Il Plutarco femminile
PIETRO FANFANI IL PLUTARCO FEMMINILE DI PIETRO FANFANI LIBRO DI LETTURA E DI PREMIO APPROVATO DAL CONSIGLIO SCOLASTICO DI FIRENZE TERZA EDIZIONE
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Molti libri di istituzione femminile si stampano oggi in Italia, tra' quali ce ne ha parecchi de' buoni; e cosi molte raccolte di vite di donne
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i torti, dacchè lo spendere, come fanno, parecchj, tempo migliore, e lo stancar l' ingegno in cotali gingilli, fa segno di cervello leggiero, e d
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Trenta o trentacinque anni addietro era in Pistoja una scuola di signorine, della quale si onorerebbero anche adesso le più nobili città italiane. La
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, domenica si ricominciano le nostre conversazioni; e si procederà con l'ordine medesimo: sì che ciascuna di loro viene a saper da sè quando le tocca a
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"Signorine, stieno attente: alla signora Sofìa che ha nome di una imperatrice, ho dato a raccontare la vita di una gran principessa; e son certa che
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La lettura di questa ventesima seconda domenica toccava ad una giovinetta chiamata Olimpia, figliuola d'un negoziante assai ricco; buona e studiosa
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"Stamani, mie care compagne, debbo raccontarvi la vita di una gran donna, di sangue reale, e famosa poetessa: l' argomento è troppo grave alle mie
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Doveva parlarsi in questa domenica di madonna Porzia Rossi; e come essa nacque dalla nobile famiglia Rossi pistojese, così era stato invitato
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Era stata accettata la gentile profferta del cavalier Girolamo Rossi; e la ricreazione della domenica ventesimasesta doveva farsi alla sua villa di
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"Nella città di Pistoja viveva, non troppi anni addietro, una donna chiamata Enrichetta, che potrebbe portarsi ad esempio delle buone mogli e delle
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volta vi parlai d'una infelice regina, ora vi parlo di una egregia poetessa, e virtuosa vedova. Questa fu la Torquinia Molza, nata a Modena nel 1542 da
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ed il senato romano le diè per ispontaneo consiglio la cittadinanza di Roma. E tali onori gli meritava davvero, perchè, tuttora giovanissima
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"Quando una donna acquista lode di casta vedovanza, è da reputarsi quasi un miracolo, essendo pieno di pericoli e di difficoltà sopra tutti gli altri
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"Filippo Paladini, assai valente pittore pisano, fu padre di quella Arcangela, di cui oggi debbo parlarvi, e che nacque in Pisa nel 1599. Era stata
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"La Marianna Mancini, di cui oggi mi tocca a parlarvi, era nipote del famoso cardinal Mazzarino, ministro di Francia, e nacque a Roma nel 1649. Lei e
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istituti di Palermo aveva ufficio assai alto un uomo di età ancor verde, il quale si chiamava il signor Carmelo, e per soprannome Mignatta. Era costui
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il tempo di studiare quanto sarebbe stato necessario per raccontarvi la vita della Selvaggia Borghini: e però la ho scritta, seguitando pedata pedata
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"La valente donna di cui oggi mi tocca a parlarvi, valorose compagne mie, si appella Anna Maria Arduino, una delle più rare donne del suo tempo
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"Sei mesi fa, mie care compagne, incominciò la signora Isabellina, ebbi a ragionarvi di una duchessa, illustre massimamente per la prudenza e per l
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vera carità cristiana, essendo vissuta e morta per essa. Ell'era una povera donna, che campava a stento co' lavori di cucito: era poverissima di
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La fanciulla, a cui era stato dato a fare il secondo racconto, si chiamava Giulietta: ho detto che era seconda di et�, ma il divario da lei alla
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Quando la volta passata lesse la signora Zaìra vi ricorderete eh' io dissi della gran compostezza di tutte le alunne, e della grande aspettazione che
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direttrice, si aspettavano che nel corso del suo scritto la ne dovesse dire qualcuna delle sue, e però l' ascoltavano con qualche curiosità: e di fatto la
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: erano amicissime tra loro, ed erano ambedue celebrate e stimate come bellissimo ornamento della città di Brescia, dove la Baitelli come Fenaroli era nata
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il mio cuore e lo tratto proprio di gusto. Vi parlerò di una donna nobilissima, di alti spiriti, o operatrice di fatti magnanimi, dico della Clarice
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po' malazzata, e perchè il babbo e la mamma non vollero che io uscissi di casa, non potei venire a fare la mia lettura: oggi eccomi qui, ma vi confesso
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Toccava la lettura alla giovinetta Livia, a quella che vedemmo aver poca voglia di studiare, e che quando lesse la vita della Tornielli, dovè
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La terza ragionatrice si chiamava Sofia, e doveva raccontar la vita di santa Caterina da Siena. Questa Sofia aveva già toccati i sedici anni: non
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Anche questa volta la signora Fiammetta fece i suoi complimenti e qualche leziuccio prima di andare al suo posto ma, accortasi di certe occhiate che
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Questo non fu indovinato così presto; ma pur fu indovinato da due o tre per l' anno. Allora il maestro conchiuse: "Qui basti di tali gingilli; e non
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La signora Sofia, senz'altro preambolo, cominciò la sua lettura così: "Da una gran principessa sono discesa a parlare d'una scrittrice di commedie, e
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Tambroni su quel libro, dal quale avrebbe dovuto prendere le notizie la signora Olimpia; e datole il libro, la signorina lesse quel che segue: VITA DI
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"Stamani non udirete parlare nè di un' eroina, nè di una, filosofessa o professora nè di una grande artista; ma di una rara donna, che avrebbe potuto
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Passando da Firenze il famoso traduttore di Ossian, lesse presso di lei il principio della sua grande opera; e lo stesso granduca Pietro Leopoldo
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L'ultima domenica dell'anno doveva leggersi la vita della fondatrice di un Istituto femminile; e la direttrice, dopo maturo esame, aveva scelto Maria
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quale gli soleva mettere in quella specie di lunarj che là sul principio del passato secolo durò a stampare per parecchi anni col titolo di Apocatastasi
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Tra le fanciulle dell'Istituto pistojese ve n'era una milanese di origine, ma di famiglia accasata da molti anni in Pistoja: una giovanetta su
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La narratrice di questa Domenica si chiamava Zita, giovanetta lucchese, anch' ella sui 15 anni, una mingherlina tutta voce e penne, come suoi dirsi
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oggi v'ho da parlare, la si chiama come me; ma, Dio mio! quanto ci corre da me a lei. La fu figliuola del duca di Ferrara, e poi moglie del marchese di
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"Signorine, le prego di star attente, chè oggi la signora Giannina, racconterà la vita di una santa donna genovese, la quale è l'esempio delle buone
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La domenica undecima nella sala delle letture si scorgeva qualche cosa di singolare: tutte le ragazze più composte e più attente dell' usato: oltre
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Pratalboìno, paesetto in quel di Brescia, nel 1485; e sin da bambina diede segni manifesti di quel che sarebbe stata da grande. Imparò presto e bene
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chiamava Laura ed era figliuola di uno dei più nobili e ricchi signori della città. E la direttrice aveva già cominciato a inquietarsi, e mandava a
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La lettura decimaquarta fu fatta la domenica quindicesima dell'anno, perchè ci era stata la Pasqua di Resurrezione; e toccava a farla ad una
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giovanetta, venuta due anni innanzi da Firenze con la famiglia, e che si chiamava Giuseppina: la più svogliata di tutte, e forse anche la meno atta
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e persone ed animali: per la qual cosa, presa a ben volere dal famoso Bernardino Campi, alla sua scuola prima, e poi alla scuola di Bernardino detto
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illustre, la cui vita s' aveva a descrivere, ed a quella la dava a fare, perchè pensava che, se il buon esempio sarebbe stato efficace sull' animo di
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domenica decimanona, perchè la Fiammetta, quella fanciulla a cui toccava la lettura, faceva mille smorfie, dicendo di vergognarsi; e le altre alunne
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bene l'esser civili e ben creati con tutti, ma che il troppo stroppia; le compagne spesso la mettevano in canzonella; ed essa avea pur desiderio di
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