Il divenire della critica
tra le due guerre, ad una serie di opere, plastiche e pittoriche, dove appariva evidente la sua volontà di abbandonare gli schemi tradizionali allora
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Opere di altri artisti, ben più giovani di Fontana, come in Italia Manzoni, Castellani, Scheggi, Mari, in Francia Yves Klein, si possono certamente
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opere dove i fori o i tagli sono eseguiti in maniera meccanica sopra lamine metalliche o lignee realizzate quasi industrialmente.
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Tutte le opere di cui abbiamo discorso sino ad ora furono battezzate da Fontana col generico nome di «concetti spaziali», titolo che doveva rimanere
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Ancora una volta bisogna riconoscere che in queste opere Fontana seppe valersi di certi elementi resi familiari dall’ondata di pop art e trasformarli
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E, non a caso, dico «cosiddette opere d’arte» a suggerire, sin d’ora, come spesso tali opere siano solo per mera convenzione da considerare tali
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Il fatto stesso d’aver conferito nell’ultima Biennale il primo premio per la pittura alle opere cinetiche di Julio Le Parc sta a indicare come non ci
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con sufficiente precisione; anzi, semmai, in alcune opere di tipo tecnologico, con eccessiva precisione.
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Molte delle opere visuali create negli ultimi tempi sembrano appunto suffragare queste mie osservazioni: così dicasi per l’esperienza di Soto dove il
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esempi d’un viraggio dell’arte e della critica verso strutture più impegnate sociologicamente e politicamente. Opere nelle quali si fa riferimento a
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suonasse coevo e consanguineo con gli aspetti di altre opere letterarie, teatrali, poetiche di quegli anni.
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Questa premessa era necessaria perché deve poter giustificare alcuni effetti non giusti che le opere esposte offrono, e può giustificare l’apparente
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risposta è data dalla presenza di più di cento opere e di quasi altrettanti artisti di una ventina di nazioni. La prima impressione provocata dalla
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frequente e più ricca osmosi tra opere create e concepite per la serie (per l’iterazione, per il «multiplo») e opere decisamente industriali come
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tendenze potevano, se messi in condizione di esprimersi, realizzare degli autentici ambienti spaziali e non delle singole opere avulse dall’atmosfera
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di un poeta (dedicato alla memoria del fratello Francesco Lo Savio: un artista prematuramente scomparso e che in alcune sue opere aveva premonito
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immesso nelle loro opere, per l’appunto un certo quale alone di letterarietà.
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Se nelle opere pittoriche che abbiamo sin qui esaminato il problema del «racconto» è reso più evidente e sviluppato con maggior efficacia anche in
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Ma è soprattutto nelle opere del giovane artista di Bari, Pino Pascali, che possiamo scorgere con più evidenza come, anche la cultura, si presti ad
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opere di dimensioni modeste (sul tipo di quelle di Klee o di Wols, per intenderci). La grande maggioranza esibiva, invece, grandi pannelli, elementi
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Ed è probabilmente la presa di coscienza d’una insufficiente finalità estetica e ideologica delle loro opere che ha affrettato il divampare di
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, queste opere non possono esistere che in vista di una precisa commissione che ne giustifichi la notevole spesa di realizzazione materiale.
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creazione di nuovi, falsi «idoli» (opere moltiplicate ma in pochi esemplari firmati, opere apparentemente massificate, ma poi egualmente feticizzate
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Non credo, ovviamente, neppure a questa eventualità: basta considerare in questa Biennale le opere di coloro che ancora sfruttano questo genere di
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Qui, dunque, a San Benedetto, gli artisti sono stati invitati a realizzare, a seconda delle loro personali attitudini, delle opere (o delle
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Analoghi, seppur stilisticamente diversi, sono i resultati ottenuti nel locale di Alviani: anche qui gli oggetti esposti sono intesi non come opere a
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La presenza d’una netta e prepotente affermazione di opere rientranti in quel settore che va ormai sotto il nome di «strutture primarie» e di
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Opere come quelle di Kienholz, di Indiana, di Lichtenstein, o dei francesi Raysse e Arman, rappresentavano, in fondo, una cristallizzazione
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confuso il panorama artistico dell’annata 1968? Proprio perché opere come quelle appartenenti alla categoria delle strutture primarie, si prestavano e si
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Dall’altro lato la tendenza a provvedere il pubblico più umile e che sempre più numeroso si accosta all’interesse per l’arte d’avanguardia, di opere
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» a indicare che queste opere, più che a mirare ad una strutturazione definitiva e oggettualizzata di elementi a sé stanti mira alla creazione di «stati
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situazione. La mostra - che si basava soprattutto sulle opere e le «azioni» di un gruppo di artisti come Boetti, Paolini, Kounellis, Pascali, Zorio, Prini
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Un primo esempio di questa ricerca di «situazioni» più che di opere statiche si ebbe già nel cosiddetto «Teatro delle Mostre» organizzato da Plinio
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Un ultimo cenno all’unico «scultore» (in senso tradizionale) presente alla mostra (per quanto le opere di Ceroli, di Bonalumi, di Del Pezzo, di
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architettoniche, urbanistiche, di disegno industriale, noi crediamo che lo stesso debba essere limitato e circoscritto nel caso di opere pittoriche, scultoriche
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signifié sociale, psicologico, politico, e non più estetico. E questo vale a suffragare la mia convinzione di come molte opere - oggi apparentemente
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Lo svincolamento di molte di queste opere (come di quelle di parecchi dei più noti artisti concettuali statunitensi) da ogni incarnazione entro
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Quanto alla scientificità di alcune opere moderne, come quella spesso tirata in ballo dai seguaci del Numero d’Oro e delle proporzionalità armoniche
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Il passaggio dall’idea al segno, e dal segno all’idea, è una delle peculiarità di molte di queste opere.
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Oggi possiamo, bensì, applicare il nostro «gusto» di ieri - d’un ieri ancora prossimo e fresco -, a certe opere di quel tempo; ma non possiamo più
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una ragione: è stato constatato più d’una volta come - entro una stessa epoca storica - si dia la compresenza di opere d’arte appartenenti a aree
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E tuttavia non c’è alcun dubbio che il nostro modo di «rispondere» di fronte a codeste opere (come a quelle cinesi o giapponesi dove, tuttavia, i
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la mia convinzione di come molte opere, prive di un valore estetico, siano definite, catalogate e smerciate come «opere d’arte» soltanto perché
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Queste opere povere - autenticamente povere, e non falsamente povere per costare di più - potranno forse permettere all’uomo di riconquistare un suo
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Più viva e più convincente è la seconda corrente di cui abbiamo alcuni buoni esempi nelle opere di Canogar, Saura, Suarez, Vela, Tapies e in parte
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Ma mi preme a questo punto di affrontare una terza importante questione, quella che si riferisce ad alcune opere tra le più significative di questa
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distinti. Come pure, a mio avviso, dovrebbero andare distinte le «opere mobili» (ossia in grado di essere messe in moto passivamente, come quelle d’un Calder
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Non posso qui analizzare partitamente le singole opere, ma, limitandomi a descrivere grosso modo quelle tra di loro più distinte, ricorderò, tra le
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sempre accompagnato dalle illustrazioni e dalle descrizioni tecniche. Quello che mi preme ancora di precisare è come tutte queste opere si valgano di
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Ma che la presenza degli oggetti non sia, d’altro canto, per nulla necessaria o indispensabile, lo dimostrano le molte opere prive d’ogni
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