Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: alle

Numero di risultati: 89 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Il divenire della critica

251647
Dorfles, Gillo 50 occorrenze

Il divenire della critica

lombardo s’accostò di più a quella di Rothko: in questa rinuncia di Fontana (come di Rothko) al denso colore impastato, alle compiacenze, allora dominanti

Pagina 105

Il divenire della critica

L’opposizione alla macchia, alle scorie del tachisme e dell’action painting è stata, in certo senso, una ripetizione dell’opposizione che il

Pagina 106

Il divenire della critica

al fatto che è ormai necessario rinunciare alle «belle forme», al «buon impasto», si accontentano di creare degli oggetti che siano in sé compiuti, che

Pagina 115

Il divenire della critica

, la defoliazione, la crisi ecologica, i genocidi, le torture, ecc. non sembrano sovrapponibili alle opere del tutto asettiche dei gruppi costruttivisti

Pagina 12

Il divenire della critica

consentire un giudizio complessivo sulla situazione attuale in questo settore, ma comunque assai spaesate in mezzo alle frigide strutture primarie, e

Pagina 128

Il divenire della critica

artistici. In quest’ultimo settore, poi, oltre alle componenti autenticamente formali (o se preferiamo «stilistiche»), s’aggiunge spesso e

Pagina 132

Il divenire della critica

al «bel colore», all’impasto, al gusto della materia in pittura, alle patine, alle corrosioni, alle ruggini, in scultura. Lo straccio e il catrame di

Pagina 137

Il divenire della critica

alle modificazioni che il concetto di spazio ha subito anche solo dal cubismo in qua. Ma, se la «spazialità impressionista» si differenziava

Pagina 139

Il divenire della critica

Certo, quella di Foligno non è stata né l’unica né la prima esperienza dove le opere fossero intese non più come «quadri appesi alle pareti» o

Pagina 141

Il divenire della critica

preconizzata da tanti studiosi e filosofi moderni (Empson) e ora - consapevolmente o meno - applicata dagli artisti alle loro poesie o alle loro

Pagina 153

Il divenire della critica

Marchegiani, dove l’elemento pop si allea alle abili costruzioni meccaniche così da offrire al pubblico (attraverso la manipolazione d’una serie di pulsanti

Pagina 155

Il divenire della critica

ad un processo di integrazione e di interrelazione così da permettere alle singole arti di attivarsi a vicenda e di ritrovare una maggior possibilità

Pagina 156

Il divenire della critica

venivano eseguiti bensì in base all’ordinazione e spesso con totale sottomissione dell’artista alle «norme» imposte, ma con un’innegabile partecipazione

Pagina 160

Il divenire della critica

soddisfare alle richieste del mercato mettendo a punto oggetti che abbiano alcuni requisiti tecnici ed estetici quanto più possibile inediti ma comunque

Pagina 161

Il divenire della critica

contro codesto stesso sistema, tuttavia quello che non è chiaro (sempre nel settore artistico) è cosa si possa opporre a questo stesso sistema, alle

Pagina 164

Il divenire della critica

È proprio qui che s’innesta l’equivoco - da me spesso segnalato - di chi vuol rifarsi, in maniera tutt’altro che corretta, alle antiche parole di

Pagina 165

Il divenire della critica

anodizzate, materie plastiche di inusitati spessori, ecc.). Molte di queste opere, dunque (e mi riferisco alle ormai diffusissime strutture primarie, alla

Pagina 166

Il divenire della critica

Altre due sale dedicate alle proiezioni, tra di loro assai diverse, come quella dei «fluidi informali» di Contenotte e quella delle diapositive

Pagina 176

Il divenire della critica

», tra razionale e irrazionale, può derivare, nella nostra età, un impulso a continuare nella realizzazione di quelle opere e di quelle situazioni alle

Pagina 177

Il divenire della critica

vista semantico, ma, tanto più, rispetto alle altre dimensioni e alle altre valenze del messaggio artistico.

Pagina 18

Il divenire della critica

appese alle pareti, ogni artista presentava delle azioni o delle situazioni. Si potè assistere così alla Cancellazione d’artista di Tacchi, alla foresta

Pagina 188

Il divenire della critica

; per cui non si avrebbero mai vere e proprie «rappresentazioni visuali» (nel senso del tedesco Vorstellung), seguite alle primitive percezioni, ma solo

Pagina 19

Il divenire della critica

alle sollecitazioni visive altre di natura cinestesica e tattile.

Pagina 195

Il divenire della critica

piuttosto provinciali di pop art evidentemente influenzate dalle più rigogliose e violente esperienze statunitensi, che si erano alternate alle esperienze di

Pagina 214

Il divenire della critica

collezionisti avidi di capitalizzare i loro acquisti e di appendere alle pareti delle loro dimore borghesi qualsiasi superficie bidimensionale ben incorniciata.

Pagina 219

Il divenire della critica

corpo, alle riprese di azioni sul paesaggio (tipiche della cosiddetta land art); tutti aspetti per cui questo mezzo è tra i pochi, e forse l’unico, dove

Pagina 224

Il divenire della critica

, ovviamente, corrispondeva alle esigenze di quel particolare periodo storico. La funzione socio-politica della pittura e in genere delle arti figurative veniva

Pagina 235

Il divenire della critica

diacronica, l’approfondimento, per contro, d’un’impostazione sincronica e strutturalistica riguardo alle diverse forme artistiche, ci hanno portato a

Pagina 239

Il divenire della critica

loro efficacia estetica è dovuta solo in parte alle esatte misurazioni o alle realizzazioni di formule algebriche. Un altro recente abbaglio, a

Pagina 24

Il divenire della critica

alle tradizionali categorie istituzionalizzatesi nel corso dei secoli (quali: «pittura», «scultura», «architettura», «musica»), ma che invece si diano

Pagina 240

Il divenire della critica

danze tribali ai movimenti ieratici e dai significati ben codificati del teatro cinese antico, delle danze sacre indiane, alle più recenti forme

Pagina 252

Il divenire della critica

giudico «di buon gusto» le gocce di sangue che cadono sul pijama candido di Gina Pane (le macchie rosse sulla tela bianca, accostate alle rose rosse e

Pagina 26

Il divenire della critica

«codice»? (posto che non possediamo né quello appartenente alle popolazioni dell’epoca, né quello che libri e documenti delle stesse ci abbiano

Pagina 266

Il divenire della critica

distingue gli indirizzi artistici passati e attuali in tre grandi categorie: polisemici, pansemici, monosemici1, riservando la prima categoria alle

Pagina 3

Il divenire della critica

Ma questa parentesi riguardante il nostro atteggiamento di fronte alle opere d’arte di civiltà lontane dalla nostra e l’efficacia «informativa» delle

Pagina 31

Il divenire della critica

L’errore di molta critica sta nel rimanere abbarbicata alle etichette-salvagente che ancora godono d’un certo favore presso il pubblico e che

Pagina 35

Il divenire della critica

delle circostanze ineluttabili alle quali l’umanità sarà costretta ad adeguarsi per poter sopravvivere; e, anzi, sopravvivere con una vita migliore di

Pagina 36

Il divenire della critica

condizioni e che possono contravvenire alle stesse, proprio per un fatto che di solito non viene preso in considerazione: cioè che l’arte migliore, più

Pagina 37

Il divenire della critica

Tobey, che può alle volte essere accusato di eccessiva minuzia, di iterazione compulsiva, rimane però il vero inventore di queste scritture

Pagina 44

Il divenire della critica

, a considerare oltre alle attività propriamente pittoriche, quelle, non meno importanti per la nostra civiltà, dell’arte «applicata» all’industria

Pagina 63

Il divenire della critica

., abbiano partecipato, sia pur saltuariamente, alle iniziative del movimento milanese, è la miglior prova della vitalità e dell’efficacia dello stesso.

Pagina 63

Il divenire della critica

È raro pertanto trovare critici musicali interessati alle opere d’un Paik, d’un Chiari, d’un Hidalgo; critici d’arte interessati alle scene quasi

Pagina 7

Il divenire della critica

Se vogliamo tentare di riandare alle radici storiche del cinetismo in Italia, sarà giocoforza, naturalmente, rifarsi a quel «dinamismo plastico» di

Pagina 70

Il divenire della critica

’insistito aggrapparsi alle leggi — sia pur precarie - dell’ambiguità e dell’azzardo.

Pagina 76

Il divenire della critica

Ho affermato altre volte come si possa constatare ai nostri giorni un principio di «oggettualizzazione» che si estende non solo all’uomo e alle cose

Pagina 86

Il divenire della critica

sembrarono rivoluzionari e blasfemi (soprattutto rispetto ai materiali e alle tecniche usate: e mi riferisco ai Rauschenberg, ai Johns, ai Lichtenstein

Pagina 9

Il divenire della critica

giudizi rivolti alle allor nuove opere d’arte; e che non si potevano assimilare i frutti della pop, dell’op, del concretismo e delle strutture primarie, a

Pagina 9

Il divenire della critica

Duchamp o di Man Ray. L’abbaglio è evidente: senza voler togliere nessun merito alle geniali premonizioni di Duchamp, non possiamo paragonare il suo

Pagina 97

Il divenire della critica

era considerato blasfemo mescolare la psicologia o la sociologia alle «pure» ed eccelse vicende dell’arte.

Pagina XV

Il divenire della critica

’un bel ricettario preso a prestito a qualche altra disciplina (letteraria, scientifica, psicologica, ecc.) trasferita più o meno abilmente alle cose

Pagina XV

Cerca

Modifica ricerca