Il divenire della critica
Ancora una volta bisogna riconoscere che in queste opere Fontana seppe valersi di certi elementi resi familiari dall’ondata di pop art e trasformarli
Pagina 108
Il divenire della critica
, preludere da un lato alla rivoluzione che la pop art stava effettuando attraverso la rivalutazione dell’oggetto d’uso comune, dall’altro a quella che
Pagina 111
Il divenire della critica
Questi artisti, dunque, adottando - vuoi consapevolmente che non - alcuni moduli dapprima introdotti dall’arte concettuale (e dalla land art, e art
Pagina 12
Il divenire della critica
non-objective art») e il vecchio Maestro (giacca di velluto, cravatta a fiocco, bastoncino...) mi mostrava con compiaciuta degnazione alcuni dei
Pagina 121
Il divenire della critica
stato nell’epoca della pop art. Anche qui: maggior gigantismo degli americani, più intensa durezza cromatica, maggior inflessibilità compositiva; e
Pagina 134
Il divenire della critica
illustrare una esclusiva tendenza (come quella cinetica nella mostra di Endhoven o quella dell'assemblage al Museum of Modern Art di New York) o
Pagina 141
Il divenire della critica
In «Art International», 1967, n. 19.
Pagina 147
Il divenire della critica
dalla pop art americana e da certe correnti folcloristiche napoletane e romane (Persico, Bugli, Biasi, Tacchi, Festa, Fioroni, ecc.).
Pagina 151
Il divenire della critica
minimal art, alle molte opere che si valgono di recenti tecnologie e che sono eseguite in base ad un progetto dell’artista ma indirettamente da parte di
Pagina 166
Il divenire della critica
’indirizzo che abbiamo indicato come quello delle strutture primarie e della minimal art) da quello che vive lontano dai grandi centri artistici e che ancora
Pagina 168
Il divenire della critica
«minimal art», ossia di quelle opere, in gran parte costruite su progettazione dell’artista di vaste dimensioni e sfruttanti per lo più i nuovi materiali
Pagina 179
Il divenire della critica
, Heerich, Kampmann) abbondavano qui anche gli ormai «maestri» nonché gli epigoni dell’altra grande corrente figurativa: la pop art, che dopo la sua
Pagina 180
Il divenire della critica
ferrea e non mobile come la nostra, si avrebbe soltanto la possibilità d’un’espressione come «arme Kunst» «poor art» (e non «Kunst arme», «art poor
Pagina 186
Il divenire della critica
In «Art International», XIII (1969), n. 3.
Pagina 191
Il divenire della critica
In «Art International», XV (1971), n. 4.
Pagina 197
Il divenire della critica
Che, a partire dall’informale (dall’action painting) e poi, in maniera altrettanto clamorosa, con il pop e con le strutture primarie (la minimal art
Pagina 199
Il divenire della critica
Dopo il trionfo e il rapido declino della pop art, l’America ebbe ancora il merito (o la colpa) di dar vita ad un’altra ondata di operazioni
Pagina 201
Il divenire della critica
Forse soltanto i tentativi di earth art e land art (Oppenheim, De Maria) furono inizialmente piuttosto americani che europei, anche in questo caso
Pagina 202
Il divenire della critica
’action painting, il pop, la minimal art e in parte la post-painterly abstraction che videro l’affermarsi di personalità artistiche di primissimo
Pagina 202
Il divenire della critica
oltreatlantico e dovevano preparare il terreno a tutta la successiva ondata di op art (da Vasarely a Bridget Riley) che videro poi, negli italiani
Pagina 202
Il divenire della critica
neocostruttivismo, all’op art e all’arte programmata; e quello della pop art e della «nuova figurazione».
Pagina 205
Il divenire della critica
L’altro grande indirizzo che negli ultimi anni ha avuto un costante sviluppo, quello della nuova figurazione, affiancata all’avvento della pop art
Pagina 207
Il divenire della critica
Ma, a questo punto, non posso passare sotto silenzio l’evidenziarsi in Italia d’un altro indirizzo che sfugge sia ai rigori dell’op art e dell’arte
Pagina 208
Il divenire della critica
era, allora, in un periodo in cui solo pochi artisti, in varie nazioni, avevano iniziato le operazioni della land art, della earth art e di alcuni
Pagina 212
Il divenire della critica
piuttosto provinciali di pop art evidentemente influenzate dalle più rigogliose e violente esperienze statunitensi, che si erano alternate alle esperienze di
Pagina 214
Il divenire della critica
artisti della land art, della earth art e di certa nostra arte povera, siano d’un genere del tutto diverso da quelli d’un passato recente e remoto. E
Pagina 217
Il divenire della critica
partecipa (land art + body art) come nel caso di Keith Arnatt che percorre le tappe del suo autoseppellimento nel TV Project self-Burial.
Pagina 218
Il divenire della critica
A questo punto, però, devo osservare ancora una volta (l’ho fatto sin dall’inizio di queste esperienze) come uno degli equivoci della land art e
Pagina 219
Il divenire della critica
(dell’autopresentazione, quale viene utilizzata da molti artisti della cosiddetta «body art»). Si presta quindi a sostituire l’immagine statica e
Pagina 222
Il divenire della critica
corpo, alle riprese di azioni sul paesaggio (tipiche della cosiddetta land art); tutti aspetti per cui questo mezzo è tra i pochi, e forse l’unico, dove
Pagina 224
Il divenire della critica
, attraverso i computer, che - appunto per questo - è stata definita, già una decina d’anni or sono, come «computer art».
Pagina 225
Il divenire della critica
Farò subito un esempio di quanto intendevo affermare: quando, attorno agli anni cinquanta, apparvero le prime opere di pop art nessuno, prima d
Pagina 226
Il divenire della critica
Nel caso della computer art si è però verificato un fatto diverso: non solo era possibile, attraverso l’uso degli elaboratori, eseguire
Pagina 226
Il divenire della critica
L’esempio è triviale, ma è analogo a quello che, nel suo noto volumetto Computer Art ci offre Jasia Reichardt (il critico d’arte polacco-inglese che
Pagina 227
Il divenire della critica
Come si vede, le possibilità della computer art sono vastissime e il campo d’applicazione della stessa illimitato. Non solo, ma con ogni probabilità
Pagina 229
Il divenire della critica
dell’oggetto artificiale» (pop art) e una estetizzazione dell’elemento naturale (land art, body art) - alcuni dei valori sociologici e gnoseologici
Pagina 230
Il divenire della critica
, derivante ancora dalle teorie dell’«art pour l’art», sotto l’influsso di estetiche idealiste; 2) un genere d’arte intesa come «rispecchiamento» d’una realtà
Pagina 232
Il divenire della critica
era venuto man mano scemando e perdendo importanza con l’avvento delle «avanguardie classiche». In alcune correnti - art pour l’art, arte concreta
Pagina 235
Il divenire della critica
alcune opere concettuali - di land, o earth art, di body art, di arte povera - come degne d’attenzione anche per i loro contenuti conoscitivi: dunque
Pagina 235
Il divenire della critica
art. Nel caso dell’architettura e del disegno industriale questa forma riduttiva è ancora più evidente perché parte da una certa sintassi miesiana
Pagina 246
Il divenire della critica
parola, è cosa ovvia e ben nota. Ed è per questo che quando presero rilievo i primi esperimenti della cosiddetta «body art» (l’arte del corpo) in Europa e
Pagina 252
Il divenire della critica
Si è ragionato molto negli ultimi tempi di body art e si è discusso molto, anche troppo, di arte concettuale, situazionale, microemotiva... Ma forse
Pagina 254
Il divenire della critica
body art (perché non è rivolto alla mera esaltazione-avvilimento del proprio corpo, narcisisticamente amato-odiato), e non è neppure una banale danza
Pagina 256
Il divenire della critica
certi periodi reputati un tempo di «cattivo gusto» come quelli secessionisti o art déco, oggi non possono avere valore di fronte ad opere d’arte povera
Pagina 26
Il divenire della critica
sono essenzialmente teatrali o addirittura «ecologici» (land art), mentre sarebbe azzardato includere nella musica le «partiture» e le «azioni» di un
Pagina 35
Il divenire della critica
architettura «radicale», e nelle arti figurative dell’arte povera, delle correnti concettuali, dell’art-language, della land art, della narrative art
Pagina 9
Il divenire della critica
In «Art International», VIII (1964), n. 10.
Pagina 90
Il divenire della critica
via a molte delle manifestazioni dell’odierna pop art americana e anche europea. Ma quello che differenzia Tilson dai pop americani, da quelli
Pagina 96
Il divenire della critica
È stato troppo spesso ripetuto che l’odierno neodada, l’odierna pop art è vecchia di quarantanni, che già tutto era stato detto coi ready-made di
Pagina 97
Il divenire della critica
neodadaista, fino agli estremi sussulti dell’arte concettuale, della body art, dell’earth art, della narrative art...
Pagina XIV