Il divenire della critica
Solo nell’ultimissima stagione della sua opera (quando, in seguito alla malattia Fontana preferiva non affaticarsi a dipingere) abbiamo una serie di
Pagina 107
Il divenire della critica
Tutte le opere di cui abbiamo discorso sino ad ora furono battezzate da Fontana col generico nome di «concetti spaziali», titolo che doveva rimanere
Pagina 107
Il divenire della critica
tecnologici, con i rifiuti di macchine e residuati metallici, che aveva costituito una fase immediatamente precedente a quella che ora abbiamo esaminato
Pagina 126
Il divenire della critica
la scarsa efficacia del Rotozaza di Tinguely, tanto di quello esposto al Guggenheim che di quello che abbiamo visto in azione (in un’altra versione
Pagina 127
Il divenire della critica
scultura pop, di cui a questa mostra abbiamo solo gli esempi di Segal e di Oldenburg, di Trova e in parte di Chamberlain (che era più fantasioso nelle sue
Pagina 128
Il divenire della critica
rientra nei consueti schemi che abbiamo tracciato e che sembra ancorato ad una figuratività ad un tempo truculenta e metaforica. Eppure la sua violenza
Pagina 131
Il divenire della critica
. Abbiamo avuto in Italia esperienze del genere già molti anni addietro, già al tempo del Mac lombardo, con i suoi addentellati in altre regioni. E
Pagina 134
Il divenire della critica
, realizzate in serie come alcuni dei numerosi «multipli» che abbiamo potuto osservare di recente anche in Italia. Proprio nel presentare questi multipli
Pagina 134
Il divenire della critica
Gli artisti che abbiamo nominato (e potrei citare ancora Innocenti e Marotta, in una mostra tutta basata sul contrappunto di «naturale-artificiale
Pagina 137
Il divenire della critica
) abbiamo assistito negli ultimi tempi ad una vasta fioritura di opere plastiche (pitture e sculture) direttamente o indirettamente influenzate da un
Pagina 153
Il divenire della critica
Se nelle opere pittoriche che abbiamo sin qui esaminato il problema del «racconto» è reso più evidente e sviluppato con maggior efficacia anche in
Pagina 155
Il divenire della critica
È ancora troppo presto per giudicare quanto valore e quale durata possano avere gli esperimenti plastici e pittorici che abbiamo cercato di
Pagina 156
Il divenire della critica
nasconda anche dietro le più rudimentali e goffe prese di posizione degli ultimi tempi. Cosa abbiamo potuto constatare quest’anno attraverso la visita
Pagina 158
Il divenire della critica
’indirizzo che abbiamo indicato come quello delle strutture primarie e della minimal art) da quello che vive lontano dai grandi centri artistici e che ancora
Pagina 168
Il divenire della critica
negli Usa durante la prima guerra mondiale costituì un secondo apporto (dopo quello di cui abbiamo detto dell’«Armory Show») di potenti influssi
Pagina 198
Il divenire della critica
Se abbiamo considerato Alviani come uno dei migliori rappresentanti d’un certo costruttivismo programmato (che ha avuto altri importanti protagonisti
Pagina 206
Il divenire della critica
. Quello però che nessuna macchina potrà né prevedere né mettere a punto è il «momento estetico» in cui si situano codeste operazioni; lo abbiamo potuto
Pagina 229
Il divenire della critica
. non hanno il più delle volte nessuna componente estetica e addirittura - come abbiamo detto sin dall’inizio - nessuna incarnazione oggettuale. Sono
Pagina 236
Il divenire della critica
, anche fine a se stesso. Si tramuta cioè in una realtà grafico-visiva, che vive anche al di fuori della sua realizzazione musicale. Abbiamo, pertanto
Pagina 241
Il divenire della critica
semantica di cui abbiamo già detto, presentando un testo letto e alcune fotografie di attori che interpretano ognuno un diverso personaggio d’un
Pagina 244
Il divenire della critica
Chiari, di La Monte-Joung, di Paik, ecc.) e, ovviamente, trova un campo particolarmente fertile nel settore dell’architettura. Abbiamo tutta una
Pagina 247
Il divenire della critica
Lo stesso ricorso oggi così frequente a schemi semiologici, di cui abbiamo spesso discusso, è una riprova della tendenza al progetto cui sopra
Pagina 248
Il divenire della critica
L’arte dunque non può essere scienza (oggi, non ieri quando la «funzione» dell’arte era diversa), proprio per il fatto che nella scienza abbiamo una
Pagina 25
Il divenire della critica
invece che siano riscattabili le opere - ormai divulgate anche dalle cronache provinciali come abbiamo visto - di un Hermann Nitsch - l’austriaco che
Pagina 253
Il divenire della critica
«sazietà» che abbiamo sviluppato verso le civiltà da cui proveniamo?
Pagina 30
Il divenire della critica
Credo che quest’ultima sia l’interpretazione più attendibile del fenomeno. Abbiamo coltivato ormai - nel succedersi delle generazioni cresciute e
Pagina 30
Il divenire della critica
’incontro con le altre civiltà occidentali che abbiamo ricordate prima; e cioè la presenza d’una componente che non saprei come definire se non
Pagina 30
Il divenire della critica
stesse, si può trasporre, in certo senso, a quanto accade di solito nei contatti che abbiamo con l’arte moderna, quando ci troviamo a fronteggiare un
Pagina 31
Il divenire della critica
benissimo essere un signifié sociale, psicologico, politico (come nel caso che abbiamo considerato di certa arte sudamericana). Il che vale a suffragare
Pagina 32
Il divenire della critica
cose dal punto di vista socio-politico. Ne abbiamo già oggi degli esempi anche se marginali e paradossali: la pittura-scultura infantile, quella dei
Pagina 38
Il divenire della critica
Oggi che abbiamo dinnanzi agli occhi l’ultima sua produzione e possiamo confrontarla con quella degli anni passati, ci sembra di poter concludere con
Pagina 45
Il divenire della critica
ritorno al naturalismo d’un tempo. È un’osservazione che abbiamo sentito muovere da molti di fronte a queste ampie e sensibilissime tele, a questi veri
Pagina 46
Il divenire della critica
Più viva e più convincente è la seconda corrente di cui abbiamo alcuni buoni esempi nelle opere di Canogar, Saura, Suarez, Vela, Tapies e in parte
Pagina 47
Il divenire della critica
In Germania del pari abbiamo l’esempio d’un predominio dell’astrattismo drammatico nei dipinti di Thieler, di Cavael, di Wessel, e potremo
Pagina 47
Il divenire della critica
Qui dunque abbiamo l’applicazione e il trasferimento, diretto e quanto mai suggestivo, di alcuni casuali accorgimenti naturali, sapientemente ripresi
Pagina 47
Il divenire della critica
’unico esempio d’un indirizzo diverso da tutti gli altri di cui abbiamo parlato.
Pagina 48
Il divenire della critica
A noi, qui, non preme di sapere se si debba far risalire o meno al 1928 la «nascita» dei primi dipinti «informali» di Fautrier. Abbiamo il forte
Pagina 56
Il divenire della critica
evoluzione. Ma, se l’informalismo è dilagato ormai in Europa ed altrove (e a questa Biennale ne abbiamo molti esempi deteriori, come - per l’Italia
Pagina 57
Il divenire della critica
raggiungere l’incarnarsi di altre immagini. (E di questa corrente abbiamo alla Biennale uno dei più audaci pionieri: Kurt Schwitters, i cui collages e i cui
Pagina 59
Il divenire della critica
— più o meno mal inteso - abbiamo avuto sulla pittura d’Occidente (basterebbe pensare a un Tobey, a un Kline, di cui il padiglione americano presenta l
Pagina 60
Il divenire della critica
significative modificazioni: abbiamo potuto constatare l’esattezza delle nostre - del resto facili - previsioni di due anni or sono riguardo all
Pagina 77
Il divenire della critica
Negli ultimi anni abbiamo assistito nel campo dell’arte (e qui mi riferisco soprattutto all’arte figurativa) a notevoli e curiosi sovvertimenti: sono
Pagina 91
Il divenire della critica
. Nel giro d’una quindicina d’anni (tanti sono quelli abbracciati da questi scritti) abbiamo assistito al sorgere e all’affermarsi dell’informale, e al
Pagina XIII