Il divenire della critica
possono ritenere come debitori di certe loro impostazioni all’arte più matura di Fontana, esiterei nel farli rientrare appieno in quella che vorrei definire
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agli insegnamenti di Fontana e come più vicini al suo modo di operare, ed è per questo che ho voluto dedicare loro almeno queste poche annotazioni. Tutti
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-language) ebbero il grande merito non solo di politicizzare l’arte in un modo nuovo, ma di farlo in maniera tale che il linguaggio da loro usato
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E, forse, un analogo declino (e per ragioni abbastanza simili la loro immissione e assunzione in campo commerciale) attende alcune opere della
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a che punto questa impostazione dei problemi critici abbia o meno inciso sulla loro qualità e sulla loro efficacia.
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»: oggetti in materie plastiche che, nella loro sagoma, arieggiano elementi della natura: alberi, nuvole) mirano alla creazione di elementi fattualmente
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possibilità di modulatrici spaziali, non limitando la loro efficacia alla semplice superficie della tela o alla tridimensionalità plastica e «solida» del
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D’altro canto nella mostra di Foligno venivano a confluire esperienze di generi molto diversi tra di loro che traevano la loro origine da settori
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«statue isolate sopra il loro zoccolo», ma come globalità di attuazione tra opera e invaso; eppure quasi tutte le esperienze precedenti si erano limitate a
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e Mid, fossero in grado di realizzare ambienti adatti all’esibizione delle loro opere. La loro esperienza in questo senso era già stata notevole e
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La scelta degli artisti era stata compiuta, appunto, tenendo conto delle loro passate realizzazioni e del fatto che fossero e sembrassero essere
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coperte da un sistema di linee colorate traggono la loro efficacia dall’effettuarsi di immagini postume dovute appunto al succedersi dei successivi «flash
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sottolineare l’incontro, oggi così clamoroso, tra elementi oggettuali creati da materiali tecnologici e una loro possibile «naturalizzazione».
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Per contro quattro ambienti, del tutto diversi tra di loro ma derivanti da un’analoga concezione costruttiva apparvero quelli realizzati da
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immesso nelle loro opere, per l’appunto un certo quale alone di letterarietà.
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preconizzata da tanti studiosi e filosofi moderni (Empson) e ora - consapevolmente o meno - applicata dagli artisti alle loro poesie o alle loro
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Molti altri pittori italiani hanno svolto nella loro opera un analogo dialogo pittorico-letterario; potrei ricordare ad esempio alcuni dei
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Ed è probabilmente la presa di coscienza d’una insufficiente finalità estetica e ideologica delle loro opere che ha affrettato il divampare di
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Proprio per il loro essere, così spesso, affette da gigantismo (si vedano molte delle strutture primarie), create e ideate per il museo, per il
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quale muovono le loro accuse, è quella stessa per la quale si è combattuto durante gli ultimi venti e più anni, quella stessa che si è riesciti - spesso
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Qui, dunque, a San Benedetto, gli artisti sono stati invitati a realizzare, a seconda delle loro personali attitudini, delle opere (o delle
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Del resto la proiezione di opere di alcuni dei migliori nostri «sperimentalisti filmici» (così diversi tra di loro come Baruchello, Leonardi, Patella
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Altre due sale dedicate alle proiezioni, tra di loro assai diverse, come quella dei «fluidi informali» di Contenotte e quella delle diapositive
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impressione per la loro brutale potenza, la loro perfezione tecnologica, la loro linda rifinitura, e - diciamolo pure - la loro scarsa fantasiosità. E
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Rimini contro il Convegno delle strutture ambientali, e via dicendo, per non parlare di mostre minori, rimaste indisturbate per la loro scarsa importanza
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cosiddette «strutture primarie» sono state esponenti e che con la loro invasione del mercato artistico hanno finito per risolversi in mera speculazione
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Si tratta evidentemente di operazioni delicate, fragili, e irreversibili, soggette a un momento entropico quanto mai elevato. Ed è qui la loro
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La loro scelta, oltretutto, è avvenuta tenendo anche conto della loro provenienza «geografica», giacché non si può prescindere, in Italia, dal
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Gli undici artisti scelti per la mostra di Dortmund, invece, mi sembrano tutti esattamente delineati nei loro intenti e hanno tutti dietro di sé una
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tra di loro sfumati, che si possono, grosso modo, ricondurre ad una prima affermazione dell’astrattismo e ad un rifiuto della figuralità, nell’immediato
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parte di quel raggruppamento che ebbi, a suo tempo, a definire della «pittura-oggetto», o «pittura oggettuale», perché in loro il dipinto si
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da Germano Celant) che, in un certo senso si possono riallacciare a certe operazioni portate alla loro massima purezza dal buddismo Zen e di cui molte
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Quando nell’autunno 1968 fecero la loro apparizione queste forme espressive, alla III Rassegna artistica di Amalfi, molti, ancora una volta
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valso di rami d’arbusti intrecciati e lasciati crescere secondo una «artificializzazione» della loro natura; Anselmo, che in un primo tempo ha
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collezionisti avidi di capitalizzare i loro acquisti e di appendere alle pareti delle loro dimore borghesi qualsiasi superficie bidimensionale ben incorniciata.
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A questo punto, peraltro, qualcuno non potrà far a meno di obiettare che le molte copie tirate dagli scultori dalle loro statue, o le moltissime
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loro efficacia estetica è dovuta solo in parte alle esatte misurazioni o alle realizzazioni di formule algebriche. Un altro recente abbaglio, a
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Non solo, ma la sistemazione storica degli eventi e il loro articolarsi e concatenarsi muta ampiamente a seconda che si tratti di eventi artistici
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stilistiche e anche a periodi storici diversi eppure tra di loro cooperanti. È qualcosa di facilmente documentabile: basta por mente alla compresenza di
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della Darboven, o delle pagine di dizionario di Kosuth) stanno soltanto nella loro cripticità (e non nella loro razionalità!) e che, ammirandole e
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comprendere come è proprio nella «vaghezza» (vagueness, secondo Quine)2 dei significati, nella loro ambiguità e imprecisione semantica che è implicita il più
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quelli intercorrenti nelle altre due dimensioni pragmatica e semantica tra i segni e i significati o tra i segni e i loro fruitori.
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pittoriche che certo hanno la loro prima nascita in Estremo Oriente, ma di cui ormai la nostra arte occidentale non potrebbe più fare a meno. E che poi codesti
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e restituiti ad una loro funzione figurale.
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meccanica, è certamente alla base di queste creazioni plastiche, che si distinguono inoltre per una loro costante asimmetria, per una loro voluta assenza di
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e, in Italia, alcuni dei primi mobiles di Munari) da quelle «automobili», dove, sin dalla loro progettazione, è prevista la presenza d’un meccanismo
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Per un motivo analogo esulano dal nostro esame alcune macchine mobili (e, oltretutto, non prive di interesse) che però hanno già in partenza una loro
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Non posso qui analizzare partitamente le singole opere, ma, limitandomi a descrivere grosso modo quelle tra di loro più distinte, ricorderò, tra le
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scopo: quello di creare una nuova dimensione percettiva che era del tutto assente dalle opere plastiche statiche. Naturalmente anche il loro limite è
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» = sotto-legno, o la famosa Fontana come «degoutante» = des gouttes, poiché le gocce nella loro traiettoria invertita creano «un renvoi miroirique»; e
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