Il Plutarco femminile
Trenta o trentacinque anni addietro era in Pistoja una scuola di signorine, della quale si onorerebbero anche adesso le più nobili città italiane. La
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distruggere l'impero romano, e contaminarono spaventosamente la più gran parte d'Italia, varie generazioni di barbari, tra' quali gli Ostrogoti, il cui
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una specie di sollazzo dopo studj più gravi; o si faccia fare, ogni tanto anche a' giovani per aguzzar loro esso ingegno con qualche diletto (il che
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illustri, e tra queste, parecchie delle buone si danno fuori alla giornata: tal che il presente mio libro potrebbe parere un di più; e qualcuno dirà per
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. "La Olimpia Morata fu delle più dotte del suo secolo. Nacque a Ferrara nel 1526. Il padre di essa, accortosi del suo distinto talento, lo coltivò con
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deboli forze, e volentieri mi sarei scusata dal trattarlo; ma ne ha potuto più la ubbidienza alla nostra buona direttrice, ed il non voler esser io che
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, si ritrasse in Sorrento, vivendo con la sua diletta Porzia una vita di paradiso; la quale fu rallegrata anche più, nel 1544, dalla nascita di quel
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, fu allegrissimo si prolungò assai, come suole avvenire quando molti si trovano raccolti insieme. Immaginatevi qui dove erano più di cinquanta donne
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morto anche il capo di casa, il quale si ajutava più che poteva per mantenere alla meglio la famiglia, questa povera donna restò senza un bene al mondo
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sì alto pregio come la Torquinia per la nobiltà dell'ingegno e per la copia della eletta dottrina. Amore e meraviglia de' più solenni letterati, il
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ingegno solamente pronto e vivace; chè anzi era il suo ingegno più che virile, avendo tra l'altre cose tradotto in volgare il Critone e altri dialoghi di
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lo stato delle vedove, perchè anche le più sagge sono continuo bersaglio delle pungenti lingue: e par quasi che quanto più le sventurate si cuoprono
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più gran maestri, dipinti da sè stessi. Dove per altro la Paladini si mostrava inimitabile era nel ricamo a colori; e ne ebbe alte lodi da valenti
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natura, le diè per isposa al duca di Bouillon con ricca dote; e ben presto divenne il più bello ornamento di quella corte, che era la più splendida e
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non quanto era così minuziosamente amante del risparmio che i più lo dicevano avaraccio, e de' suoi ingegnosi modi di risparmiare spesso era
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"La valente donna di cui oggi mi tocca a parlarvi, valorose compagne mie, si appella Anna Maria Arduino, una delle più rare donne del suo tempo
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. Col crescer degli anni si invaghì, più che d'ogni altra parte delle arti del disegno, della miniatura, nè indugiò molto a divenire la più valente
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sostanze; ma ricca più di chicchessia di fede serena, di speranza immutabile, e ardentissima dell' amor del prossimo, tanto che amò e carezzò qual diletta
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crederebbe, se non lo si vedesse raccontato da più storici e confermato da monumenti. Questa Cinzica era una nobile fanciulla appartenente alla nobilissima
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reputava a mille miglia quale la reputavano le compagne: tanto più poi che aveva alle mani un soggetto da non potersi trattare senza qualche studio e
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, si mise a insegnarle la grammatica italiana, a farle fare qualche composizioncella, a darle a leggere de' buoni scrittori italiani, più che altro
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; dacchè il marito amava e riveriva come ogni buona e geni il moglie dee fare: i figliuoli allevò ed educò da sè, usando con essi ogni più amorosa cura
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giorno uno dei più bei tratti di classici greci e latini, di tradurlo subito, e d' impararlo a mente: anzi, come quella che era religiosissima, sempre
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marito, fu data per isposa a Filippo Strozzi, che era il primo cittadino di Firenze, ed il più ricco di tutta l' Italia; il quale, benchè non avesse un
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che ho la tremarella, dubitando di mostrarmi troppo mal adatta al mettere in carta; e tanto più grave sarà il mio rossore quanto appunto mi tocca a
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ogni più gelosa cura della sua educazione, e della scelta di buoni maestri, vedendo nella sua bambina un ingegno prontissimo, e volontà di imparare: si
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già vi ho detto, col qual nome più che col suo di famiglia, si chiamò e si chiama ancora da tutti. La fama di lei cresceva un giorno più dell' altro
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all'istituto di fresco, e stata fino allora istruita da un maestro che aveva fama di molto bravo, la si teneva veramente da più di tutte le altre
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Questa stanza la leggeva il maestro; ma non l' ebbe appena finita, che più voci gridarono la spera, lo specchio. "Sì, disse il maestro, questo enimma
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celebrarono e la festeggiarono i più sommi uomini, Buffon, Lalande, Diderot, Voltaire e Mercier; e parimente la celebrarono in Italia i due
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ricorresse, guastando sempre più. Ma appunto per averlo fatto lui, il fallo è più grave. Mancavano modi da significare quel pensiero? e se per esempio
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, chiaro, e più proprio del francese toilette? Lo specchio è il più necessario arnese per abbigliarsi e dà subito la idea della cosa. Dunque se io dirò
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celebre proposto Marco Lastri. All'età, di sette anni, vedendo in essa tanta singolare disposizione ad ogni più gentile disciplina, le fu dedicato un
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insufficienti le più efficaci parole a descrivere il dispiacere della ottima donna, che non lo lasciava un momento, non curando nè la propria sanità
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femminile aveva intesa meglio di parecchi altri, e più conforme al concetto che ne aveva; e toccando la lettura alla brava Rachelina, la se ne sdebitò
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trasformazione, scorgendosi nel sonetto più perfezionate le immagini, e più allargati concetti. Ma, importando poco il far qui simile questione, dirò
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Isotta fu la quarta lettrice; ed essa, benchè non toccasse i sedici anni, era delle più brave tra tutte le compagne, e quella che più di proposito
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condusse sempre seco ne' più duri esercizj di guerra. La Bona, che era buona di nome e di fatto, prese a volere un bene dell'anima a Brunoro; e tutte le
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principesse e gran signore vennero di lontani paesi fino a Genova per accertarsi co' propri occhi, se tal fama era vera; e trovando la donna più
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Mantova: una donna proprio per la quale, massaja in casa, più brava del marito nel saper governar i popoli, e tanto caritatevole che si sarebbe
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pregò d' acquietarsi, e fu inutile: finalmente venne alle minaccie di severo castigo; alle quali minaccie esse, divenute più feroci, risposero al Re
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La domenica undecima nella sala delle letture si scorgeva qualche cosa di singolare: tutte le ragazze più composte e più attente dell' usato: oltre
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le lingue greca e latina: della italiana non se ne parla: studiò filosofia, teologia ed altre scienze; ma più specialmente inclinava alla poesia: anzi
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chiamava Laura ed era figliuola di uno dei più nobili e ricchi signori della città. E la direttrice aveva già cominciato a inquietarsi, e mandava a
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inclinata ad ogni più bella virtù, e fu amantissima dei buoni studj; e però quando la Caterina de' Medici fu regina di Francia, la chiamò alla sua corte
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anche dai più eletti ingegni del suo tempo. Nei lavori d'ago e di ricamo niuna donna era giunta mai a far le belle cose che essa faceva; e molti de
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giovanetta, venuta due anni innanzi da Firenze con la famiglia, e che si chiamava Giuseppina: la più svogliata di tutte, e forse anche la meno atta
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viaggio ogni maniera di cortesìe servendola con gli atti della più squisita gentilezza ed onestà, dai quali vinta Sofonisba, gli pose affetto; e poco
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"Zitte, signorine, incomincia la lettura; e lei, signora Fiammetta, vada al suo posto senza farsi più pregare." Queste parole disse la direttrice la
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correggersi. Ma si!... eravamo sempre alle solite; e questa mattina si mostrò anche più stucchevole dell'usato: e se la maestra non la mandava al suo
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