Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Plutarco femminile

217716
Pietro Fanfano 50 occorrenze
  • 1893
  • Paolo Carrara Editore
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Il Plutarco femminile

insegnare, ma fossero abili parimente a saperle insegnare; perchè, diceva, e diceva bene: Un maestro, il quale sappia così per appunto, ma sappia insegnar

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illustri, e tra queste, parecchie delle buone si danno fuori alla giornata: tal che il presente mio libro potrebbe parere un di più; e qualcuno dirà per

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Il lunedì dopo la domenica della ricreazione, la direttrice, avute a sè le venticinque signorine che avevan letto fin qui, disse loro: "Signorine

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Essendosi parlato a pag. 245-49 degli Enimmi ed Indovinelli, non mi sembra fuor di proposito il ristampar qui come appendice al libro, questo mio

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distruggere l'impero romano, e contaminarono spaventosamente la più gran parte d'Italia, varie generazioni di barbari, tra' quali gli Ostrogoti, il cui

Il Plutarco femminile

PIETRO FANFANI IL PLUTARCO FEMMINILE DI PIETRO FANFANI LIBRO DI LETTURA E DI PREMIO APPROVATO DAL CONSIGLIO SCOLASTICO DI FIRENZE TERZA EDIZIONE

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l'avrà scritta da sua pari." - E volta alla giovane che doveva leggere, disse: "Signorina Sofìa, siam qui ad ascoltarla; il perchè la fanciulla mise

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. "La Olimpia Morata fu delle più dotte del suo secolo. Nacque a Ferrara nel 1526. Il padre di essa, accortosi del suo distinto talento, lo coltivò con

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deboli forze, e volentieri mi sarei scusata dal trattarlo; ma ne ha potuto più la ubbidienza alla nostra buona direttrice, ed il non voler esser io che

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Restavano due sole fanciulle a compiere il numero delle venticinque che dovevano leggere la Vita; e questa penultima, alla quale toccava oggi, si

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all'Istituto il signor Girolamo Rossi, compitissimo cavaliere, il quale vi andò con la sua signora, per udir le lodi di questa donna, che tanto onora la sua

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lor genitori secondarono il desiderio della direttrice. Venuta dunque la domenica tanto desiderata dalle alunne, ciascuna di esse fu in piedi a levata

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morto anche il capo di casa, il quale si ajutava più che poteva per mantenere alla meglio la famiglia, questa povera donna restò senza un bene al mondo

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taccherelle che qui si tacciono, aveva il vizio di mangiare e mettersi in tasca le paste o i biscotti che gli capitassero sotto mano nelle case de' suoi

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ed il senato romano le diè per ispontaneo consiglio la cittadinanza di Roma. E tali onori gli meritava davvero, perchè, tuttora giovanissima

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il proprio ritratto; ma dietro al quale volle scrivere che era stato fatto per comando. Aveva allora ventidue anni; e quel lavoro fu molto lodato

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le altre sorelle fece il cardinale venire a Parigi, col proposito di favorirle a tutto potere; e come la Marianna era bella, spiritosa e di ottima

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"Nacque la Beatrice Papafava nel 1626, e fino da' primissimi anni diè segni evidenti di ingegno meraviglioso, massimamente per il disegno e per la

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NOVELLA. L'avere udito dalla nostra cara Isotta il soverchio amore del risparmio, o dirò meglio, la ingegnosa avarizia del marito della Papafava, mi

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il tempo di studiare quanto sarebbe stato necessario per raccontarvi la vita della Selvaggia Borghini: e però la ho scritta, seguitando pedata pedata

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. Nacque in Messina l'anno 1682, e fino dai più teneri anni diede tal prova della sua abilità, che ne menavano meraviglia quanti bazzicavano per casa, ed il

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Manzolini, assai valente pittore, e valentissimo anatomico; e vedendo che il suo buon marito era perseguitato fieramente dagli invidiosi, e quasi

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' arte di governo, e lo feci con parole poco dicevoli al soggetto, sì che voi altre faceste spesso bocca da ridere, ed il signor maestro me ne censurò

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sorella ogni sventurata. Un giorno, mentre ella stava lavorando, secondo il solito, davanti all' uscio di casa sua, eccoti avvicinarsele una povera

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La fanciulla, a cui era stato dato a fare il secondo racconto, si chiamava Giulietta: ho detto che era seconda di et�, ma il divario da lei alla

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difficoltà. Ad ogni modo si fece animo ed andò, e lesse come ora udirete: " Il soggetto che m' ha dato a trattare per oggi la nostra amata direttrice

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, sul principio del secolo passato. Da piccina stette molto tempo appresso un suo zio parroco, il quale, conoscendo aver ella ingegno pronto e vivace

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maestro che cosa erano le pastorelle d' Arcadia, disse tutta festosa: "Signor maestro, si rammenti la promessa delle pastorelle d' Arcadia." E il maestro

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La signora Rosina, a cui toccava il leggere la Vita, comparve nella sala tutta allegra in vista, e fatta riverenza alla direttrice ed al maestro

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po' malazzata, e perchè il babbo e la mamma non vollero che io uscissi di casa, non potei venire a fare la mia lettura: oggi eccomi qui, ma vi confesso

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Questa domenica lesse la Clelia, quella signorina, che vi ricorderete essere stata molto lodata dal maestro per il suo modo facile e schietto di

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di Dio: si diede a studiar di proposito; e fu in grado di presentarsi nella presente domenica con un lavoro fatto proprio da lei, il quale, se non

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Copiato che fu il sonetto, le signorine cominciarono a meditarci su; ma, per quanto almanaccassero, non ce ne fu una che potesse azzeccarci: solo due

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Questa stanza la leggeva il maestro; ma non l' ebbe appena finita, che più voci gridarono la spera, lo specchio. "Sì, disse il maestro, questo enimma

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Quella Gegina, che vedemmo esser così cerimoniosa il semestre passato, venne adesso tutta compostezza e gravità, che pareva un' altra, tanto aveva

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E quì la signora Gegina si tacque: alla quale continuò con poco intervallo il maestro. "Il sonetto della Secchi-Suardo non è certo un cattivo sonetto

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Elisabetta fu figliuola di Carlo Domenico Caminer, storico e letterato veneziano, e nacque in Venezia il 29 di luglio del 1751. Da bambina non c' era versi di

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febbre gastrica; il perchè la direttrice, non volendo che la lettura si lasciasse, pregò la signora Elisa, che leggesse ella la Vita della Clotilde

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Fabroni Pelli, nata in Grosseto ai 13 di febbraio 1703 e morta a Firenze nel 1811. "Suoi genitori furono il maggior Alberto Ciamagini, comandante di

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Passando da Firenze il famoso traduttore di Ossian, lesse presso di lei il principio della sua grande opera; e lo stesso granduca Pietro Leopoldo

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Doveva leggere la signora Jole, che l'altra volta scrisse la vita dell' Isabella Andreini, alla quale contrastò il titolo di donna illustre, per

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Potrebbe qui muoversi il dubbio, se dai sonetti siano questi enimmi stati ridotti in stanze o da stanze in sonetti; ed io penderei per questa ultima

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E nel manoscritto il medesimo soggetto, che è l' ombra del nostro corpo, si vede così ridotto a sonetto, mantenendo sempre i concetti medesimi. Tale

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dunque tu la meraviglia del suon tempo; e vivendo in sulla fine del secolo XIV, quando appunto fiorivano il Boccaccio ed il Petrarca, di ambedue questi

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guerre e discordie cittadine, che durarono parecchi anni: all' ultimo, fattasi pace alla meglio tra le fazioni ed. il Re, per firmarla e stabilirla fu

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Tutte le alunne, con la direttrice e il maestro, erano già nella sala delle letture; ma non era per anco giunta colei che doveva leggere, la quale si

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egregi, nè miracoli di lettere e d'armi: tuttavia credo che il racconto delle miti virtù di questa illustre donna, della quale vi ho parlato, possa

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il Sojaro, diventò nell'arte valentissima, e venne in tanta fama che Annibal Caro andò a posta a Cremona di lei patria per visitarla. Fu ben presto

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, chi la canzonava, chi le faceva coraggio; e così il tempo si perdeva, e per la sala v' era un orribile fracasso. La voce della direttrice per altro

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bene l'esser civili e ben creati con tutti, ma che il troppo stroppia; le compagne spesso la mettevano in canzonella; ed essa avea pur desiderio di

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