Il divenire della critica
Le prefazioni, le premesse, sono quasi sempre delle giustificazioni; indizi quindi d’una cattiva coscienza dell’autore. Anche nel caso presente: è
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tra le due guerre, ad una serie di opere, plastiche e pittoriche, dove appariva evidente la sua volontà di abbandonare gli schemi tradizionali allora
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interazione, il continuo dialogo che si sviluppa tra le silhouettes di legno e le ombre cinesi da queste proiettate sulla tela sottostante ci dice con
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Il fatto stesso d’aver conferito nell’ultima Biennale il primo premio per la pittura alle opere cinetiche di Julio Le Parc sta a indicare come non ci
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distillata di Castellani, quella di Del Pezzo, e le pareti di Bonalumi, di Scheggi, e, nei padiglioni stranieri, le shaped canvases di Smith e le sculture
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Questa situazione attuale va considerata e posta a raffronto con quella che era la situazione solo di pochi anni or sono. Le tecniche dell’informale
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Per quanto poi riguarda le modificazioni che si possono avere dell’esperienza normale in seguito al diverso «modo di apparire» della cosa oppure in
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questioni come la crescita della popolazione, i pericoli dell’imperialismo, il colonialismo, le guerre e le torture del Vietnam, del Cile, della Grecia
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Questa premessa era necessaria perché deve poter giustificare alcuni effetti non giusti che le opere esposte offrono, e può giustificare l’apparente
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A questa situazione complessa per le interferenze e le alleanze tra arte e società, politica e mercato, si aggiunge un altro elemento che non può
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precisione, trasformando - sia pur attraverso uno stratagemma - le tele dipinte in oggetti a sé stanti. E questo spiega, per citare ancora un ultimo
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quelle sfornate dal disegno industriale che indubbiamente hanno influenzato non poco le attuali espressioni delle strutture primarie. In un secondo tempo
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neoplasticisti, dovevano rimanere ancora aderenti ad un tipo di spazialità «razionalista». Forse solo le invenzioni plastiche di un Kiesler (con la sua Casa senza
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Ettore Colla e sistemata con ammirevole allestimento architettonico nel grande cortile del palazzo. Le strane sagome metalliche di Colla - immani simulacri
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, ospitato dal museo (naturalmente questo non vale in maniera assoluta e per le fasi pittoriche che precedettero l’attuale, ma soltanto per quell
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Quali sono allora le soluzioni possibili? Una - almeno in questa fase della nostra cultura - può consistere nell’approfondimento e perfezionamento
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significativo di quanto intendo affermare. Le pagine del libro che riflettono e riproducono le rozze inquadrature costituenti altrettante sequenze del film
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Basterebbe la sensazione di estrema desuetezza che ormai comunicano le «tele» dipinte, e le «statue» scolpite, a dirci come la fase artigianale della
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Come si vede, tanto il primo che il secondo esempio (come del resto quello dell’ambiente di La Pietra con le sue cabine audiovisive in plexiglas o
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di fronte nei vari settori espressivi. Per questo non era opportuno rinunciare alla presenza di alcune almeno tra le più singolari espressioni
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, se le opere d’un King o d’un Judd e di un Morris riescivano ancora a riscuotere il plauso del pubblico, era ovvio che un plauso molto minore
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Se nel caso della Biennale veneta le proteste degli artisti e degli studenti si levavano giustamente contro l’arretratezza dello statuto della mostra
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«giovane critica» ad Amalfi (organizzata da Marcello Rumma con una mostra ordinata da Germano Celant) è stata tra le più esemplificative di questa
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mancare le opere di Kounellis, di Laura Grisi, e furono scarsamente rappresentative quelle di Nespolo, di Bonalumi, di Volpini, di Scheggi, di Simeti, di
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Come si è visto sin qui, la maggior parte degli artisti ha puntato decisamente sulla creazione di ambienti autonomi (così Alviani, con le sue
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anche prima devono essere considerate come precipuamente legate al Vecchio Mondo le operazioni «pre-op» dovute alle correnti del concretismo olandese e
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modulazione spaziale, sono affrontati anche dei problemi di interrelazione con le altre arti. Nei suoi «sistemi disequilibranti» e nei suoi «caschi
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, gridarono allo scandalo: dopo aver accettato le diverse espressioni astratte, dal concretismo all’informale, dopo essersi trastullati con le «macchinette
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’elemento naturale in atto concettualmente rigoroso (le false prospettive di Dibbets), c’è chi si serve di elementi naturali ma li sposa e li mescola con i
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A questo punto, peraltro, qualcuno non potrà far a meno di obiettare che le molte copie tirate dagli scultori dalle loro statue, o le moltissime
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A questo punto due sono le maggiori fallacies - i maggiori equivoci - cui si va incontro al giorno d’oggi in molte valutazioni critico-estetiche, e
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Quello che costituisce uno dei momenti più delicati e credo più importanti dell’attuale fase in cui le «arts plastiques» vengono ad essere situate, è
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graveranno i giudizi, le valutazioni, le stime, prima dei critici e degli storici coevi, poi di tutti quelli che si sono succeduti attraverso i tempi. L
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tra quella civiltà e la nostra sopravvive (come sopravvive per quella etrusca, islamica, cartaginese). Il che non accade con le altrettanto eccelse
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(e quindi la «quantità informativa») che le stesse ci comunicano suscita in noi una sensazione di estrema novità, e solletica le nostre facoltà
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«sazietà» che abbiamo sviluppato verso le civiltà da cui proveniamo?
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Ma le cose sono in parte cambiate con l’avvento e l’infittirsi di mescolanze tra i diversi linguaggi artistici. Il che non significa che siano
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Del resto il concetto stesso di alienazione (con le sue varianti di Entfremdung, Versachlichung, Verdinglichung, le cui nuances andrebbero sempre
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Ma, prima di passare a considerare le altre tendenze e le altre personalità di rilievo, vorrei soffermarmi su quello tra i nostri pittori che ha
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Rothko crea, con le sue immense, vaste, solitarie tele (dove soltanto una o due tinte, soltanto qualche lieve banda sta a segmentare lo spazio) un
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In effetti, chi scorra anche affrettatamente questa XXX Biennale non potrà non chiedersi se si possa ormai tirar le fila sulla situazione in cui ci
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Guai se non credessimo ad un rapporto specifico - vogliamo dire isomorfico? - tra le manifestazioni artistiche e la strutturazione della nostra
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Credo sia opportuno avere il coraggio di sfatare alcune convinzioni, il più delle volte arbitrarie, circa le prerogative del critico.
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È vero bensì che spesso da un settore è facile trapassare ad altro e che lo stesso artista, dopo aver sperimentato le forme di arte «percettiva», è
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Non posso qui analizzare partitamente le singole opere, ma, limitandomi a descrivere grosso modo quelle tra di loro più distinte, ricorderò, tra le
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fornire un’analisi della situazione effettiva in cui si dibattano le arti visuali ai nostri giorni tenendo conto di quanto la mostra veneziana ci
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Fino a che punto dobbiamo considerare le composizioni dell’artista austriaco come espressioni d’una vena allucinata, come proiezioni d’una coatta
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Ecco, in definitiva, come potremo riassumere le nostre osservazioni riguardo alla XXXI Biennale notando la presenza d’una corrente neofigurativa, di
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Le tecniche dell’informale, del tachisme, della pittura segnica e gestuale, erano state caratterizzate da un tipico alienarsi dell’elemento pittorico
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«metafisici»: oggetti impossibili e non strappati dalla realtà giornaliera (come sono impossibili e mitiche le sculture di Colla che ha qui una bella sala
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