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stata negata. Questo fatto in apparenza secondario è invece di grande importanza per comprendere tutto quanto l’evolversi della sua opera e anche per
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Trinci a Foligno venne presentata una grande mostra dedicata esclusivamente al problema dell’ambiente (dove ogni artista invitato presentava un locale
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-language) ebbero il grande merito non solo di politicizzare l’arte in un modo nuovo, ma di farlo in maniera tale che il linguaggio da loro usato
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grande crisi energetica ed economica, che costituisce con ogni probabilità l’indizio e l’inizio d’una crisi più generale del capitalismo occidentale
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inaugurava quel giorno una grande mostra di schizzi, progetti, disegni, piante, modelli di F. L. Wright per il Nuovo Museo (allora si parlava di «Museum of
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Allora, il rispetto e anche l’ammirato stupore per il Grande Vecchio faceva sembrare prodigiose le immagini ancora in embrione, e rendeva più acuto
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Dunque: mentre scendo la grande rampa elicoidale, che dai maestri morti (già prossimi al cielo, o meglio alla ben nota cupola in vetro dai fregi
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«Qual è la situazione della scultura oggi nel mondo?» potrebbe essere il quesito cui questa grande mostra ha voluto rispondere In buona parte, la
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in questa mostra la ricostruzione della sua grande Galassia lignea (e abitabile) - già appartenuta a Ph. Johnson, o della antica Endless House che
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Ho lasciato per ultima, proprio perché avulsa, anche topograficamente, dalle sale superiori del palazzo, la grande mostra dedicata all’opera di
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opere di dimensioni modeste (sul tipo di quelle di Klee o di Wols, per intenderci). La grande maggioranza esibiva, invece, grandi pannelli, elementi
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tempi, anche all’altra grande rassegna di architettura e di disegno industriale, la Triennale e proprio per un evidente disagio che l’attuale crisi nella
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considerare iniziata colla grande mostra di scultura internazionale organizzata dal Guggenheim Museum di New York nell’ultimo scorcio del 1967.
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mostra: quello stesso che, sotto un’altra angolatura, sarebbe risultato evidente anche nella grande rassegna dell’estate successiva ai «Documenta 4» di
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, Heerich, Kampmann) abbondavano qui anche gli ormai «maestri» nonché gli epigoni dell’altra grande corrente figurativa: la pop art, che dopo la sua
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’artista e da parte del mercante la prassi di ricorrere alla produzione di opere moltiplicate e seriabili: i cosiddetti «multipli». Una grande mostra «Ars
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notevole mole e di notevole respiro, idonee (e ideate già in partenza) per il museo o per la grande collezione privata; ed a questo indirizzo vengono
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stata prodotta in un numero grande e grandissimo di esemplari identici, il multiplo viene necessariamente a perdere quella «preziosità» che l’essere
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strutture primarie che dominarono la grande rassegna di Kassel o la mostra del Guggenheim, dall’altro una decisa volontà antiformale e situazionale come
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vennero esposti in una grande rassegna insieme ai più importanti artisti statunitensi. Era il 1913 e sino a quel giorno era pacifico considerare gli
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» (soprattutto torinese) nonché con la grande moda concettuale esplosa quasi parallelamente in tutto il mondo (dal Giappone all’Argentina). Ma, a questo punto
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programmata (Nuove Tendenze), è rappresentata qui soprattutto dall’udinese Getulio Alviani che ha sviluppato con grande coerenza ed efficacia un suo preciso
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Pascali un suo grande protagonista e che in Piacentino trova una più serrata e puntigliosa messa a punto.
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L’altro grande indirizzo che negli ultimi anni ha avuto un costante sviluppo, quello della nuova figurazione, affiancata all’avvento della pop art
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(dato che quest’ultimo si vale del grande schermo e d’una proiezione che coinvolge l’intero pubblico e non il singolo spettatore) mentre nel caso della
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più a fondo s’è interessato all’arte elettronica e che ha organizzato all’Ica di Londra nel 1969 la grande mostra «Cibernetic Serendipity» dove erano
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questi artisti erano presenti alla grande mostra «Arteonica» organizzata nel 1971, appunto da W. Cordeiro, a San Paolo, che può essere considerata
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attraverso un curioso procedimento foto-topografico) s’ispira l’opera di Enrico Job, Mappacorpo: grande tavola composta da più di mille fotogrammi, che
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Oggi, le cose sono leggermente cambiate. Innanzitutto il nostro design sta già pericolosamente imboccando una parabola discendente; la grande mostra
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vari esperimenti cinetici e programmati, allora molto in auge - anche del grande successo mondiale ottenuto in quegli anni dal nostro design. Alcuni
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eseguiva davvero un concerto percorrendo col dito bagnato l’orlo d’un grande bicchiere a calice fino a ricavarne quel sibilo sottile che ognuno di noi
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I «segni bianchi» di Tobey ne sono un esempio lampante. Questo grande pittore, oggi più che sessantenne, che ha esercitato un’influenza decisiva
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E Wols rappresenta infatti in questa Biennale un’altra grande esperienza - dolorosa per la drammaticità introvertita del suo universo lacerato, ma
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(oltre che da quelle minori di Tapies e di Fontana). Rothko, infatti, è l’altra grande personalità che pur essendo di origine e di provenienza russa
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nostri Campigli, Mafai, Menzio, tre artisti rimasti fedeli alla loro vena figurativa come lo è restato l’altro grande maestro francese Braque, la cui
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proseguita la volta scorsa da Chadwik, e quello di Max Bill di cui la Svizzera ha ordinato una grande retrospettiva densa di «oggetti» più vicini al disegno
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Ciliberti, e culminanti nella grande Mostra internazionale di arte astratta e concreta a Palazzo Reale (1947, cui parteciparono tra gli altri: Arp
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», ripetibili in piccola o in grande serie, il cui valore di originalità risiede - come per gli oggetti dell’industrial design - nell’atto della progettazione
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L’altro grande piedistallo d’ogni attività critica era la conoscenza tecnica, la dotta cognizione di tutte quelle norme specifiche che sono a base d
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umane o zoomorfe è evidente (gli stessi titoli lo denunciano: Il trionfo dell’astronauta, L’occupazione delle terre lunari, Il grande racconto della
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quelli del periodo impressionista o espressionista. Dall’altro lato, però, era anche vero che la grande censura non c’era ancora stata, ed era appena
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La grande cesura, estetica e critica - e poietica ovviamente - avvenne un po’ dopo, attorno agli anni sessanta, quando si assistette alla prima
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