Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 50 occorrenze

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Una delle tante battaglie che si cercò di promuovere, a principiare dagli anni dell’immediato dopoguerra, su su fino agli anni sessanta, fu quella

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dalla critica) doveva costituire uno dei momenti più significativi della straordinaria capacità «premonitrice» dell’artista: solo una decina di anni

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L’opposizione alla macchia, alle scorie del tachisme e dell’action painting è stata, in certo senso, una ripetizione dell’opposizione che il

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secolo: attraverso un netto rifiuto del «quadro da cavalletto», attraverso la proclamazione programmatica d’una necessaria emancipazione dell’arte visuale

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esempi d’un viraggio dell’arte e della critica verso strutture più impegnate sociologicamente e politicamente. Opere nelle quali si fa riferimento a

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- costituiva la diretta applicazione dell’operare dell’artista milanese ad una spazialità globalmente intesa: l’oscillazione percettiva ottenuta dal gioco di

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La prova di quanto affermo sembra evidente a chi osservi quello che si è venuto verificando negli ultimi dieci, vent’anni nei nostri paesi dell

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ad una diversa impostazione creativa dell’uomo, ma è cambiando l’impostazione sociale economica culturale dell’umanità che anche i prodotti della

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rifarsi a metodi produttivi analoghi a quelli dell’industrial design proprio perché in tal modo si veniva a sconfiggere quella condizione di aristocratico

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or sono vide il trionfo dell’arte gestuale, segnica, informale, dell’action painting, di tutte quelle forme ancora legate all’azzardo ed alla

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Sembrava allora - percorrendo a ritroso l’ampia scalea degradante del celebre museo disegnato da Lloyd Wright - che il prossimo futuro dell’arte

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, Heerich, Kampmann) abbondavano qui anche gli ormai «maestri» nonché gli epigoni dell’altra grande corrente figurativa: la pop art, che dopo la sua

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= povera arte! Senza dire, poi, che, tradotto in altra lingua di diversa struttura sintattica dell’italiano, dove la collocazione dell’aggettivo sia

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Nel caso di Bonalumi la ricerca si è venuta ampliando negli ultimi anni per una progressiva plasticizzazione dell’oggetto, che, da bidimensionale, si

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Un altro tipico artista «concettuale», egli pure torinese-genovese, Paolini, ha portato al massimo punto di esaustione una visione dell’arte

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, mi sembra, sufficientemente aperto e in divenire e credo rifletta abbastanza fedelmente l’impostazione generale dell’arte italiana odierna. Forse

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» dell’arte cinetica e programmata, dopo aver assaporato le leccornie del pop americano, ora la nuova corrente dell’«arte povera», tosto sfociata nell’arte

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Ma ora - a partire circa dal 1968, con la prima esplosione dell’arte povera a Torino (Merz, Zorio, Boetti, Anselmo) e in altre città: Prini a Genova

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alcune delle più recenti correnti dell’arte concettuale; e prova come l’arte visuale dei nostri tempi stia ritrovando - attraverso una «naturalizzazione

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Se, comunque, ci limitiamo a considerare il territorio dell’arte visuale come si è venuta evolvendo nell’ultimo trentennio circa, potremo molto

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Ma, se il Kitsch viene spesso a collimare con alcune delle correnti «artistiche» più retrograde (come buona parte del «neorealismo» sociale e dell

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Con l’avvento, invece, dell’arte concettuale e delle altre correnti analoghe assistiamo a un duplice fenomeno: 1) l’immissione dell’elemento

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L’arte dunque non può essere scienza (oggi, non ieri quando la «funzione» dell’arte era diversa), proprio per il fatto che nella scienza abbiamo una

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Sta di fatto che la crisi dell’oggettualità, e la parallela spinta verso l’anogettualità e la concettualizzazione dell’arte visiva, sono dei segni

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Un esempio molto curioso e significativo di questa nuova teatralità plastico-musicale-mimica lo si è avuto di recente con una rappresentazione dell

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speranze e possa forse raccogliere le sparse membra della musica e della danza da un lato, dell’arte concettuale e dell’arte del corpo dall’altro.

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, di land art, di body art, o di narrative art. La crisi dell’oggetto, la crisi del consumo, che ha portato a fenomeni come quelli appunto dell’arte

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’universalità dell’arte e del Bello!

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La storia dell’arte dovrebbe consentire una fruizione più completa di quella basata su puri dati istintuali, su più o meno «congenite» facoltà

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La storia dell’arte potrà allora essere identificata con la storia della filosofia? Non lo credo; anzi credo che non si debba neppure accomunare

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Da questo, però, a giudicare la storia dell’arte come assimilabile e sovrapponibile - tout court - ad una storia della filosofia, ci corre. Il

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, non è da oggi che si ribadisce (e non lo si farà mai abbastanza) la «non-normatività» dell’estetica e delle sue «leggi»; e la - per contro - assoluta

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diritto alla creazione autonoma e alla fruizione non feticistica dell’arte.

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-Robles, si può porre tra le principali correnti astratte attuali e precisamente quella dell’astrazione geometrica, dell’astrazione lirica, dell

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In Germania del pari abbiamo l’esempio d’un predominio dell’astrattismo drammatico nei dipinti di Thieler, di Cavael, di Wessel, e potremo

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fu dato il nome di estetica. (Solo a partire dal 1750, anno della pubblicazione dell’Aesthetica di Baumgarten, come è noto). Perché prima d’allora l

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Sarebbe troppo complesso approfondire quest’indagine in questa sede; ma è verosimile pensare che l’affermarsi dell’estetica come quello della critica

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, indicano una presa di coscienza da parte dell’artista dell’importanza d’un’arte che non fosse più intesa staticamente ma concepita come riproducibile e

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Il contrasto tra una volontà formativa e una volontà di distruzione formale è certamente alla base dell’arte odierna, e non solo nel caso di pittura

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conquiste: immediatezza e rapidità dell’esecuzione, possibilità di diretta proiezione «propriocettiva» da parte dell’artista, valore dell’azzardo e della

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Il problema della Verdinglichung, della «reificazione» - ossia del «diventar cosa» dell’uomo e dei prodotti umani, doveva costituire una delle più

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I due eventi non hanno probabilmente nessun addentellato: non credo che Husserl (oltretutto abbastanza indifferente ai problemi artistici dell’epoca

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È stato certo merito di Marcel Duchamp di avvedersi - con un mirabile slancio premonitorio - di questa invincibile potenza dell’oggetto e di questa

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Se questo aspetto dell’arte di Duchamp non cessa di affascinarci (e in esso possiamo trovare la prima origine non solo di molte attuali vicende

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decisiva «crisi dell’oggetto», alla ricerca d’un’anogettualità: in architettura e nel design, all’esplodere dei movimenti di anti e contro-design, di

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Negli ultimi anni abbiamo assistito nel campo dell’arte (e qui mi riferisco soprattutto all’arte figurativa) a notevoli e curiosi sovvertimenti: sono

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Le tecniche dell’informale, del tachisme, della pittura segnica e gestuale, erano state caratterizzate da un tipico alienarsi dell’elemento pittorico

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fenomeno dell’obsolescenza estetica (al quale ebbi ad alludere sin dal lontano 1952, nel mio Discorso tecnico delle arti) sia effettivo e preoccupante

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Ecco, cosi, come, dal rifiuto d’ogni figurazione, dal predominio incontrastato dell’astratto (anzi del «concreto» nelle correnti postcostruttiviste

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’abile manipolazione mercantile, ma davvero designanti una situazione esistentiva che costituisca la base stessa dell’attività pensante dell’uomo entro

Pagina XV

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