Il divenire della critica
Ho voluto precisare subito questo punto per sfatare tutta una serie di facili accuse rivolte spesso ai primi periodi dell’opera di Fontana sino circa
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Pur riconoscendo l’acutezza di talune sue intuizioni, la precocità di alcuni giudizi e di alcune invenzioni, non ho mai ritenuto che Fontana si debba
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Perché ho rivangato questi episodi, del resto di scarso rilievo e ormai superati e persino dimenticati? Proprio perché quel peso dell’elemento
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Da quanto ho detto sin qui spero che risulti chiara l’importanza che l’arte di Fontana ha avuto in questo periodo centrale della metà del nostro
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agli insegnamenti di Fontana e come più vicini al suo modo di operare, ed è per questo che ho voluto dedicare loro almeno queste poche annotazioni. Tutti
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qualche cosa con occhi strabici, se tocco qualche cosa con le dita incrociate, ho due diverse "cose della visione”, due diverse "cose del tatto”, anche
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Di fronte alla situazione testè descritta appaiono decisamente scadute le opere non solo informali (ho spesso ripetuto che l’informale costituiva un
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Ho preferito dare questo lungo e tedioso elenco di nomi, proprio per permettere al lettore di sincerarsi delle presenze (e anche delle molte e non
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A cosa condurrà questo indirizzo che ho cercato di tratteggiare attraverso le ultime mostre e che si sta sviluppando con tanto fervore e favore non
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Quanto ho detto spiega altresì perché un artista come Turcato in una mostra recente abbia sentito il bisogno di «oggettualizzare» i suoi dipinti
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Ho lasciato per ultima, proprio perché avulsa, anche topograficamente, dalle sale superiori del palazzo, la grande mostra dedicata all’opera di
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Negli ultimi anni, mi sono soffermato a considerare alcuni aspetti dell’arte italiana contemporanea; e ho dato, ad esempio, un certo rilievo al nuovo
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romani (Scialoja, Turcato, Dorazio, Accardi, Consagra, ecc.) cui già altre volte ho avuto ampiamente ad accennare. Se del primo ho già parlato altrove
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Ma, accanto a questa «poesia visuale» (alla quale ho voluto accennare più che per il suo valore «pittorico» per la sua importanza culturale e sociale
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partecipanti del gruppo napoletano di Linea Sud (Persico, Bugli) ai quali già altra volta ho accennato.
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rientrare nella categoria che questa volta ho cercato di illustrare. Ho ricordato altrove l’importante opera di Ceroli, uno degli scultori più vivi
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Dicendo «disimpegno» ho inteso ovviamente richiamarmi a motivi squisitamente politici ma anche, subito, controbattere gli stessi. Si è parlato molto
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serie». Ho spesso avuto occasione, in passato, di compiacermi per il fatto che anche le «arti pure» attingessero a quelle industrializzate alcuni metodi
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dei consumi» e delle relative forme d’arte. L’arte degli ultimi lustri ha dimostrato chiaramente - l’ho precisato, credo, a sufficienza analizzando le
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Ho avuto occasione (nelle cronache delle passate Biennali) di sottolineare l’importanza che ebbe alcuni anni or sono l’aspetto di Zufälligkeit, di
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Ho spesso avuto occasione, in passato, di considerare come nettamente positivo il fatto che anche le arti «pure» (scultura, pittura) potessero
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Ho spesso affermato che tra gli impulsi più spontanei e connaturati alla costituzione somato-psichica umana è quello di proiettare attraverso il
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ad affermare quanto ho detto più sopra (e altrove) ossia come, tanto l’iconicità, quanto la semanticità dell’opera d’arte figurativa, non
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adeguandosi molti degli artisti oggi più affermati e di cui in parte ho già fatto i nomi (come Morris, Smith, Stella, Judd, Caro, Turnbull, King, Lenk).
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), prodotti in pochissimi esemplari e ad alto prezzo (Arp, Tilson, Vasarely) o in grande serie e non numerati. Nella grande mostra di Colonia a cui ho
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Non ho preso in considerazione sin qui le sale migliori: quelle cioè di Castellani, Bonalumi, Marotta, ma di questi artisti è stato detto a lungo in
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Nell’ordinare questa mostra all’Ostwall Museum, perciò, ho creduto preferibile di limitare la mia scelta a quegli artisti che - pur essendo tra gli
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Non ho creduto opportuno presentare qui molti di questi artisti (che costituiscono ormai un folto drappello raggruppato soprattutto a Torino [Merz
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Quanto ho detto sin qui vuol solo servire ad avanzare un’osservazione più generale riguardo agli aspetti comunicativi e semiotici dell’opera d’arte
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scopi decorativi come ho precisato più sopra). Ed è tale - cioè olistica - anche l’immagine che di solito si forma nella nostra mente alla prima vista
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A questo punto, però, devo osservare ancora una volta (l’ho fatto sin dall’inizio di queste esperienze) come uno degli equivoci della land art e
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quando era possibile che si verificasse uno scambio di signifiés rispetto ai signifiants come quello cui ho accennato dianzi. Da quanto ho detto sin
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Ho detto dianzi che l’ambiguità semantica - assieme all’ambiguità percettiva e gestaltica - costituisce quasi una costante di molte delle opere che
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La riduzione all’oggetto - che già da una decina d’anni ho definito «oggettualizzazione» (e si vedano alcuni dei capitoli dedicati a questo fenomeno
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Di fronte a questo indirizzo possiamo veder affermarsi l’indirizzo opposto, quello che ho definito «la riduzione al progetto» (e che si potrebbe anzi
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sarebbe difficile offrirne numerosi esempi. Questo fatto rientra nel novero d’un’osservazione che ho spesso avuto occasione di fare: ossia della non
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Quale è dunque la nuova sintassi che sta articolandosi sotto i nostri occhi? E ho usato a bella posta il termine «sintassi», proprio a indicare che è
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Ho detto, all’inizio, che a questa Biennale il campo si poteva considerar diviso tra le due tendenze rappresentate dagli americani Tobey e Rothko
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Si tratta d’un fenomeno che non è fatto per allarmarci: già da alcuni anni ho accennato all’importanza di esperimenti come quelli di un Dubuffet, d
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Ho voluto sbarazzare il terreno da questo settore per poter esaminare con maggior precisione le altre correnti che ci si presentano in questa
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Se poi l’opera di Burri sarà effimera; se - come ho sentito affermare da qualche critico - questi «quadri» tra pochi anni non si potranno più neanche
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Bruno Munari - certo il più estroso e inventivo ricercatore del gruppo - di cui ho già ricordato i «libri illeggibili», le «macchine inutili», e che
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Ho lasciato per ultima l’opera di Gianni Monnet, che fu il vero animatore del movimento e che - prematuramente scomparso - non ha potuto lasciare una
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Come ho anticipato più sopra: ci sono soprattutto due importanti «categorie esegetiche» — che furono i veri pilastri della critica d’ieri - e che
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fase creativa - quella che altrove ho battezzata «neoconcretista» - che si vale cioè di uno studio dell’elemento percettivo, microstrutturale, tissulare
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Ho affermato altre volte come si possa constatare ai nostri giorni un principio di «oggettualizzazione» che si estende non solo all’uomo e alle cose
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parte di essi era andata smarrita o distrutta. Il rischio - l’ho già rammentato più sopra - è quello d’una possibile feticizzazione dell’oggetto stesso
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Eppure, a prescindere dalle più sottili distinzioni di scuola e di stile, già sin d’ora viene delineandosi un aspetto che non a caso ho voluto
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Ho esitato a lungo prima di farlo, perché avevo sempre giudicato un po’ presuntuose le raccolte di questo genere (apparse del resto frequentissime in
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Nei capitoli di questa raccolta ho cercato di non lasciarmi prendere la mano da mode critiche e tecniche, anche se mi sono valso di alcuni accenni
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