Il divenire della critica
artisti e i critici di questa presente avanguardia non si dimentichino che problemi sociali e tecnici (intesi nella più vasta e profonda accezione dei
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Questi artisti, dunque, adottando - vuoi consapevolmente che non - alcuni moduli dapprima introdotti dall’arte concettuale (e dalla land art, e art
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Ma un museo non è il gioco folle d’un signorotto barocco, e neppure un laboratorio di psicologia sperimentale, ed ecco che questo immenso e grandioso
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Ho preferito dare questo lungo e tedioso elenco di nomi, proprio per permettere al lettore di sincerarsi delle presenze (e anche delle molte e non
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Indubbiamente una valutazione e anche una partizione della scultura dei nostri giorni non può più avvenire secondo gli schemi d’un tempo. Alla stessa
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, è d’un loro indubbio anacronismo (a prescindere da ogni giudizio di valore). Evidentemente questo anacronismo non sarà da ascrivere ad una ragione
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Non è certo la prima volta che si parla di «spazio» a proposito di arti plastiche e visive, e non merita conto qui di riprendere il discorso attorno
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in tempi non lontani di «arte impegnata» e si è anche molto ragionato della necessità d’un disimpegno, non appena si è potuto constatare che la
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realizzabile se non con estremo artificio (mentre lo è molto di più nel caso dell’architettura proprio per la sua particolare natura progettativa e
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collezionista non conta. In realtà, il fatto conta parecchio: non si dimentichi che nei tempi passati l’artista creava per il committente ma sulla base d’un
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collezionista miliardario, per il loro essere, spesso, eseguite in materiali costosi (acciaio inossidabile), che esigono una lavorazione non artigianale
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Il che naturalmente non significa che alcune di queste opere (quelle di King, di Morris, di Smith, di Caro, per non citare che alcuni degli artisti
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serie, esiste quel «gap tecnologico» di cui non si può non tener conto e che pone in crisi tutto un settore dell’operar artistico.
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Non dunque soltanto un’«arte come specchio della società», ma «una società come specchio dell’arte». In una società, dove l’odierna feticizzazione
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Ecco perché non si è voluto né ripetere una mostra di «ambienti» come quella - per molti versi così fortunata - di Foligno, né limitarsi ad un
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Ma l’iconologia come sappiamo non è in grado di giustificare un’articolazione dell’opera pittorica se non in quella che è la sua strutturazione
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Non è mia intenzione di esporre, qui, una sconfinata lista di nomi americani ed europei e di istituire dei raffronti tra di essi: sarebbe una ben
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Ma non è certo solo un’impostazione geografica e etnologica che ci ha guidati nella scelta di questi artisti. Un altro parametro di cui occorreva
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Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il
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volte si tratta di pacchiane confusioni da ascrivere o a un’assenza di valutazione storica, o a un errore di impostazione semiotica. Per non dare che
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constatare come, ai nostri giorni, non sia più possibile accontentarsi d’una critica di tipo assiologico, o di tipo meramente analogico, e come, invece
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ereditate dal passato (dal remoto come dal prossimo passato) - è sempre più urgente ammettere l’esistenza di forme artistiche che non appartengono più
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ricondurre al progetto senza oggetto, ossia all’ideazione dell’elemento progettuale che non giunge, e addirittura non intende giungere, sino alla
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L’arte dunque non può essere scienza (oggi, non ieri quando la «funzione» dell’arte era diversa), proprio per il fatto che nella scienza abbiamo una
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, fistole, piaghe, giaceva in un mare di sangue e di pus, sul suo pagliericcio immondo) non erano meno sconcertanti - e forse lo spirito che le informava
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Ci troviamo dunque di fronte a qualcosa che non è un happening (perché è attentamente studiato nei minimi particolari), non è un’esibizione del tipo
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Ora, non è chi non veda che, per quanto si riferisce all’arte, questa è sorta e si è sviluppata già in epoche prestoriche (e preistoriche); e adotto
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Oggi possiamo, bensì, applicare il nostro «gusto» di ieri - d’un ieri ancora prossimo e fresco -, a certe opere di quel tempo; ma non possiamo più
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E tuttavia non c’è alcun dubbio che il nostro modo di «rispondere» di fronte a codeste opere (come a quelle cinesi o giapponesi dove, tuttavia, i
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Questa tripartizione delle opere odierne in base ad un giudizio critico più o meno impostato sul gusto non vuol certo essere assiomatico. Come, del
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indubbiamente una portata maggiore di quanto di solito non si pensi e non si dica. Certe embricazioni decorative, certe abbreviazioni iconiche, certe
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Infatti - per tornare all’incontro con l’arte e l’architettura maya e azteca - c’è un altro fatto che si verifica qui mentre non si verifica nell
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Questo, non solo rimanendo entro quella che di solito consideriamo l’arte artistica: il nuovo signifié d’un’opera considerata come artistica potrà
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specificate) che s’identifica col «feticismo delle merci» proprio del modo di produzione capitalistico, non potrebbe non riguardare anche quella
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Queste opere povere - autenticamente povere, e non falsamente povere per costare di più - potranno forse permettere all’uomo di riconquistare un suo
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volto al mantenimento d’una situazione di sviluppo, basato sulla povertà anziché sullo spreco. Allora, anche in questo mondo povero - di cui non ci
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L’errore dei non-marxisti è spesso quello di non accorgersi di quanto detto ora, e dei rimbalzi e contraccolpi che si determinano in tutta quanta la
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pittoriche che certo hanno la loro prima nascita in Estremo Oriente, ma di cui ormai la nostra arte occidentale non potrebbe più fare a meno. E che poi codesti
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Eppure non mi sembra possibile ignorare la giustezza di certe osservazioni fatte da un critico intelligente come Catherine Millet1 quando afferma: «L
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Guai se non credessimo ad un rapporto specifico - vogliamo dire isomorfico? - tra le manifestazioni artistiche e la strutturazione della nostra
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In effetti, chi scorra anche affrettatamente questa XXX Biennale non potrà non chiedersi se si possa ormai tirar le fila sulla situazione in cui ci
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A noi, qui, non preme di sapere se si debba far risalire o meno al 1928 la «nascita» dei primi dipinti «informali» di Fautrier. Abbiamo il forte
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I plastici di Pasmore mi sembrano i più prossimi all’architettura, a un’architettura «inutile», di cui non sia possibile ancora scoprire le vere
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Se poi l’opera di Burri sarà effimera; se - come ho sentito affermare da qualche critico - questi «quadri» tra pochi anni non si potranno più neanche
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Se oggi l’opera di Monnet non può di per sé costituire un elemento sufficientemente probativo della sua attività, data la scomparsa e la dispersione
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poco ci può dire circa le opere che si vengono svolgendo sotto i nostri occhi e che non hanno più legami - né di metodo né di «contenuto» - con quelle di
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I due eventi non hanno probabilmente nessun addentellato: non credo che Husserl (oltretutto abbastanza indifferente ai problemi artistici dell’epoca
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Se questo aspetto dell’arte di Duchamp non cessa di affascinarci (e in esso possiamo trovare la prima origine non solo di molte attuali vicende
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Come dovremo allora considerare gli odierni «oggetti trovati» più o meno modificati, integrati, rettificati, dell’arte pop? In maniera molto, se non
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deviazione notevole nella natura stessa dell’arte. Non perché si debba considerare l’attività critica come assolutamente distinta da quella artistica, o
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