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il re, senza altri figliuoli che Amalasunta, il regno rimase a lei ed al nipotino tuttora fanciullo, per modo che l'intero peso del governo era sopra
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Trenta o trentacinque anni addietro era in Pistoja una scuola di signorine, della quale si onorerebbero anche adesso le più nobili città italiane. La
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mano al quaderno, e cominciò: "L' isola di Sardegna era divisa anticamente in tre provincie, che erano governate da uno che aveva titolo di Giudice, e
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, ma di non troppo ingegno; la quale essendo anche molto peritosa, non era possibile indurla ad andare sulla poltrona dove tutte solevano leggere, e ci
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dai Reali Aragonesi di Napoli sullo scorcio del secolo XV: che suo padre fu Pietro Tagliariva d'Aragonaj e che fin da bambina era ammirata per la sua
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Doveva parlarsi in questa domenica di madonna Porzia Rossi; e come essa nacque dalla nobile famiglia Rossi pistojese, così era stato invitato
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Era stata accettata la gentile profferta del cavalier Girolamo Rossi; e la ricreazione della domenica ventesimasesta doveva farsi alla sua villa di
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: abiti sempre dell'ultima moda, guanti canarini e scarpini lustri. Andava per le case a dar lezioni di musica, ed era un vero vanèsio; e con altre
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, conosceva egregiamente il latino, il greco, l'ebraico, la filosofia, l'astronomia; cantava, suonava, e componeva leggiadri versi; nè ciò era frutto di
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per il nemica della umana felicità Queste parole disse con grave accento la direttrice che era di fresco rimasta vedova, le parole accompagnando con
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"Filippo Paladini, assai valente pittore pisano, fu padre di quella Arcangela, di cui oggi debbo parlarvi, e che nacque in Pisa nel 1599. Era stata
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"La Marianna Mancini, di cui oggi mi tocca a parlarvi, era nipote del famoso cardinal Mazzarino, ministro di Francia, e nacque a Roma nel 1649. Lei e
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non quanto era così minuziosamente amante del risparmio che i più lo dicevano avaraccio, e de' suoi ingegnosi modi di risparmiare spesso era
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cigno, e che si era mostrata un angelo prima di andare in cielo." L'ultima parte di questa vita fu dalla signora Isotta recitata con accento sì vivo, che
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istituti di Palermo aveva ufficio assai alto un uomo di età ancor verde, il quale si chiamava il signor Carmelo, e per soprannome Mignatta. Era costui
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. "Questa fanciulla onorata in tenerissima età da sì alta lode di un uomo tanto lodato, era la Selvaggia Borghini, che, per la mirabile qualità del suo
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dolore in Napoli il 29 dicembre del 1700, di soli ventotto anni di età. Le sue poesie latine ed italiane furono stampate in Napoli mentre ella era tuttor
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Italia. Costei era figliuola di un mercante piemontese posatosi già a Venezia, nella qual città essa nacque il dì 15 di aprile del 1703; e fino da
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, con tutto che fossero di assai civile condizione. Suo padre era amante dello studio del disegno; e come lavorava assai, e la Rosalba eragli sempre
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vera carità cristiana, essendo vissuta e morta per essa. Ell'era una povera donna, che campava a stento co' lavori di cucito: era poverissima di
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La fanciulla, a cui era stato dato a fare il secondo racconto, si chiamava Giulietta: ho detto che era seconda di et�, ma il divario da lei alla
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v' era di sentirla leggere adesso che leggeva ella da capo, la medesima compostezza e la medesima aspettativa; tanto che la buona fanciulla, sapendo
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maestra. La sua fama insomma era molto distesa; e non c' era forestiero che visitasse le deliziose sponde del lago di Garda, che non volesse farle
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Fenaroli, di cui oggi debbo parlarvi, non è indegna di essere ricordata e proposta ad esempio. La Colonna era marchesa e nobilissima: contessa e nobilissima
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: erano amicissime tra loro, ed erano ambedue celebrate e stimate come bellissimo ornamento della città di Brescia, dove la Baitelli come Fenaroli era nata
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. Quello assegnatomi dapprima, non posso negarlo, era contro al mio genio, e non sapevo indurmi a trattarlo questo datomi in sua vece, è veramente secondo
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sapienza che fanatizzò tutti i suoi uditori e contradittori, i quali dissero apertamente che essa era da agguagliarsi alle più famose donne del tempo
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; e venne a tal punto, che fu incoronata in Campidoglio con grandissima solennità, il dì 31 agosto 1766. Tutta Roma quel giorno era in festa: la
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, specialmente nella letteratura italiana e nel conoscer la lingua. Fatto sta per altro che quel maestro era assai bravo sì, ma pedante; e che anche la
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buona fanciulla, conoscendo quanto le mancava tuttora a potersi chiamar tale qual era reputata, volle andare a Parigi per impararvi la lingua greca, l
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o tre di loro si erano accorte che c' era qualche cosa come di scrittura; ma alcune parti non si addicevano a questa interpretazione. E già il
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atto, di bella persona, semplice, ma elegantissima nella toelette, non era possibile lo starle vicino, e il trattarci, senza pigliarne ammirazione e
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, che dalla sua bocca mi ha fatto brutto sentire toelette, quando ci ha raccontato che la Paolina era elegantissima nella toelette." "O come avrei
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Elisabetta fu figliuola di Carlo Domenico Caminer, storico e letterato veneziano, e nacque in Venezia il 29 di luglio del 1751. Da bambina non c' era versi di
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La signora Olimpia, alla quale sarebbe toccato a leggere questa domenica, non potè venire all' Istituto, perchè si era ammalata d' una assai grave
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, dall'amore alle cure domestiche, ed ai lavori donneschi. Venuta sui diciotto anni, era un miracolo di bellezza o di grazia; e ben presto divenne
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Isotta fu la quarta lettrice; ed essa, benchè non toccasse i sedici anni, era delle più brave tra tutte le compagne, e quella che più di proposito
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quindici anni, non troppo bella, ma tutta per l'appunto e gentile: sempre giojale e piacevole, era lo spasso di tutte le compagne, e si chiamava Giannina. A
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, non solamente in Italia, ma per tutta Europa era celebrata: di sorte che non vi fu pittore così eccellente che potesse ritrarla a perfezione. Molte
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scontratesi in un suo riscotitore, lo presero per ucciderlo: il quale, per salvar sè, additò il luogo dov' era Matteo; e le donne, trovatolo, misero
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era quella mattina la signora Zaira, amabile giovanetta pistojese, di modi e di costumi angelici: buona, affettuosa, studiosissima; quella a cui
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ancor giovanetta, osò di scrivere un sonetto al Bembo, che le rispose colle stesse rime, e d'allora in poi fu sempre suo amico e consigliatore. Era
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Tutte le alunne, con la direttrice e il maestro, erano già nella sala delle letture; ma non era per anco giunta colei che doveva leggere, la quale si
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La lettura decimaquarta fu fatta la domenica quindicesima dell'anno, perchè ci era stata la Pasqua di Resurrezione; e toccava a farla ad una
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cinquecento, e morta giovanissima nei 1537. Fino da bambina imparò eccellentemente le belle lettere e la musica, tanto che era reputata quasi un miracolo
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anche nella sacra teologia; chè a questo fine imparò la lingua ebrea, ed era usata studiare la sacra Bibbia in ebreo, e servirsi de' commenti de'dottori
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sopra una nave genovese, portando seco infiniti regalai preziosissimi. Il capitano del bastimento era il cavaliere Orazio Lomellino; che le usò per
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illustre, della quale oggi mi tocca a parlarvi, era bella, era buona, era nobile e poetessa. Nata di famiglia assai cospicua, le fu data un'educazione
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, chi la canzonava, chi le faceva coraggio; e così il tempo si perdeva, e per la sala v' era un orribile fracasso. La voce della direttrice per altro
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La fanciulla cui toccava a leggere si chiamava Teresa, e abbreviatamente la chiamavano tutte Gegina: era studiosa, era buona; ma era stata avvezzata
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