Il divenire della critica
Un altro genere di applicazione dei tagli a cui l’artista si era dedicato durante un breve periodo (1960) fu quello dei «quanta». Il nome, ovviamente
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riaccostarsi a un genere di arte neoconcreta, non lontana da quella degli artisti ora ricordati, anche se basata sopra ricerche d’ordine percettivo e
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’ogni genere ci vengono direttamente dal «mondo della macchina» e incrinano (o potenziano) il nostro «mondo della vita»; e d’altro canto non credo sia
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evidenziando un genere nuovo di lotta artistica e politica, schierata sulle estreme posizioni d’una sinistra illuminata e internazionalmente unita. Che
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primarie», se vogliamo) continuino ad abbondare. Ma è anche probabile che ben presto si giunga ad una saturazione di questo genere di composizioni; e
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, tutto sommato, in confronto all’enorme sviluppo che questo genere di studi ha assunto nei riguardi dell’opera letteraria, cinematografica, e persino
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. Abbiamo avuto in Italia esperienze del genere già molti anni addietro, già al tempo del Mac lombardo, con i suoi addentellati in altre regioni. E
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avvolta da piacevoli velami tonali, e che, dopo un soggiorno negli Usa, si è reso conto che era necessario compiere un taglio netto con quel genere
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, Festa, ecc., che erano, in un certo senso, nuovi a questo genere di ricerche.
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Di tutt’altro genere La gabbia di Mario Ceroli: sorta di labirinto in rete metallica, entro cui il visitatore veniva ad essere insinuato fino a
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Quest’ultimo genere poetico deve essere mantenuto distinto da quello della «poesia concreta», nella quale invece un particolare peso viene dato alla
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come dell’iniziatore, in Italia, d’un genere di racconto attraverso una sorta di fumetti astratti che rientrano in un genere di pittura profondamente
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Non c’è dubbio, infatti, che voler ricondurre l’opera pittorica (e in genere grafico-plastica) a livello d’un segno verbale - o anche di quello
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Se l’essere «coinvolti nel sistema» - per intenderci in quel genere di sistema - di establishment - costituito dalla affluent society, integrata
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Non credo, ovviamente, neppure a questa eventualità: basta considerare in questa Biennale le opere di coloro che ancora sfruttano questo genere di
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») con grave danno per questo genere artistico!
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. Basta considerare il caso di molta pubblicità basata su metafore visivo-verbali, e in genere tutto il campo della pubblicità come si è venuta
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’un’«arte situazionale» e in genere quale situazione si è venuta evolvendo attualmente in Italia attraverso le rassegne di Firenze, Amalfi, Palermo, e
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con un genere di pittura «diverso»: diverso per scala (la vastità delle tele), per timbro (certi particolari colori intensi e stridenti che si trovano
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, avevano già anticipato questo genere di pensiero artistico che del resto aveva dei precursori in molti poeti concreti e visivi come Gomringer, Kriwet
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grattacieli (penso alla mostra di scultura nella città a New York, 1969, con opere di Barnett Newmann, di Tony Smith, e di molti artisti del genere
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cose, per la critica e per il pubblico, si complicavano. Era evidente che nuovi parametri si rendevano necessari per poter giudicare questo genere di
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artisti della land art, della earth art e di certa nostra arte povera, siano d’un genere del tutto diverso da quelli d’un passato recente e remoto. E
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della earth art (ma in genere di quasi tutta l’arte concettuale applicata al paesaggio) sia quello di voler rendere commerciabili le sue «creazioni
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accolte le più importanti produzioni di questo genere d’arte). La Reichardt, infatti, descrive quanto accadrebbe se nello studio d’un artista come ad
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alcatorietà, di randomità offerta dall’elaboratore sia d’un genere molto diverso da quella offerta dalla mente umana. Anche se ci serviamo dei cosiddetti
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, e in genere di arte «pura».
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schematicamente identificare in essa quattro momenti artistici essenziali e precisamente: 1) un genere di arte svincolata da ogni impegno sociale
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, ovviamente, corrispondeva alle esigenze di quel particolare periodo storico. La funzione socio-politica della pittura e in genere delle arti figurative veniva
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A tutt’altro genere (un genere linguisticamente inedito perché mette in risalto la stessa «dimensione» umana, resa abnorme ma anche più leggibile
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stati esempio parecchie opere di Castellani, di Fontana, di Bonalumi, e in genere tutte le cosiddette «strutture primarie» e buona parte della minimal
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pericoli che da questa riduzione derivano alla cultura in genere e a quella artistica in specie. Ma tutto ciò, in definitiva ricalcherebbe la storia di
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Parlando tuttavia di «crisi dell’oggetto» intendo qui riferirmi non solo all’oggetto «artistico», ma anche all’oggetto industriale e, in genere, a
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«oggettualisti» milanesi - Castellani, Bonalumi, Aricò, ecc. - più impegnati in un genere di costruttivismo architettonico, sia del gruppo più
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nelle operazioni letterarie e in genere artistiche. Se togliamo, dunque, questa possibilità di una molteplicità del signifié corrispondente ad un
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Forse, in definitiva, la crisi dell’oggetto può significare - per l’Italia e per l’Occidente in genere - anche e soprattutto una crisi della nostra
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Altre «attrici» dello stesso stampo (come Trisha Brown, Joan Jonas) sono piuttosto incasellabili nel genere «danza». La Monk invece è una delle poche
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A credere in una simile evoluzione della situazione artistica e in genere creativa ci porterebbero alcuni, per ora timidi tentativi già in atto e che
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veramente autonomo e nel suo genere inconfondibile alla nostra arte visuale. Gli altri artisti italiani - quali appaiono anche da questa esposizione
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Fontana ha saputo creare non solo un nuovo «genere» (le sue «tele bucate», la sua negativizzazione del fondo, che acquista una nuova dimensione dal
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genere, rifuggono da ogni loro universalizzazione e mantengono l’opera visuale al livello d’una semplice estrinsecazione «emotiva» e irrazionale. Se
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retrocedere verso un genere di realismo illustrativo, veristico e oleografico, che miri a fingere un’illusoria realtà facendo ricorso ad alcuni
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Ma la «figuralità» su cui mi preme oggi d’indagare è di tutt’altro genere: è quella - come dissi - d’un Dubuffet (che a Venezia purtroppo non compare
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D’un genere assai più aggraziato, più elegante, più simmetrico, ma altrettanto sconcertante per la loro animalità ferita, e al tempo stesso irridente
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Se Burri, dunque, rappresenta quel genere d’arte creato per l’istante e basato su materiali già in sé derelitti, un altro genere di arte dell
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Non sono pochi gli artisti che fanno ricorso a questo genere di «tecnica». Citiamo ancora Alechinsky per il Belgio, Imai per il Giappone. Sappiamo
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riscoprire e imporre anche in Italia un genere di arte decisamente astratta, non-oggettiva, anzi «concreta» (come tosto si decise di indicarla
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«intermedia» e in genere a quelle forme dove confluiscono elementi pittorici e musicali, di azione teatrale e di autopresentazione, di interventi sul
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L’uso dei «giochi di parole», dei puns, delle paronomasie, della polisemia in genere, è frequentissimo in tutte queste opere e ne costituisce anzi la
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Ma una buona critica non è certo basata sull’uso d’un gergo piuttosto che d’un altro. Non nutro questo genere d’illusioni. Credo anzi che uno dei
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