Il divenire della critica
Una delle tante battaglie che si cercò di promuovere, a principiare dagli anni dell’immediato dopoguerra, su su fino agli anni sessanta, fu quella
Pagina 10
Il divenire della critica
dalla critica) doveva costituire uno dei momenti più significativi della straordinaria capacità «premonitrice» dell’artista: solo una decina di anni
Pagina 103
Il divenire della critica
L’opposizione alla macchia, alle scorie del tachisme e dell’action painting è stata, in certo senso, una ripetizione dell’opposizione che il
Pagina 106
Il divenire della critica
secolo: attraverso un netto rifiuto del «quadro da cavalletto», attraverso la proclamazione programmatica d’una necessaria emancipazione dell’arte visuale
Pagina 111
Il divenire della critica
esempi d’un viraggio dell’arte e della critica verso strutture più impegnate sociologicamente e politicamente. Opere nelle quali si fa riferimento a
Pagina 12
Il divenire della critica
- costituiva la diretta applicazione dell’operare dell’artista milanese ad una spazialità globalmente intesa: l’oscillazione percettiva ottenuta dal gioco di
Pagina 144
Il divenire della critica
La prova di quanto affermo sembra evidente a chi osservi quello che si è venuto verificando negli ultimi dieci, vent’anni nei nostri paesi dell
Pagina 158
Il divenire della critica
ad una diversa impostazione creativa dell’uomo, ma è cambiando l’impostazione sociale economica culturale dell’umanità che anche i prodotti della
Pagina 162
Il divenire della critica
rifarsi a metodi produttivi analoghi a quelli dell’industrial design proprio perché in tal modo si veniva a sconfiggere quella condizione di aristocratico
Pagina 167
Il divenire della critica
or sono vide il trionfo dell’arte gestuale, segnica, informale, dell’action painting, di tutte quelle forme ancora legate all’azzardo ed alla
Pagina 169
Il divenire della critica
Sembrava allora - percorrendo a ritroso l’ampia scalea degradante del celebre museo disegnato da Lloyd Wright - che il prossimo futuro dell’arte
Pagina 179
Il divenire della critica
, Heerich, Kampmann) abbondavano qui anche gli ormai «maestri» nonché gli epigoni dell’altra grande corrente figurativa: la pop art, che dopo la sua
Pagina 180
Il divenire della critica
= povera arte! Senza dire, poi, che, tradotto in altra lingua di diversa struttura sintattica dell’italiano, dove la collocazione dell’aggettivo sia
Pagina 186
Il divenire della critica
Nel caso di Bonalumi la ricerca si è venuta ampliando negli ultimi anni per una progressiva plasticizzazione dell’oggetto, che, da bidimensionale, si
Pagina 206
Il divenire della critica
Un altro tipico artista «concettuale», egli pure torinese-genovese, Paolini, ha portato al massimo punto di esaustione una visione dell’arte
Pagina 209
Il divenire della critica
, mi sembra, sufficientemente aperto e in divenire e credo rifletta abbastanza fedelmente l’impostazione generale dell’arte italiana odierna. Forse
Pagina 210
Il divenire della critica
» dell’arte cinetica e programmata, dopo aver assaporato le leccornie del pop americano, ora la nuova corrente dell’«arte povera», tosto sfociata nell’arte
Pagina 211
Il divenire della critica
Ma ora - a partire circa dal 1968, con la prima esplosione dell’arte povera a Torino (Merz, Zorio, Boetti, Anselmo) e in altre città: Prini a Genova
Pagina 212
Il divenire della critica
alcune delle più recenti correnti dell’arte concettuale; e prova come l’arte visuale dei nostri tempi stia ritrovando - attraverso una «naturalizzazione
Pagina 230
Il divenire della critica
Se, comunque, ci limitiamo a considerare il territorio dell’arte visuale come si è venuta evolvendo nell’ultimo trentennio circa, potremo molto
Pagina 232
Il divenire della critica
Ma, se il Kitsch viene spesso a collimare con alcune delle correnti «artistiche» più retrograde (come buona parte del «neorealismo» sociale e dell
Pagina 235
Il divenire della critica
Con l’avvento, invece, dell’arte concettuale e delle altre correnti analoghe assistiamo a un duplice fenomeno: 1) l’immissione dell’elemento
Pagina 235
Il divenire della critica
L’arte dunque non può essere scienza (oggi, non ieri quando la «funzione» dell’arte era diversa), proprio per il fatto che nella scienza abbiamo una
Pagina 25
Il divenire della critica
Sta di fatto che la crisi dell’oggettualità, e la parallela spinta verso l’anogettualità e la concettualizzazione dell’arte visiva, sono dei segni
Pagina 251
Il divenire della critica
Un esempio molto curioso e significativo di questa nuova teatralità plastico-musicale-mimica lo si è avuto di recente con una rappresentazione dell
Pagina 255
Il divenire della critica
speranze e possa forse raccogliere le sparse membra della musica e della danza da un lato, dell’arte concettuale e dell’arte del corpo dall’altro.
Pagina 256
Il divenire della critica
, di land art, di body art, o di narrative art. La crisi dell’oggetto, la crisi del consumo, che ha portato a fenomeni come quelli appunto dell’arte
Pagina 26
Il divenire della critica
’universalità dell’arte e del Bello!
Pagina 263
Il divenire della critica
La storia dell’arte dovrebbe consentire una fruizione più completa di quella basata su puri dati istintuali, su più o meno «congenite» facoltà
Pagina 267
Il divenire della critica
La storia dell’arte potrà allora essere identificata con la storia della filosofia? Non lo credo; anzi credo che non si debba neppure accomunare
Pagina 267
Il divenire della critica
Da questo, però, a giudicare la storia dell’arte come assimilabile e sovrapponibile - tout court - ad una storia della filosofia, ci corre. Il
Pagina 267
Il divenire della critica
, non è da oggi che si ribadisce (e non lo si farà mai abbastanza) la «non-normatività» dell’estetica e delle sue «leggi»; e la - per contro - assoluta
Pagina 27
Il divenire della critica
diritto alla creazione autonoma e alla fruizione non feticistica dell’arte.
Pagina 36
Il divenire della critica
-Robles, si può porre tra le principali correnti astratte attuali e precisamente quella dell’astrazione geometrica, dell’astrazione lirica, dell
Pagina 47
Il divenire della critica
In Germania del pari abbiamo l’esempio d’un predominio dell’astrattismo drammatico nei dipinti di Thieler, di Cavael, di Wessel, e potremo
Pagina 47
Il divenire della critica
fu dato il nome di estetica. (Solo a partire dal 1750, anno della pubblicazione dell’Aesthetica di Baumgarten, come è noto). Perché prima d’allora l
Pagina 6
Il divenire della critica
Sarebbe troppo complesso approfondire quest’indagine in questa sede; ma è verosimile pensare che l’affermarsi dell’estetica come quello della critica
Pagina 6
Il divenire della critica
, indicano una presa di coscienza da parte dell’artista dell’importanza d’un’arte che non fosse più intesa staticamente ma concepita come riproducibile e
Pagina 73
Il divenire della critica
Il contrasto tra una volontà formativa e una volontà di distruzione formale è certamente alla base dell’arte odierna, e non solo nel caso di pittura
Pagina 76
Il divenire della critica
conquiste: immediatezza e rapidità dell’esecuzione, possibilità di diretta proiezione «propriocettiva» da parte dell’artista, valore dell’azzardo e della
Pagina 78
Il divenire della critica
Il problema della Verdinglichung, della «reificazione» - ossia del «diventar cosa» dell’uomo e dei prodotti umani, doveva costituire una delle più
Pagina 85
Il divenire della critica
I due eventi non hanno probabilmente nessun addentellato: non credo che Husserl (oltretutto abbastanza indifferente ai problemi artistici dell’epoca
Pagina 86
Il divenire della critica
È stato certo merito di Marcel Duchamp di avvedersi - con un mirabile slancio premonitorio - di questa invincibile potenza dell’oggetto e di questa
Pagina 87
Il divenire della critica
Se questo aspetto dell’arte di Duchamp non cessa di affascinarci (e in esso possiamo trovare la prima origine non solo di molte attuali vicende
Pagina 89
Il divenire della critica
decisiva «crisi dell’oggetto», alla ricerca d’un’anogettualità: in architettura e nel design, all’esplodere dei movimenti di anti e contro-design, di
Pagina 9
Il divenire della critica
Negli ultimi anni abbiamo assistito nel campo dell’arte (e qui mi riferisco soprattutto all’arte figurativa) a notevoli e curiosi sovvertimenti: sono
Pagina 91
Il divenire della critica
Le tecniche dell’informale, del tachisme, della pittura segnica e gestuale, erano state caratterizzate da un tipico alienarsi dell’elemento pittorico
Pagina 92
Il divenire della critica
fenomeno dell’obsolescenza estetica (al quale ebbi ad alludere sin dal lontano 1952, nel mio Discorso tecnico delle arti) sia effettivo e preoccupante
Pagina XIII
Il divenire della critica
Ecco, cosi, come, dal rifiuto d’ogni figurazione, dal predominio incontrastato dell’astratto (anzi del «concreto» nelle correnti postcostruttiviste
Pagina XIV
Il divenire della critica
’abile manipolazione mercantile, ma davvero designanti una situazione esistentiva che costituisca la base stessa dell’attività pensante dell’uomo entro
Pagina XV