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, domenica si ricominciano le nostre conversazioni; e si procederà con l'ordine medesimo: sì che ciascuna di loro viene a saper da sè quando le tocca a
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' esser figliuolo amorevole dell' oziosità, e perdigiorno. Ma ciò vuole intendersi dell' abuso; chè anzi, quando tale esercizio d'ingegno si faccia per
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dominio cominciò sul finire del quarto Quelle parole, che si vedranno scritte in corsivo nei racconti delle signorine, sono errori o impropriet�, e
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però si chiamavano Giudicati; e questi giudici, che da principio erano dipendenti da questo o da quel principe del continente, ben presto ebbero
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volle del buono e del bello, prima che vi si lasciasse condurre. Postasi per altro a sedere, si fece animo ad un tratto, e lesse con voce assai ferma
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sopra un poema più antico, come l'Orlando innamorato del Berni è rifatto su quello del Bojardo. La morte di questa valente donna non si sa appunto
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, la quale ebbe già la signoria di Pisa. L' anno appunto non si sa; ma certo ne'primi del secolo XVI, quando la famiglia de' Rossi, emigrata molto
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, tutto quello che si Tullia d' Aragona Parte I - XX-II. pu� desiderare di ricco e di delizioso in una villa signorile. Arrivata che fu lassù la
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l'altro giorno non so che libro. Si chiamava questo bel cero Florindo: sempre tutto insaldato, muschiato, impomatato; con la sua spartizione a uso donna
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lo stato delle vedove, perchè anche le più sagge sono continuo bersaglio delle pungenti lingue: e par quasi che quanto più le sventurate si cuoprono
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per tutta Toscana, ed anche fuori, onde fu chiesta per isposa da Giovanni Broomans, di Anversa, a cui si unì nel 1616; nè andò molto tempo che fu
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più vivace che sia mai stata al mondo. La giovane duchessa amava la lettura e lo studio: si teneva sempre d'attorno i più nobili ingegni del sue tempo
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cigno, e che si era mostrata un angelo prima di andare in cielo." L'ultima parte di questa vita fu dalla signora Isotta recitata con accento sì vivo, che
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istituti di Palermo aveva ufficio assai alto un uomo di età ancor verde, il quale si chiamava il signor Carmelo, e per soprannome Mignatta. Era costui
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un garbato autore, che ne parla concisamente sì, ma assai compiutamente. La signora direttrice, e voi, mie care compagne, mi perdonerete." E veduto
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"La valente donna di cui oggi mi tocca a parlarvi, valorose compagne mie, si appella Anna Maria Arduino, una delle più rare donne del suo tempo
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invogliò di ajutarlo in questa difficile arte: il perchè vinta non senza grande stento la ripugnanza e l' orrore a trattar cadaveri, si diede a
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' arte di governo, e lo feci con parole poco dicevoli al soggetto, sì che voi altre faceste spesso bocca da ridere, ed il signor maestro me ne censurò
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d'attorno, fino da piccina si mostrò vaga di fare le figurine, tra le quali' quel buon uomo vedendone alcune molto graziose, gli venne in pensiero di
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La Rosa Govona, della quale son per parlarvi disse la Nina siciliana, a cui toccava la lettura, si puù affermare che personificasse in sè stessa la
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La fanciulla, a cui era stato dato a fare il secondo racconto, si chiamava Giulietta: ho detto che era seconda di et�, ma il divario da lei alla
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che da lei si aspettavano di gran cose, erasi messa in apprensione, e andava a leggere con qualche peritanza, come quella che era modestissima, nè si
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direttrice, si aspettavano che nel corso del suo scritto la ne dovesse dire qualcuna delle sue, e però l' ascoltavano con qualche curiosità: e di fatto la
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. Si potrebbe dire che la nostra Giulia onorasse in Italia la letteratura greca e latina, come in Francia. la onorava madama Dacier sua coetanea
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scrivere, quando lesse la vita della Sofonisba Anguissola; e dovete pensare, se adesso ci si fosse messa con tutto lo studio per non far bugiarde tali
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di Dio: si diede a studiar di proposito; e fu in grado di presentarsi nella presente domenica con un lavoro fatto proprio da lei, il quale, se non
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davale la direttrice, subito si ricompose, e lesse con la gravità necessaria. "Un'altra dottoressa ed un'altra professora! E poi si dice che le donne
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o tre di loro si erano accorte che c' era qualche cosa come di scrittura; ma alcune parti non si addicevano a questa interpretazione. E già il
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Questa stanza la leggeva il maestro; ma non l' ebbe appena finita, che più voci gridarono la spera, lo specchio. "Sì, disse il maestro, questo enimma
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Istituto ci si insegna i giochetti d' ingegno a uso Gesuiti."
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spera (che spera si dice volgarmente per specchio): la sta alla spera fino al tocco, e simili. Ella ci ha detto che la Secchi- Suardo era
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La signora Olimpia, alla quale sarebbe toccato a leggere questa domenica, non potè venire all' Istituto, perchè si era ammalata d' una assai grave
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lei, regalando alla madre una penna d'oro, e mettendo al figliuol suo il proprio nome di Pietro Leopoldo. Poco appresso le si ammalò il padre; e sono
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così: "La nostra buona direttrice ha voluto, e con savio consiglio, che in questa ultima domenica dell' anno si faccia commemorazione di una fondatrice
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celeste. Molti sonetti enimmatici scrisse il Saccenti, che si vedono stampati in fine delle sue poesie a tutti notissime: un intero volume, e non al
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E nel manoscritto il medesimo soggetto, che è l' ombra del nostro corpo, si vede così ridotto a sonetto, mantenendo sempre i concetti medesimi. Tale
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attendesse allo studio delle lettere, ed era composta negli atti, e di bella presenza: nè le compagne aveanle invidia; anzi molte si accordavano a
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' Imperatori si chiamano Cesari, pag. 176, 177. COMMEDIANTI O CANTANTI. Se si possono celebrare, e proporre ad esempio, pag. 116, 275, 276. COMMERCIO di
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quindici anni, non troppo bella, ma tutta per l'appunto e gentile: sempre giojale e piacevole, era lo spasso di tutte le compagne, e si chiamava Giannina. A
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La narratrice di questa Domenica si chiamava Zita, giovanetta lucchese, anch' ella sui 15 anni, una mingherlina tutta voce e penne, come suoi dirsi
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"Andiamo, via, signora Bettina, si faccia coraggio: non ha veduto le sue compagne come sono andate franche al suo posto le domeniche passate? "Che
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"Signora Isabellina, tocca a lei: vada al suo posto." Così disse la direttrice, come prima si furono raccolti tutti la ottava domenica nel luogo
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nona; e la signora Giannina, vispa giovanetta di 14 anni, andò al luogo suo e disse cosi: "La Caterina de'Fieschi, che si venera per santa, fu di antico
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La domenica undecima nella sala delle letture si scorgeva qualche cosa di singolare: tutte le ragazze più composte e più attente dell' usato: oltre
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lui dopo dieci anni di matrimonio, governò pure saggiamente il suo Stato. Della morte del marito tanto si addolorò, che, non pure propose di restar
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Tutte le alunne, con la direttrice e il maestro, erano già nella sala delle letture; ma non era per anco giunta colei che doveva leggere, la quale si
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domande.... "Che ricamatrice? pittrice. "Sì, ricamatrice. "E che domande vuoi fare? "Sentirete... "Sentiremo! mi canzonate... la filosofessa!..." E
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Anche questa domenica le alunne dell'Istituto eran raccolte da un pezzetto nella sala, e non si vedeva comparir la lettrice, che doveva essere una
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La direttrice dell'Istituto pistojese, assegnando queste vite da scrivere alle sue alunne, cercava se tra esse vi fosse chi si chiamava come la donna
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La fanciulla cui toccava a leggere si chiamava Teresa, e abbreviatamente la chiamavano tutte Gegina: era studiosa, era buona; ma era stata avvezzata
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