Il divenire della critica
non concepiti, già in partenza, come opera unitaria o come destinati a costituirne una.
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definitivo telos; che non basta aver raggiunto un determinato fine - di denuncia, di scandalo, di rottura - per credere che l’opera sia degna del museo
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dominato dall’opera d’una delle personalità più singolari di questo secolo. Solo negli ultimissimi tempi Fontana aveva conquistato, faticosamente, quella
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Ho voluto precisare subito questo punto per sfatare tutta una serie di facili accuse rivolte spesso ai primi periodi dell’opera di Fontana sino circa
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Solo nell’ultimissima stagione della sua opera (quando, in seguito alla malattia Fontana preferiva non affaticarsi a dipingere) abbiamo una serie di
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L’opera di Fontana era destinata a trovare una vasta risonanza nell’ambito della pittura europea e soprattutto di quella italiana; risonanza
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nota davvero una precisa volontà di ottenere un determinato effetto a prescindere dall’effettivo valore dell’opera che ne potrà resultare.
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spazio è eccessivo, l’opera non si riesce a contemplare.
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distanza immediata tra il visitatore che scende la rampa e l’opera esposta è davvero inadeguata; non solo ma, vista da un piano degradante come è quello
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, tutto sommato, in confronto all’enorme sviluppo che questo genere di studi ha assunto nei riguardi dell’opera letteraria, cinematografica, e persino
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solo in Italia ma nel resto del mondo? Forse all’abolizione totale d’ogni opera «dipinta» e «scolpita» secondo i canoni tradizionali?
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ciò premette la necessità di delineare una distinzione tra la performance rappresentata dall’opera pittorica e il suo deciframento1. In questo progetto
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presenza degli elementi forati a tripla intercapedine (tipici dell’opera di Scheggi in questa sua fase) sfruttava la curvatura delle pareti così da
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Ho lasciato per ultima, proprio perché avulsa, anche topograficamente, dalle sale superiori del palazzo, la grande mostra dedicata all’opera di
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In ogni lettura d’un’opera pittorica avremo sempre degli elementi discreti che si presentano come unità percettive, eventualmente raggruppate in
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Molti altri pittori italiani hanno svolto nella loro opera un analogo dialogo pittorico-letterario; potrei ricordare ad esempio alcuni dei
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Dunque: nessun artista, o quasi, aveva creato l’opera solo per un «intima esigenza». Sicché il lavoro artistico appariva sempre di più uniformarsi a
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regola — (o anche un’opera molto più ordinata e strutturata come quelle di un Klee o di un Miró) - e ne isolo artificialmente un frammento, ingrandendo
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Non c’è dubbio, infatti, che voler ricondurre l’opera pittorica (e in genere grafico-plastica) a livello d’un segno verbale - o anche di quello
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L’opera dunque è concepita, il più delle volte, soltanto come mezzo di raggiungimento di prestigio, di gloria e - perché no - di guadagno.
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(etico-estetica) dell’artista ai motivi e alle finalità dell’opera. Oggi (a prescindere dall’inesistente eventualità d’un’«arte sacra» che neppur più si
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capitale, al mercato, alla «borghesia», in nome d’un’utopistica lotta che crede, abolendo il prodotto, di colpire il consumatore e di redimere l’opera
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Ebbene è proprio questo Urteil, questa necessità d’un giudizio attorno all’opera d’arte, che è venuto spesso a mancare di recente e che oggi si
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Una delle circostanze che differenziano nettamente, ai nostri giorni, l’opera dell’artista «ufficialmente riconosciuto», stipendiato dal mercante
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Oggi, dunque, tra l’opera ancora artigianale, tra il «quadro dipinto», la «statua plasmata» e la «struttura primaria» o il «multiplo» eseguito in
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Potremo perciò avanzare l’ipotesi che esista nell’opera pittorica la possibilità quasi d’una «gemmazione», simile a quella che si ha nella
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’opera di Warhol sia già presente e compiuta prima ancora d’esser stata immaginata: spenta la libera autonomia dell’immagine in seguito all’intervento
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Ma l’iconologia come sappiamo non è in grado di giustificare un’articolazione dell’opera pittorica se non in quella che è la sua strutturazione
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fenomeno. A Dortmund, Paolini presenta una serie di «quadri» che sono la messa in luce d’un aspetto quanto mai traslato dell’opera d’arte, dove, anziché l
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e scarna, la situazione ironica e a un tempo esacerbata, in cui si trova oggi l’artista di fronte alla sua opera.
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Quanto ho detto sin qui vuol solo servire ad avanzare un’osservazione più generale riguardo agli aspetti comunicativi e semiotici dell’opera d’arte
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Ogni volta che ci troviamo dinnanzi ad un’opera pittorica o plastica, l’immagine che viene a costituirsi della stessa nella nostra mente è pur sempre
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Il critico si è sbizzarrito nel tentativo di sottoporre l’opera ad un’analisi semiotica che sia in grado di mettere in evidenza alcuni aspetti
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A queste quattro fasi, che segnano la dialettica dei rapporti tra opera d’arte e impegno sociale, si aggiunge negli ultimi sei o sette anni l’avvento
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gnoseologico nel corpo stesso dell’opera che, anzi, è spesso identificabile con il concetto che ne costituisce la sostanza. 2) La partecipazione di contenuti
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conferma della possibilità e della necessità di usare, oggi, un altro metro e un altro metodo di analisi dell’opera d’arte visuale, rispetto a quelli
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attraverso un curioso procedimento foto-topografico) s’ispira l’opera di Enrico Job, Mappacorpo: grande tavola composta da più di mille fotogrammi, che
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Non è allora più possibile un giudizio dell’opera d’arte basata esclusivamente sul gusto? In parte almeno questo è un dato di fatto. Oggi troppe
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Per quanto riguarda la possibilità d’un giudizio assiologico rivolto ad un’opera d’arte del passato, se è vero che l’opera, per essere giudicata
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presente e del passato e che fanno sì che si possa ragionare d’una «sincronicità» dell’opera, o almeno di alcuni elementi della stessa. Se non tutta l
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È invalso l’uso di considerare la critica d’arte come decisamente rivolta, o limitata, al solo aspetto sincronico dell’opera d’arte (o di non-arte
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Il sottile slittamento nella coincidenza tra quello che si suol definire opera d’arte e il suo attuale «contenuto», si rivela anche in un altro
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’opera d’arte non deve soltanto servire da pretesto a delle esperienze visive, ma ha anche una funzione conoscitiva». Vedremo in seguito come il
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fatto di poter scorgere in molte tele e in molte sculture una precisa volontà di rendere alla figura umana il suo «diritto d’asilo» entro l’opera
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Se poi l’opera di Burri sarà effimera; se - come ho sentito affermare da qualche critico - questi «quadri» tra pochi anni non si potranno più neanche
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Biennale. E intendo riferirmi all’opera d’un pittore come Burri (e in parte come lo spagnolo Muñoz, e come quelle dello scultore jugoslavo Džámonja, o
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Se oggi l’opera di Monnet non può di per sé costituire un elemento sufficientemente probativo della sua attività, data la scomparsa e la dispersione
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stesso; che - dunque - si trasformi - per solenne investitura dell’artista - in opera conclusa e pregnante. Ecco, perciò, come un nuovo ciclo si è
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’affresco, le diverse forme di incisione su rame, su legno, su pietra, ecc. Tale conoscenza era già una garanzia per poter dare un giudizio sull’opera
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, senza, con questo, neppure giungere a scalfire la polpa viva dell’opera d’arte; considerando la stessa alla stregua dei cibi cotti e crudi (alla
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