Il divenire della critica
Il vero influsso esercitato da Fontana sulla pittura italiana ed europea doveva consistere soprattutto nella maturazione delle correnti oggettuali
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Intagliati nella superficie sottile e levigata del legno, i profili di queste figurazioni si stagliano con sagome appena accennate e la continua
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» nella stessa. Invero tanto gli oggetti cinetici «a mano» (come quello di Rickey), quanto quelli meccanici (come quello qui esposto di Calder) sembrano
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Ma esistono altri «parametri» nella scultura d’oggi oltre a quelli dei materiali nuovi (che, oltretutto, non sempre giovano agli artisti, come ad
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»: oggetti in materie plastiche che, nella loro sagoma, arieggiano elementi della natura: alberi, nuvole) mirano alla creazione di elementi fattualmente
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Nella sua relazione Damisch si chiede innanzitutto se si possa parlare d’una «verità della pittura» (o meglio d’una verità nella pittura) e per far
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D’altro canto nella mostra di Foligno venivano a confluire esperienze di generi molto diversi tra di loro che traevano la loro origine da settori
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’articolazione verticale, aveva fatto sì che il gioco delle immagini riflesse nella parete in lamiera speculare e l’ondeggiare delle sagome traslucide
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Molti altri pittori italiani hanno svolto nella loro opera un analogo dialogo pittorico-letterario; potrei ricordare ad esempio alcuni dei
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formativi cui dianzi accennavo e che ormai trovano una possibilità di affermarsi soltanto, o quasi, nella pittura infantile e nella pittura dei
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Potremo perciò avanzare l’ipotesi che esista nell’opera pittorica la possibilità quasi d’una «gemmazione», simile a quella che si ha nella
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anche le schematiche realizzazioni dell’arte op, se trattate con precisione e con sensibilità come nella mostra di Bridget Riley, possono offrire motivo
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atrofizzano prima ancora d’essersi realizzati - ci è sembrato opportuno «fissare» alcuni momenti che potessero costituire un primo traguardo nella situazione
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operazioni) ideate per «durare» almeno quanto la durata della mostra e - pur nella loro effimericità - tali da conservare la caratteristica di costruzioni
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», tra razionale e irrazionale, può derivare, nella nostra età, un impulso a continuare nella realizzazione di quelle opere e di quelle situazioni alle
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stesso fatto di esserci limitati nella nostra scelta ad artisti in prevalenza giovani e giovanissimi, ce lo impediva; né pretendiamo di aver indicato
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Invece, i mesi immediatamente successivi dovevano segnare uno dei periodi più torbidi e turbolenti nella storia delle manifestazioni artistiche di
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visuale dovesse ormai seguire l’impostazione che nella mostra resultava evidente.
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non più soltanto nel colore, nella forma, nella composizione; ma, ad esempio, nel «peso», nella composizione chimica, nella trasformazione d’una
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De Martis nella sua galleria «La Tartaruga» di Roma nella scorsa primavera (1968). Si trattava allora d’una serie di mostre dove, al posto di opere
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nella recente mostra di Valentina Berardinone all’Ariete.
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Ma non è certo solo un’impostazione geografica e etnologica che ci ha guidati nella scelta di questi artisti. Un altro parametro di cui occorreva
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compositiva, estrinsecantesi nella modulazione ambientale che a Dortmund ha permesso la creazione d’un ambiente rigoroso ma stimolante.
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Ogni volta che ci troviamo dinnanzi ad un’opera pittorica o plastica, l’immagine che viene a costituirsi della stessa nella nostra mente è pur sempre
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Per cui - si dovrebbe dire - niente di nuovo sotto il sole: la consueta presunzione e aspirazione dell’uomo a lasciare una traccia di sé nella natura
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perché. Nella pittura, nella scultura (anche tenendo conto delle più moderne correnti cinetiche, op, pop, programmate, ecc.) l’operatore ha quasi
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’analisi dei prodotti artistici ma addirittura nella creazione degli stessi, è quello dell’arte realizzata attraverso l’uso degli elaboratori elettronici
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inclinato o una scala, il raggrumarsi del sangue, l’atmosfera d’angoscia e di liberazione presente in alcune sue opere plastiche, ritrova nella
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Anche Ugo La Pietra - che già in molte sue operazioni aveva realizzato delle strutture disequilibranti dello spazio urbano ed ambientale - nella sua
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L’arte dunque non può essere scienza (oggi, non ieri quando la «funzione» dell’arte era diversa), proprio per il fatto che nella scienza abbiamo una
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, quelle della costa nord-ovest dell’America del Nord nel XVIII e XIX secolo, in Cina nella metà del II millennio a. C., nella Nuova Zelanda in alcune tribù
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Un’idea metastorica del «Bello» quale veniva proposta da Hegel (e che lo stesso Marx in parte sembrava accettare, almeno nella nota affermazione: «è
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Mi spiego: di fronte ai sublimi resti della cultura greca, l’atmosfera nella quale ci troviamo immersi è nonostante tutto ancora greca; la continuità
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L’innesto degli stilemi dell’arte azteca, maya, tiahuanaco, chaviss ecc., ma soprattutto di quella olmeca e tolteca, nella nostra cultura ha avuto
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Il sottile slittamento nella coincidenza tra quello che si suol definire opera d’arte e il suo attuale «contenuto», si rivela anche in un altro
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sono essenzialmente teatrali o addirittura «ecologici» (land art), mentre sarebbe azzardato includere nella musica le «partiture» e le «azioni» di un
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È ovvio perciò che spesso anche le cose dell’arte, come le altre merci, non vengano più intese nella loro accezione di valori d’uso (e come tali
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comprendere come è proprio nella «vaghezza» (vagueness, secondo Quine)2 dei significati, nella loro ambiguità e imprecisione semantica che è implicita il più
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della Darboven, o delle pagine di dizionario di Kosuth) stanno soltanto nella loro cripticità (e non nella loro razionalità!) e che, ammirandole e
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definisce «spaziale» ma che è in definitiva un valersi di mezzi plastici nella costruzione dei dipinti e di mezzi cromatici e lineari nella costruzione
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calligramma, ad ogni compiacimento nella grevità dell’impasto, nella volumetricità del rilievo - si poteva egualmente ottenere un effetto importante
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organi sensoriali e di organi riproduttori, di bocche e di sessi, di arti e di scheletri, che sono nella realtà solo simulacri analogici, tali da
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’uso corrente nella grafica attuale e di cui essi furono i primi decisi fautori.
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anche per il loro valore plastico e cromatico; o come nella kafkiana Macchina triste di Tinguely, dove il fattore plastico (e cinetico) offerto dallo
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Nonostante ogni dichiarazione anticonformistica, accade che lo studioso e il critico, ormai incasellati nella nicchia d’un determinato settore
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punto di vista percettivo dell’oggetto (come appunto nella Ruota e nella Fontana), a quello «rettificato» dove la modificazione dell’oggetto avviene
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» nella consueta e trita accezione del termine. Come dice lo stesso Duchamp (citato nel saggio che Schwarz premette al catalogo): «The choice of these ready
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del tutto, diversa da quella di Duchamp. Nella maggior parte degli attuali artisti pop, l’elemento letterario-metaforico-polisemico manca totalmente
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Rivisti sulle auliche pareti dei musei, nella penombra di ricchi salotti di collezionisti newyorkesi o milanesi, molti di quei dipinti che allora
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Ma un altro fatto merita d’essere meditato e soppesato: il rivolgimento avvenuto, in così pochi anni, nella sostanza stessa del «gergo» critico e
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