Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 50 occorrenze

Il divenire della critica

Ho voluto precisare subito questo punto per sfatare tutta una serie di facili accuse rivolte spesso ai primi periodi dell’opera di Fontana sino circa

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Pur riconoscendo l’acutezza di talune sue intuizioni, la precocità di alcuni giudizi e di alcune invenzioni, non ho mai ritenuto che Fontana si debba

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Perché ho rivangato questi episodi, del resto di scarso rilievo e ormai superati e persino dimenticati? Proprio perché quel peso dell’elemento

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Da quanto ho detto sin qui spero che risulti chiara l’importanza che l’arte di Fontana ha avuto in questo periodo centrale della metà del nostro

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agli insegnamenti di Fontana e come più vicini al suo modo di operare, ed è per questo che ho voluto dedicare loro almeno queste poche annotazioni. Tutti

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qualche cosa con occhi strabici, se tocco qualche cosa con le dita incrociate, ho due diverse "cose della visione”, due diverse "cose del tatto”, anche

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Di fronte alla situazione testè descritta appaiono decisamente scadute le opere non solo informali (ho spesso ripetuto che l’informale costituiva un

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Ho preferito dare questo lungo e tedioso elenco di nomi, proprio per permettere al lettore di sincerarsi delle presenze (e anche delle molte e non

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A cosa condurrà questo indirizzo che ho cercato di tratteggiare attraverso le ultime mostre e che si sta sviluppando con tanto fervore e favore non

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Quanto ho detto spiega altresì perché un artista come Turcato in una mostra recente abbia sentito il bisogno di «oggettualizzare» i suoi dipinti

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Ho lasciato per ultima, proprio perché avulsa, anche topograficamente, dalle sale superiori del palazzo, la grande mostra dedicata all’opera di

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Negli ultimi anni, mi sono soffermato a considerare alcuni aspetti dell’arte italiana contemporanea; e ho dato, ad esempio, un certo rilievo al nuovo

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romani (Scialoja, Turcato, Dorazio, Accardi, Consagra, ecc.) cui già altre volte ho avuto ampiamente ad accennare. Se del primo ho già parlato altrove

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Ma, accanto a questa «poesia visuale» (alla quale ho voluto accennare più che per il suo valore «pittorico» per la sua importanza culturale e sociale

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partecipanti del gruppo napoletano di Linea Sud (Persico, Bugli) ai quali già altra volta ho accennato.

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rientrare nella categoria che questa volta ho cercato di illustrare. Ho ricordato altrove l’importante opera di Ceroli, uno degli scultori più vivi

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Dicendo «disimpegno» ho inteso ovviamente richiamarmi a motivi squisitamente politici ma anche, subito, controbattere gli stessi. Si è parlato molto

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serie». Ho spesso avuto occasione, in passato, di compiacermi per il fatto che anche le «arti pure» attingessero a quelle industrializzate alcuni metodi

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dei consumi» e delle relative forme d’arte. L’arte degli ultimi lustri ha dimostrato chiaramente - l’ho precisato, credo, a sufficienza analizzando le

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Ho avuto occasione (nelle cronache delle passate Biennali) di sottolineare l’importanza che ebbe alcuni anni or sono l’aspetto di Zufälligkeit, di

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Ho spesso avuto occasione, in passato, di considerare come nettamente positivo il fatto che anche le arti «pure» (scultura, pittura) potessero

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Ho spesso affermato che tra gli impulsi più spontanei e connaturati alla costituzione somato-psichica umana è quello di proiettare attraverso il

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ad affermare quanto ho detto più sopra (e altrove) ossia come, tanto l’iconicità, quanto la semanticità dell’opera d’arte figurativa, non

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adeguandosi molti degli artisti oggi più affermati e di cui in parte ho già fatto i nomi (come Morris, Smith, Stella, Judd, Caro, Turnbull, King, Lenk).

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), prodotti in pochissimi esemplari e ad alto prezzo (Arp, Tilson, Vasarely) o in grande serie e non numerati. Nella grande mostra di Colonia a cui ho

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Non ho preso in considerazione sin qui le sale migliori: quelle cioè di Castellani, Bonalumi, Marotta, ma di questi artisti è stato detto a lungo in

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Nell’ordinare questa mostra all’Ostwall Museum, perciò, ho creduto preferibile di limitare la mia scelta a quegli artisti che - pur essendo tra gli

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Non ho creduto opportuno presentare qui molti di questi artisti (che costituiscono ormai un folto drappello raggruppato soprattutto a Torino [Merz

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Quanto ho detto sin qui vuol solo servire ad avanzare un’osservazione più generale riguardo agli aspetti comunicativi e semiotici dell’opera d’arte

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scopi decorativi come ho precisato più sopra). Ed è tale - cioè olistica - anche l’immagine che di solito si forma nella nostra mente alla prima vista

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A questo punto, però, devo osservare ancora una volta (l’ho fatto sin dall’inizio di queste esperienze) come uno degli equivoci della land art e

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quando era possibile che si verificasse uno scambio di signifiés rispetto ai signifiants come quello cui ho accennato dianzi. Da quanto ho detto sin

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Ho detto dianzi che l’ambiguità semantica - assieme all’ambiguità percettiva e gestaltica - costituisce quasi una costante di molte delle opere che

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La riduzione all’oggetto - che già da una decina d’anni ho definito «oggettualizzazione» (e si vedano alcuni dei capitoli dedicati a questo fenomeno

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Di fronte a questo indirizzo possiamo veder affermarsi l’indirizzo opposto, quello che ho definito «la riduzione al progetto» (e che si potrebbe anzi

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sarebbe difficile offrirne numerosi esempi. Questo fatto rientra nel novero d’un’osservazione che ho spesso avuto occasione di fare: ossia della non

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Quale è dunque la nuova sintassi che sta articolandosi sotto i nostri occhi? E ho usato a bella posta il termine «sintassi», proprio a indicare che è

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Ho detto, all’inizio, che a questa Biennale il campo si poteva considerar diviso tra le due tendenze rappresentate dagli americani Tobey e Rothko

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Si tratta d’un fenomeno che non è fatto per allarmarci: già da alcuni anni ho accennato all’importanza di esperimenti come quelli di un Dubuffet, d

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Ho voluto sbarazzare il terreno da questo settore per poter esaminare con maggior precisione le altre correnti che ci si presentano in questa

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Se poi l’opera di Burri sarà effimera; se - come ho sentito affermare da qualche critico - questi «quadri» tra pochi anni non si potranno più neanche

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Bruno Munari - certo il più estroso e inventivo ricercatore del gruppo - di cui ho già ricordato i «libri illeggibili», le «macchine inutili», e che

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Ho lasciato per ultima l’opera di Gianni Monnet, che fu il vero animatore del movimento e che - prematuramente scomparso - non ha potuto lasciare una

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Come ho anticipato più sopra: ci sono soprattutto due importanti «categorie esegetiche» — che furono i veri pilastri della critica d’ieri - e che

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fase creativa - quella che altrove ho battezzata «neoconcretista» - che si vale cioè di uno studio dell’elemento percettivo, microstrutturale, tissulare

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Ho affermato altre volte come si possa constatare ai nostri giorni un principio di «oggettualizzazione» che si estende non solo all’uomo e alle cose

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parte di essi era andata smarrita o distrutta. Il rischio - l’ho già rammentato più sopra - è quello d’una possibile feticizzazione dell’oggetto stesso

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Eppure, a prescindere dalle più sottili distinzioni di scuola e di stile, già sin d’ora viene delineandosi un aspetto che non a caso ho voluto

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Ho esitato a lungo prima di farlo, perché avevo sempre giudicato un po’ presuntuose le raccolte di questo genere (apparse del resto frequentissime in

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Il divenire della critica

Nei capitoli di questa raccolta ho cercato di non lasciarmi prendere la mano da mode critiche e tecniche, anche se mi sono valso di alcuni accenni

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