Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 50 occorrenze

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un esempio quanto mai evidente delle possibilità della sua «arte spaziale» di fungere da integratrice tra la architettura e le altre arti visuali

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basata proprio sul diverso «modo di apparire» della cosa. Così dicasi per numerose altre opere «oggettuali», dove è pure sempre l’aspetto percettivo a

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suonasse coevo e consanguineo con gli aspetti di altre opere letterarie, teatrali, poetiche di quegli anni.

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In altre parole: in quella pittura e scultura si andava pur sempre alla ricerca del colore e della forma trasferite a «finzione di qualcosa di altro

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più singolare, e - pur nella sua tendenziosità - più conclusivo. Altre rassegne hanno presentato panorami più vasti e internazionali (come quella, ad

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superfici a rilievi puntiformi alternate con altre del tutto pianeggianti o leggermente incurvate, permetteva allo spettatore di trovarsi in quella

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percorse da uno sfarfallio di nuvole bianche immobili e metafisiche così da costituire un ambiente analogo ad altre opere realizzate dall’artista negli

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romani (Scialoja, Turcato, Dorazio, Accardi, Consagra, ecc.) cui già altre volte ho avuto ampiamente ad accennare. Se del primo ho già parlato altrove

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interdipendenza tra valori artistici e sociali e, d’altro canto, per la mancanza attuale d’una autentica coesione tra gli stessi. In altre parole

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’Occidente attraverso un graduale «disimpegno» dell’arte da altre strutture epocali.

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volumetrici («strutture primarie») il più delle volte costruiti su progetto dell’artista ma di fattura non manuale. In altre parole molte di queste

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coinvolte nel generale movimento «contestatorio» che ha aggredito altre istituzioni culturali (i premi letterari, i festival cinematografici), prime

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Altre due sale dedicate alle proiezioni, tra di loro assai diverse, come quella dei «fluidi informali» di Contenotte e quella delle diapositive

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le uniche tendenze artistiche destinate a prosperare in un prossimo futuro e a soppiantarne altre, altrettanto nobili e dense di significati. Quello

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vista semantico, ma, tanto più, rispetto alle altre dimensioni e alle altre valenze del messaggio artistico.

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stilistica dopo le prime geniali scoperte dei Rauschenberg e dei Jasper Johns, ormai in parte passati ad altre iniziative artistiche (come del resto era

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(come quelle dell’Aquila, di San Giovanni Valdarno), o di altre in cui la contestazione ha assunto l’aspetto d’una voluta non-partecipazione da parte

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, altrettanto non si può dire per molte altre. Soprattutto non si può dire per il loro ripetersi. Ossia queste operazioni, il più delle volte

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alle sollecitazioni visive altre di natura cinestesica e tattile.

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divenuto incunabolo), la sopraccigliosità di altre, concettuali o povere (le Distanze di Alfano dove una goccia, che ritmicamente cade in una vasca

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occasione delle mostre già rammentate di Foligno, di San Benedetto, ecc. e in molte altre occasioni. Mi preme però di affermare come ancora oggi a

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modulazione spaziale, sono affrontati anche dei problemi di interrelazione con le altre arti. Nei suoi «sistemi disequilibranti» e nei suoi «caschi

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Ma ora - a partire circa dal 1968, con la prima esplosione dell’arte povera a Torino (Merz, Zorio, Boetti, Anselmo) e in altre città: Prini a Genova

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Queste e molte altre operazioni analoghe hanno costituito negli ultimissimi tempi il versante più nuovo nel panorama artistico italiano e sono state

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È ancora troppo presto per decidere se l’arte concettuale costituisca davvero un’espressione artistica destinata a soppiantare le altre. Non lo

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tirate dagli incisori dalle loro acqueforti, lito o serigrafie sono altrettanto commerciali e altrettanto mercificate. In altre parole che il destino dell

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’instaura tra l’immagine presente sul video e lo spettatore. Questo legame è impossibile nelle altre arti visuali, ed è molto ridotto persino nel cinema

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manualmente, a contatto con i mezzi autentici forniti dal mondo esterno. È per questa ragione che il video-nastro, come tutte le altre forme

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prive d’ogni valore estetico - possano essere valutate come «opere d’arte» e possano effettivamente avere una valenza estetica; mentre altre opere dall

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- che rimane l’unica frase visibile in mezzo alle altre righe cancellate -, in questo modo ci offre l’eventualità d’una semantizzazione del testo

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» determinato dal suono continuo del vetro), fino a raggiungere qualche volta la qualità chiesastica quasi d’un canto gregoriano, altre volte l’esplosione di

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Altre «attrici» dello stesso stampo (come Trisha Brown, Joan Jonas) sono piuttosto incasellabili nel genere «danza». La Monk invece è una delle poche

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restrizioni storiche che impacciano altre dottrine. Questa constatazione ci permette inoltre di accettare l’ipotesi che l’opera d’arte abbia, oltre ad

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’incontro con le altre civiltà occidentali che abbiamo ricordate prima; e cioè la presenza d’una componente che non saprei come definire se non

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rientranti in un circuito economico che le ha proclamate tali mentre altre opere «dall’apparenza estetica», e che non lo sono in realtà, continuano a

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quelli intercorrenti nelle altre due dimensioni pragmatica e semantica tra i segni e i significati o tra i segni e i loro fruitori.

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Ma, prima di passare a considerare le altre tendenze e le altre personalità di rilievo, vorrei soffermarmi su quello tra i nostri pittori che ha

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artista, da noi spesso lodato, come Burri - che certo seppe creare un «genere» nuovo e che forse ci riserverà altre sorprese - in questa edizione non

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vuoto d’uno spazio che è a un tempo un’assenza e un rilievo e un colore; e le altre tele «sovrapposte», sorta di collage in cui il leggero rilievo dà

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altre presenti a questa mostra e che appaiono necessariamente sbiadite e incerte. Eppure bisogna almeno ricordare - perché il panorama di questa

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assoluta coerenza con le altre sue produzioni non figurative (gli sbalzi in rame) a dimostrare un’identità di ispirazione e di volontà compositiva.

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Ho voluto sbarazzare il terreno da questo settore per poter esaminare con maggior precisione le altre correnti che ci si presentano in questa

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raggiungere l’incarnarsi di altre immagini. (E di questa corrente abbiamo alla Biennale uno dei più audaci pionieri: Kurt Schwitters, i cui collages e i cui

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- divenuta in quegli anni un centro artistico noto in tutto il mondo per la sua curiosa e avveniristica attività editoriale -, poi in altre sedi come la

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altre, alcune opere di Gianni Colombo la cui ricerca si è polarizzata soprattutto su tre diversi tipi di prodotti: la creazione di strutturazioni

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rifrazione della luce secondo uno schema luminoso variabile, e altre strutture dinamiche tridimensionali determinate dallo spostamento e dalle

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acquistano rilievo e volume, si è dedicato di recente Gabriele De Vecchi che in precedenza aveva studiato altre superfici vibranti e superfici su cui

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Ho affermato altre volte come si possa constatare ai nostri giorni un principio di «oggettualizzazione» che si estende non solo all’uomo e alle cose

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lusinghe, e, se nell’arte pop altre componenti sociali, demistificanti - o anzi mitizzatrici - sono presenti, certo il loro primo germe si può ancora

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del tutto non-figurative (Soto, Bury, Kemény, Castellani, Accardi, Scialoja, Cascella, ecc.) altre prevalentemente figurative (Vacchi, Fieschi

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