Il divenire della critica
Naturalmente per far ciò occorre sfrondare la figura dell’artista da quella facile aureola di bizzarria e di giocosità che spesso gli è stata
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’arte «spaziale» che superasse i limiti del quadro da cavalletto e fosse capace di trascendere i limiti della superficie della tela o del volume della
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Il vero influsso esercitato da Fontana sulla pittura italiana ed europea doveva consistere soprattutto nella maturazione delle correnti oggettuali
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sorta di astrattismo geometrizzante, mentre quella allora seguita da Fontana precorreva l’avvento imminente dell’informale e, come vedremo, delle
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E, non a caso, dico «cosiddette opere d’arte» a suggerire, sin d’ora, come spesso tali opere siano solo per mera convenzione da considerare tali
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e della pittura segnica e gestuale erano caratterizzate allora da un alienarsi del fatto pittorico da ogni intenzionamento programmatico. «Il pittore
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americani recenti: dalla Nevelson a Marisol, da Newman a Rickey, da Stankiewicz a Tony Smith, da David Smith a Oldenburg, da Calder a Murray, da
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invaso del Guggenheim resulta del tutto improprio al suo compito: da presso lo spazio manca, da un capo all’altro del diametro d’ogni girone lo
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ampiamente da quella futurista, e questa da quella cubista, se i tentativi di rintracciare un’ipotetica quarta dimensione avevano già fatto presa nel periodo
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D’altro canto nella mostra di Foligno venivano a confluire esperienze di generi molto diversi tra di loro che traevano la loro origine da settori
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Per contro quattro ambienti, del tutto diversi tra di loro ma derivanti da un’analoga concezione costruttiva apparvero quelli realizzati da
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intellettualizzata e influenzata da elementi letterari, di Gastone Novelli si può affermare che la sua è un’arte di sottile metaforicità, di voluto
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Marchegiani, dove l’elemento pop si allea alle abili costruzioni meccaniche così da offrire al pubblico (attraverso la manipolazione d’una serie di pulsanti
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illustrare; una cosa tuttavia mi sembra già sicura: la necessità provata in questi ultimi tempi da molte forme artistiche in molti paesi del mondo di giungere
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’Occidente attraverso un graduale «disimpegno» dell’arte da altre strutture epocali.
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Non è a caso che proprio in questo momento - anche se il più delle volte da parte di forze incoordinate e inconsapevoli delle stesse motivazioni cui
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’indirizzo che abbiamo indicato come quello delle strutture primarie e della minimal art) da quello che vive lontano dai grandi centri artistici e che ancora
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Sembrava allora - percorrendo a ritroso l’ampia scalea degradante del celebre museo disegnato da Lloyd Wright - che il prossimo futuro dell’arte
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Quali si possono allora considerare come le manifestazioni non contestabili o non contestate? Quali si sono svolte in maniera da realizzare i
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mescolanza e di collaborazione dei diversi media artistici - come lo provano, del resto, alcune esperienze già realizzate in Italia da musicisti (Bussotti
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elemento naturale, così da renderlo diverso, artificiale.
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E anche: azione nel e sul paesaggio senza nessun apporto estraneo, ma tale da togliere al paesaggio la sua «naturalità».
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Da tutte queste elucubrazioni semiotiche, informative, cibernetiche, ecc. è perciò quasi sempre assente ogni giudizio di valore e ogni giudizio di
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offre quindi nessuna possibilità d’una reciprocità d’intervento da parte dello spettatore e resulta immancabilmente e inderogabilmente «imposta dall
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estrapolazioni quanto mai complesse, partendo da un singolo segno, da una linea, da una figura geometrica; ma era possibile far realizzare dalla macchina delle
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Tutto ciò per ribadire l’impossibilità d’uno «scarto qualitativo» da parte della macchina e la necessità da parte dell’artista di programmare sempre
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ottenuta appunto dall’elaboratore elettronico costruito in maniera tale da permettere un’elaborazione dei dati in forma grafica a grafico-pittorica (nel
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perché gli stessi rapporti di arte e società sono in questo periodo molto complessi e compromessi da pregiudizi e da equivoci.
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Si giunse così a considerare pittura e scultura come disgiunti da ogni funzione conoscitiva, da ogni compito ideologico e politico. Il che
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Ebbene: questa caratteristica anartistica e anoggettuale del concettualismo ha una notevole importanza da un punto di vista teoretico. Ci dice cioè
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, il duplice aspetto d’una musica-da-non-suonare; e d’una serie di oggetti - non-acustici - da «suonare». I due linguaggi, quello musicale e quello
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verranno esposte (e, del resto, sappiamo bene che, a partire dai tempi di Empson, i tipi di ambiguità sono molteplici; certo più dei sette da lui
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La riduzione all’oggetto - che già da una decina d’anni ho definito «oggettualizzazione» (e si vedano alcuni dei capitoli dedicati a questo fenomeno
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tendenzialmente figurativo rappresentato da Del Pezzo, Pozzati, Adami, Baj, ecc.). Inoltre, a quell’epoca sarebbe stato opportuno tener conto - oltre che dei
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molto filo da torcere agli antropologhi, a principiare da Franz Boas, e in seguito a Leonhard Adam, Lévi-Strauss, e molti altri1. Non è il caso che io
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artistiche; e indubbiamente la storia dell’arte spesso potrebbe fungere da guida e da battistrada per una storia della filosofia. Per il fatto che il
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, non è da oggi che si ribadisce (e non lo si farà mai abbastanza) la «non-normatività» dell’estetica e delle sue «leggi»; e la - per contro - assoluta
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«sazietà» che abbiamo sviluppato verso le civiltà da cui proveniamo?
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possiamo battezzare come «poveri». (Non nel senso individuato a suo tempo da G. Celant per quella particolare corrente artistica da lui definita come
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permettono di contrabbandare alcune espressioni artistiche da una categoria all’altra.
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materiale combustibile, ha permesso all’artista toscano di creare delle sagome umane - o subumane? - vere e proprie creature da fantascienza, dotate di
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Quando, nel 1948, fu fondato a Milano - da un gruppo di quattro artisti: Soldati, Munari, Monnet, Dorfles - il Movimento per l’arte concreta (Mac
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adottando la terminologia coniata a suo tempo da Van Doesburg e da Kandinskij), fosse visto con incredibile ostilità dalla maggior parte degli artisti e dei
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Non solo, ma il Mac fu forse il primo movimento artistico dove - specie per l’azione svolta in esso da Munari e da Monnet — si presero, sin da allora
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olandese, egli seppe conservare una sua precisa personalità alimentata da una eccezionale duttilità plastica e da una sorta di squillante vivacità araldica
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E, del resto, si ponga mente al fatto che le connotazioni e le associazioni risvegliate quarant’anni fa da oggetti come la Ruota di bicicletta, o la
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Il che è un bene e un male al tempo stesso. Perché significa che, da un lato, eravamo nel giusto affermando che abbisognavano metri nuovi per i
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telos della sua creazione, cui viene indirizzato ogni sforzo tanto da parte degli artisti «programmatori» che da parte dei neofigurativi, mi sembra
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La critica d’arte, che nel primo dopoguerra era ancora intrisa in Italia di ermetismo vociano da un lato, e di idealismo crociano dall’altro, si è
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deviazione notevole nella natura stessa dell’arte. Non perché si debba considerare l’attività critica come assolutamente distinta da quella artistica, o
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