Il divenire della critica
Ritengo che - rispetto all’immediato passato (il passato della pittura informale, postcubista, surrealista) - l’attuale periodo artistico costituisca
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Con la scomparsa, avvenuta quest’anno (1968) di Lucio Fontana, si è chiuso per la storia dell’arte visuale italiana e europea un periodo di tempo
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Milano (dove doveva trascorrere tutta la vita salvo per il periodo fascista in cui fece ritorno in Argentina), Fontana diede vita, già nel periodo
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A questo primo periodo milanese, diviso tra la produzione di graffiti e sculture e quello di ceramiche «ornamentali», doveva seguire il periodo
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Fu nello stesso periodo e precisamente nel 1948 che l’artista realizzò alla Triennale di Milano un immenso lampadario in tubo di neon che costituiva
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che si sarebbero rese autonome attorno agli anni sessanta. Tuttavia già nel periodo che seguì la creazione dell’ambiente spaziale alla Galleria del
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Sempre nel periodo attorno agli anni cinquanta (e precisamente dal 1948 al 1958) dobbiamo ancora notare la presenza nell’area lombarda d’un altro
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riallacciare direttamente o indirettamente all’influsso esercitato dalle grandi tele monocrome create da Fontana nel periodo attorno al 1950.
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costruttivismo degli anni venti oppose alle scorie espressioniste. Oltre a ciò l’adozione, in molti dipinti di questo periodo e in quasi tutti quelli con i
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esigenza avvertita da tutta «l’arte segnica» dominante in quel periodo nella pittura occidentale (si pensi ai «segni» di un Mathieu, o di un Soulages
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Un altro genere di applicazione dei tagli a cui l’artista si era dedicato durante un breve periodo (1960) fu quello dei «quanta». Il nome, ovviamente
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), che avvertirono in quel periodo l’urgenza di agitare problemi politici e sociali attraverso opere visuali e non solo attraverso gli scritti e l
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Da quanto ho detto sin qui spero che risulti chiara l’importanza che l’arte di Fontana ha avuto in questo periodo centrale della metà del nostro
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Anche Mario Nigro - già proveniente dalle file del Mac - dopo un lungo periodo di maturazione e dopo un pericoloso ma fugace bagno informale - doveva
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diversi e sotto diversi regimi politici. (Che poi questo schieramento sia venuto in parte a coincidere con quel periodo in cui si è resa più sensibile la
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necessariamente una componente di moda e di costume che piega alle sue esigenze le creazioni d’un determinato periodo.
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ampiamente da quella futurista, e questa da quella cubista, se i tentativi di rintracciare un’ipotetica quarta dimensione avevano già fatto presa nel periodo
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È forse qui il punto dolente, e la spiegazione delle attuali rivolte contestative? Dobbiamo auspicare un ritorno a quel periodo che una decina d’anni
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In un periodo come l’attuale - estremamente dispersivo, e al tempo stesso formicolante di impulsi e spunti che si spengono appena accesi, si
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Ci troviamo, indubbiamente, in un periodo storico del tutto peculiare, dove si confrontano e si contrastano i principi d’un’arte decisamente derivata
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atmosfera divenire ancor più cupa e temporalesca. Alcune importanti manifestazioni succedutesi nel periodo tra il settembre e il dicembre ad Amalfi, a
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particolarmente delicato. Rotto l’equilibrio che, sino a qualche anno addietro - sino al periodo pop - esisteva sia pur precario tra oggetto artistico e
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Ma, dopo l’incerto periodo tra le due guerre - quando gli influssi europei ancora dominavano rinfocolati appunto dal massiccio apporto dei fuggiaschi
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che erano andati smarriti o trascurati in un periodo immediatamente precedente.
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perché gli stessi rapporti di arte e società sono in questo periodo molto complessi e compromessi da pregiudizi e da equivoci.
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, ovviamente, corrispondeva alle esigenze di quel particolare periodo storico. La funzione socio-politica della pittura e in genere delle arti figurative veniva
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dell’establishment, soprattutto per una ragione: perché, per la prima volta dopo un lungo periodo dominato dall’arte astratta (e dal rifiuto
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il fatto che in questo preciso periodo storico si possa assistere ad un vanificarsi dell’oggetto artistico a favore d’un’operazione gnoseologica, può
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sempre. Quello, per contro, che mi sembra del tutto peculiare del nostro tempo (o forse proprio del periodo che va dagli anni sessanta in poi) è un
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tutto quanto è accaduto nel panorama oggettuale nel periodo che va dal primo dada all’ultimo pop (ivi compresi arte cinetica e programmata e le infinite
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dei nostri migliori designer (da Zanuso a Gae Aulenti, da Colombo ai Castiglioni, da Bonetto a Sottsass, ecc.) creavano in quel periodo degli oggetti
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non si è dato abbastanza peso a un fatto: al divenir teatro di tutte le forme artistiche del periodo che stiamo attraversando. Divenir teatro, nel
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affermare come lo stile d’un periodo (tanto se corrisponde al gusto dell’epoca che se risulta sfasato rispetto allo stesso) sia qualcosa di assolutamente non
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, è totalmente all’oscuro degli indirizzi del pensiero scientifico, etico, ecc. dello stesso periodo, che, invece, formano la base della filosofia
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parzialmente le costanti del pensiero filosofico che dominò quel periodo storico, quella civiltà.
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Del resto si pensi soltanto a qualche caso specifico: posti di fronte a un’anfora del periodo Han e ad una del periodo Ming (tra i quali intercorrono
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valersi d’un’etichetta artistica riferita a un periodo ormai trascorso, e che come tali le avalla, mentre non dovrebbe più farlo.
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l’affermazione che, di tutti gli artisti italiani, succeduti al periodo futurista e metafisico, Fontana è l’unico che ha saputo dare un apporto
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riaffermarsi d’una componente gnoseologica nell’opera d’arte dei nostri giorni costituisca indubbiamente un resultato positivo del periodo che stiamo
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occhi in questo preciso periodo storico, così da scorgere le radici profonde e i più nascosti meccanismi del fare artistico odierno.
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realtà del mondo esterno che, in definitiva, deve considerarsi come limitata ad un breve periodo di poche centinaia d’anni, alla stessa stregua di come fu
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Dopo il breve periodo dell’immediato dopoguerra, dove esperienze politiche avevano avuto la meglio su quelle più propriamente artistiche attraverso
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quel periodo l’uso di forme geometriche e squadrate dai colori timbrici e netti — fu tra i primi a precorrere - nel successivo periodo dei suoi «archè
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, che, nel suo periodo concretista, creò alcune delle sue migliori opere.
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In quasi tutte le ricerche di questo gruppo e in quelle che nello stesso periodo viene svolgendo Munari, solo parzialmente il Gruppo N, e alcuni
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fondamentale della nostra epoca culturale. È un fatto curioso che di Verdinglichung si cominciasse a discorrere in un periodo di tempo non lontano da
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accompagna lo slittamento della funzione estetica da un periodo ad un altro.
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quelli del periodo impressionista o espressionista. Dall’altro lato, però, era anche vero che la grande censura non c’era ancora stata, ed era appena
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base di pittura e scultura, anche durante il periodo pop e minimal).
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secolo. Anche se un abisso - di anni e di idee - separa il lontano periodo degli anni venti dai nostri giorni, non possiamo non avvederci come buona
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