Il Plutarco femminile
Molti libri di istituzione femminile si stampano oggi in Italia, tra' quali ce ne ha parecchi de' buoni; e cosi molte raccolte di vite di donne
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i torti, dacchè lo spendere, come fanno, parecchj, tempo migliore, e lo stancar l' ingegno in cotali gingilli, fa segno di cervello leggiero, e d
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Trenta o trentacinque anni addietro era in Pistoja una scuola di signorine, della quale si onorerebbero anche adesso le più nobili città italiane. La
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Anna d' Este. Fece l'ammirazione di tutta la corte per la facilità con cui rispondeva in greco ed in latino alle interrogazioni che gli si facevano. Il
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parole disse, a modo di preambolo al suo scritto, la fanciulla che doveva leggere in questa domenica: una bella e brava ragazza per nome Claudia, la
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pregi. Andata anche in Francia a dar prova del suo valore nell'arte, vi ebbe lodi ed applausi senza fine; ed Enrico IV la onorò con lettera
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Doveva parlarsi in questa domenica di madonna Porzia Rossi; e come essa nacque dalla nobile famiglia Rossi pistojese, così era stato invitato
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, in capo un cappello di paglia, di questi detti Pamele, con nastro celeste; e una cintura parimente di nastro celeste con fibbia d'acciaio: e tutti i
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taccherelle che qui si tacciono, aveva il vizio di mangiare e mettersi in tasca le paste o i biscotti che gli capitassero sotto mano nelle case de' suoi
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La lettrice è la signora Elisìna. "Fui la prima a parlare a voi qui in pubblico; e la prima sono adesso che ricomincia la serie delle Vite: l'altra
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ingegno solamente pronto e vivace; chè anzi era il suo ingegno più che virile, avendo tra l'altre cose tradotto in volgare il Critone e altri dialoghi di
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la fronte col nero velo, tanto più accrescano negli animi altrui il desiderio di scoprire in loro qualche difetto. Onde, se vogliono che le saette dei
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"Filippo Paladini, assai valente pittore pisano, fu padre di quella Arcangela, di cui oggi debbo parlarvi, e che nacque in Pisa nel 1599. Era stata
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della duchessa, affine di mandarlo in Italia e per tutta Europa a sua discolpa: e La Fontaine scrivevale frequenti lettere di consolazione e conforto
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celebre WanderBroeck, allora professore nello studio di Pisa: E chi sei tu, soavissima fanciulla? Certo lo studio e l'amore della bella Etruria; dacchè in
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. Nacque in Messina l'anno 1682, e fino dai più teneri anni diede tal prova della sua abilità, che ne menavano meraviglia quanti bazzicavano per casa, ed il
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La signora Bettina, che l' altra volta vedemmo essere così peritosa di leggere in pubblico, aveva adesso vinta la sua peritanza e andò al suo luogo
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singolare alla lingua latina; e mentre la studiava tradusse le Commedie di Terenzio in versi italiani, che si stamparono a Venezia nel 1736, col suo
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fosse: ora io son venuta qui apposta per levarvi tal curiosità. Così preluse la signora Giannina al suo discorso; e tosto mise mano in cotal forma: "La
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La Rosa Govona, della quale son per parlarvi disse la Nina siciliana, a cui toccava la lettura, si puù affermare che personificasse in sè stessa la
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descrivere la vita di Cinzica, vaga com' era di farsi onore, non posò mai in tutta la settimana facendo, rifacendo, correggendo qui, mutando là, nè mai
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che da lei si aspettavano di gran cose, erasi messa in apprensione, e andava a leggere con qualche peritanza, come quella che era modestissima, nè si
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Vittorina incominciò di punto in bianco: "Io sono quella delle poetesse. Sei mesi fa mi toccò la Veronica Gambara, ora la Diamante Faìni: e forse Dio
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fu la Camilla, come quella che fu la della illustre e antica casa Solano di Asti, in Piemonte, benchè ella nascesse in Brescia. Da giovanetta non
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. Si potrebbe dire che la nostra Giulia onorasse in Italia la letteratura greca e latina, come in Francia. la onorava madama Dacier sua coetanea
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La signora Rosina, a cui toccava il leggere la Vita, comparve nella sala tutta allegra in vista, e fatta riverenza alla direttrice ed al maestro
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che ho la tremarella, dubitando di mostrarmi troppo mal adatta al mettere in carta; e tanto più grave sarà il mio rossore quanto appunto mi tocca a
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che fecero l' effetto, avendo io studiato assiduamente in questi sei mesi, e letto molti buoni libri affine di vedere se col tempo meriterò di esser
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di Dio: si diede a studiar di proposito; e fu in grado di presentarsi nella presente domenica con un lavoro fatto proprio da lei, il quale, se non
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que' valentuomini, studiò indefessamente, ed oltre gli altri studj si diede con ardore anche a quel delle matematiche. Tornata in patria alla fine
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maestro si disponeva a spiegarlo, quando la Nina siciliana gridò di laggiù in fondo: l' inchiostro. "Brava, sora Nina: è proprio l' inchiostro." "E sa, l
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passi per esempio questo breve trattenimento di stamattina; chè non vorrei per tutto l' oro del mondo dar cagione a veruno di dire, che in questo
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comica, e specialmente si segnalò nella tragedia; nè le furono estranee le belle arti. Di maniere gentilissime ed amabilissime, compita in ogni suo
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Elisabetta fu figliuola di Carlo Domenico Caminer, storico e letterato veneziano, e nacque in Venezia il 29 di luglio del 1751. Da bambina non c' era versi di
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CLOTILDE TAMBRONI. "Nata in Bologna nel 1768, morta nel 1818, sin dalla più fresca età manifestò quel fervente amore per lo studio delle scienze e delle
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Fabroni Pelli, nata in Grosseto ai 13 di febbraio 1703 e morta a Firenze nel 1811. "Suoi genitori furono il maggior Alberto Ciamagini, comandante di
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franca, e dico senza riguardo, che il titolo di donna illustre, anche in questo caso mi pare darsi un po' troppo a buon mercato. Ascoltatemi
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Potrebbe qui muoversi il dubbio, se dai sonetti siano questi enimmi stati ridotti in stanze o da stanze in sonetti; ed io penderei per questa ultima
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dunque tu la meraviglia del suon tempo; e vivendo in sulla fine del secolo XIV, quando appunto fiorivano il Boccaccio ed il Petrarca, di ambedue questi
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Tra le fanciulle dell'Istituto pistojese ve n'era una milanese di origine, ma di famiglia accasata da molti anni in Pistoja: una giovanetta su
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, non solamente in Italia, ma per tutta Europa era celebrata: di sorte che non vi fu pittore così eccellente che potesse ritrarla a perfezione. Molte
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vuole? io non ho mai letto altro che in scuola... Mi vergogno. "Il vergognarsi di comparire in pubblico fa segno di modestia e di animo gentile; ma qui
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e nobile lignaggio non solo, ma bella e buona quanto è possibile ad. umana creatura. Nata in Genova l'anno 1447, fin da bambina si mostrò aliena
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' io vi parli di certe donne messinesi; ed io ve ne parlo in virtù della santa ubbidienza, ma un po' contraggenio, perchè l' argomento mi svaga poco
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Tocca alla Vittorina, non bella e piuttosto dispettosa, la quale con qualche smorfia va al suo luogo, ed incomincia così: "Veronica Gambara nacque in
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colorire specialmente eguagliò il maestro, come si vede in alcuni quadri che ci rimangono tuttora di lei. La morte per altro, come vi dissi da principio
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in mostrarlo ed è pur noto quanti gran personaggi sieno da essa in diversi tempi, in ogni sorte di nobili arti eccellenti, usciti, tanto uomini, quanto
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"Questa rara donna della Sofonisba Anguissola, nacque nella prima metà del secolo XVI, e le fu posto tal nome, perchè appunto in que' giorni aveva
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in una famiglia di gran nome e di grandi ricchezze, diventò ben tosto l'esempio della vera dama cristiana. Essa era fiore di ogni gentilezza, ne
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bene l'esser civili e ben creati con tutti, ma che il troppo stroppia; le compagne spesso la mettevano in canzonella; ed essa avea pur desiderio di
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