimanendo da chiarire se le unità percettive possano essere effettivamente

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nuovo risveglio di produzioni artistiche che riportano pittura e scultura alla loro matrice manuale e gli conferiscono ancora una volta quella

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aspetto iconologico della stessa (nel 1954), oppure a quelle correnti della «pittura-oggetto» (nel 1955) che hanno i loro migliori rappresentanti in

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come dell’iniziatore, in Italia, d’un genere di racconto attraverso una sorta di fumetti astratti che rientrano in un genere di pittura profondamente

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concerne l’arte visuale, e in particolar modo pittura e scultura.

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Ho spesso avuto occasione, in passato, di considerare come nettamente positivo il fatto che anche le arti «pure» (scultura, pittura) potessero

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formativi cui dianzi accennavo e che ormai trovano una possibilità di affermarsi soltanto, o quasi, nella pittura infantile e nella pittura dei

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Basterebbe questo esempio a dirci come ogni suddivisione «naturale» e «istituzionale» in effettive unità discrete sia impossibile in pittura salvo

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artistica del panorama audiovisivo italiano; e dico a bella posta «audiovisivo» giacché questa mostra - al di là della pittura - vuol esprimere l

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quello di Alfano con le sue strutture percorribili) sono tipicamente «non-pittura»; sono, piuttosto, creazioni di Stimmungen - di atmosfere

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confine tra pittura cinema scultura sia - e debba essere - labile. La presenza in questa sala di pannelli trasparenti dove il gioco delle immagini

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Introduzione alla mostra «Al di là della pittura», San Benedetto del Tronto 1969.

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un epoca in cui la scultura (e anche la pittura dato che ormai i confini tra le due arti sono il più delle volte scomparsi) doveva adeguarsi ai metodi

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parte di quel raggruppamento che ebbi, a suo tempo, a definire della «pittura-oggetto», o «pittura oggettuale», perché in loro il dipinto si

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Si giunse così a considerare pittura e scultura come disgiunti da ogni funzione conoscitiva, da ogni compito ideologico e politico. Il che

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alle tradizionali categorie istituzionalizzatesi nel corso dei secoli (quali: «pittura», «scultura», «architettura», «musica»), ma che invece si diano

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divenute lecite le trascrizioni, le riduzioni, le falsificazioni di cui sopra. Si assiste sempre di più alla contaminazione di pittura scultura e fotografia

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nuova fase della pittura moderna; una fase che già s’è aperta con esperienze ed esigenze ben diverse da quelle che dominarono la prima metà del secolo

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Della semanticità della pittura moderna si è, credo, discusso e ragionato abbastanza; mi pare invece che sia importante discorrere d’una sempre più

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quel tanto di plastico che il colore non saprebbe dare); ma oltretutto ha saputo fondere pittura e scultura in una forma visuale che Fontana stesso

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La pittura di Rothko costituisce un limite (come a suo tempo quella di Mondrian) ma anche un inizio: l’inizio d’un nuovo tonalismo. Dopo cinquant

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E, del resto, non fu commercializzata e disputata anche l’arte di tempi remoti? Forse la pittura e la scultura stanno vivendo con un certo anticipo

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osservare come l’Informel, che ci sembra più caratteristico e importante per una certa tendenza della pittura odierna, sia quello di un Pollock e di un

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Burri costituisce uno degli esempi più interessanti dell’arte alla metà del secolo, d’un’arte cioè che ha lasciato dietro di sé la «bella pittura

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, questi brandelli di materiali di per sé rozzi ed effimeri). Ma, in realtà, quello che significa la pittura di Burri è la possibilità di far

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bene da cosa trae origine questo genere di pittura; quella di Alechinsky, ad esempio, che è stato profondamente influenzato da un soggiorno in Giappone

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automatici e propriocettivi), si può constatare l’importanza che viene conferita dall’attuale pittura al gesto istantaneo, alla proiezione miocinetica

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, dovevano costituire il punto di partenza per quelle ricerche di interazione tra le arti: tra pittura scultura e architettura, tra arte e industria

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alla guerra impostata sopra un più rigoroso concretismo è certo degno d’essere posto accanto ai maggiori rappresentanti della pittura concreta europea

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considerare pittura o scultura, ma piuttosto trasposizione dell’immagine d’un pallido ramo d’arbusto, a costituire un’ambigua presenza allegorica. E

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Il contrasto tra una volontà formativa e una volontà di distruzione formale è certamente alla base dell’arte odierna, e non solo nel caso di pittura

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Negli ultimi anni la pittura e la scultura del mondo (ormai il discorso non può più riguardare una singola nazione) sono state soggette ad alcune

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La conoscenza dei diversi accorgimenti tecnici di cui pittura e scultura antiche e recenti s’erano valse e si valevano: l’imprimitura, l’arriccio, l

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base di pittura e scultura, anche durante il periodo pop e minimal).

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Le tecniche dell’informale, del tachisme, della pittura segnica e gestuale, erano state caratterizzate da un tipico alienarsi dell’elemento pittorico

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Jugoslavia, in Spagna, ecc.) è quello d’una restituzione dell’elemento formativo, compositivo, iconico a pittura e scultura.

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alcuni elementi (bersagli, bandiere, manichini, bottiglie, fotografie) che sono una chiara denuncia dell’importanza di tali elementi per la pittura dei

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Sembrerebbe allora che la pittura si sia, in questa sua fase, resa succube dalla presenza d’un elemento preso dal vero: suscitatore di immagini

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