Il Plutarco femminile
insegnare, ma fossero abili parimente a saperle insegnare; perchè, diceva, e diceva bene: Un maestro, il quale sappia così per appunto, ma sappia insegnar
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Il lunedì dopo la domenica della ricreazione, la direttrice, avute a sè le venticinque signorine che avevan letto fin qui, disse loro: "Signorine
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"Voi tutte, mie dilette compagne, avete spesso udito dire, come me, da' nostri bravi maestri, che quasi mille cinquecento anni addietro, vennero a
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Essendosi parlato a pag. 245-49 degli Enimmi ed Indovinelli, non mi sembra fuor di proposito il ristampar qui come appendice al libro, questo mio
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ammaestrar le fanciullo con l' esempio, e di infiammare gli animi loro a quelle virtù che leggono descritte; ma sopra ci ho voluto che quelle vite mi
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, non isputan altro che Libri della sapienza ed Etiche d' Aristotele, torcono il muso quando vedono alcuno dei nostri giovani dilettarsi a indovinare
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Restavano due sole fanciulle a compiere il numero delle venticinque che dovevano leggere la Vita; e questa penultima, alla quale toccava oggi, si
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famiglia. Toccava la lettura a una brava giovanetta pistojese, chiamata Rachele; la quale un poco vergognosa per la presenza dei nobili sposi
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lor genitori secondarono il desiderio della direttrice. Venuta dunque la domenica tanto desiderata dalle alunne, ciascuna di esse fu in piedi a levata
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. Il maschio andava a scuola, e non poteva guadagnare; studiava tuttavia di proposito, e dava fondata speranza che a suo tempo avrebbe ajutato la mamma
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l'altro giorno non so che libro. Si chiamava questo bel cero Florindo: sempre tutto insaldato, muschiato, impomatato; con la sua spartizione a uso donna
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La lettrice è la signora Elisìna. "Fui la prima a parlare a voi qui in pubblico; e la prima sono adesso che ricomincia la serie delle Vite: l'altra
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di coltivarle amorosamente, per modo che, tuttor giovanetta, era valente nella pittura, nella poesia e nella musica. Non tardò molto a divenir famosa
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"La Marianna Mancini, di cui oggi mi tocca a parlarvi, era nipote del famoso cardinal Mazzarino, ministro di Francia, e nacque a Roma nel 1649. Lei e
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poesia, che ella coltivava con assiduo studio. Fu data per moglie nella tenera età di quattordici anni a Marco Cittadella, gentiluomo compitissimo, se
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ha ridotto a memoria una novella, che spesso mi raccontava il povero mio nonno, e che ora la vendo a voi come l'ho comprata. "In uno dei pubblici
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"La valente donna di cui oggi mi tocca a parlarvi, valorose compagne mie, si appella Anna Maria Arduino, una delle più rare donne del suo tempo
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Morandi, nata a Bologna su' primi anni del secolo passato, la quale insegnò anatomia nella Università di Bologna stessa. Aveva essa sposato Giovanni
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"Sei mesi fa, mie care compagne, incominciò la signora Isabellina, ebbi a ragionarvi di una duchessa, illustre massimamente per la prudenza e per l
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Rosalba Carriera nacque a Venezia nel 1765; ed i suoi genitori, che avevano tutte le buone qualità del mondo, erano poco agiati de' beni di fortuna
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La Rosa Govona, della quale son per parlarvi disse la Nina siciliana, a cui toccava la lettura, si puù affermare che personificasse in sè stessa la
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La fanciulla, a cui era stato dato a fare il secondo racconto, si chiamava Giulietta: ho detto che era seconda di et�, ma il divario da lei alla
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che da lei si aspettavano di gran cose, erasi messa in apprensione, e andava a leggere con qualche peritanza, come quella che era modestissima, nè si
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le donne che fanno versi mi son poco antipatiche! Basta, l'ubbidienza è santa; ed io ubbidisco. Questa Diamante nacque a Savallo, in quel di Brescia
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: "Mi ricordo l' amorevol rimprovero che mi fece la direttrice per essermi fatta aspettare quando mi toccò a legger la vita della Vittoria Colonna; e
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La signora Rosina, a cui toccava il leggere la Vita, comparve nella sala tutta allegra in vista, e fatta riverenza alla direttrice ed al maestro
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po' malazzata, e perchè il babbo e la mamma non vollero che io uscissi di casa, non potei venire a fare la mia lettura: oggi eccomi qui, ma vi confesso
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Toccava la lettura alla giovinetta Livia, a quella che vedemmo aver poca voglia di studiare, e che quando lesse la vita della Tornielli, dovè
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Sofia, avvezzata a legger solo scrittori antichi, la non scriveva spropositi, ma ritraeva della pedanteria di lui; e per queste ragioni le altre
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non soli buone a nulla! Eccovi qui la Cristina Roccati, nata a Bovigo nel 1734, la quale non ha invidia per niente alle altre due dottoresse e
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Copiato che fu il sonetto, le signorine cominciarono a meditarci su; ma, per quanto almanaccassero, non ce ne fu una che potesse azzeccarci: solo due
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passi per esempio questo breve trattenimento di stamattina; chè non vorrei per tutto l' oro del mondo dar cagione a veruno di dire, che in questo
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italiane? non mi sarei fatto intendere da tutte quante? "Sì, sì, esclamarono tutte." "Veniamocene adesso a quella famosa stanza che i Francesi, tanto
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La signora Sofia, senz'altro preambolo, cominciò la sua lettura così: "Da una gran principessa sono discesa a parlare d'una scrittrice di commedie, e
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La signora Olimpia, alla quale sarebbe toccato a leggere questa domenica, non potè venire all' Istituto, perchè si era ammalata d' una assai grave
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Fabroni Pelli, nata in Grosseto ai 13 di febbraio 1703 e morta a Firenze nel 1811. "Suoi genitori furono il maggior Alberto Ciamagini, comandante di
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essere stata una commediante; ed ora che le toccava a parlare d' una cantante, andò al suo luogo con un risettino sardonico, e cominciò: "La signora
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quale gli soleva mettere in quella specie di lunarj che là sul principio del passato secolo durò a stampare per parecchi anni col titolo di Apocatastasi
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E nel manoscritto il medesimo soggetto, che è l' ombra del nostro corpo, si vede così ridotto a sonetto, mantenendo sempre i concetti medesimi. Tale
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quindici anni, non troppo bella, ma tutta per l'appunto e gentile: sempre giojale e piacevole, era lo spasso di tutte le compagne, e si chiamava Giannina. A
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: ambiziosina, così nel vestirsi come nell' acconciarsi: presuntuosa un poco della sua bellezza; e forse un po' troppo leggiera. A costei aveva dato la
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: ma Corrado chiamò soccorso quanto ne aveva in gola, pregando che salvasse un innocente, che portava al Re la nuova della pace; ed il popolo corse a
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il maestro di lingua italiana, erano iti a udir leggere gli altri maestri; e ciascuno aspettava con desiderio che la lettura incominciasse. La lettrice
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Isabella d'Aragona Parte I - XIX. sempre vedovo, ma vestì sempre il bruno, addobbò gli appartamenti di nero, e usò cavalli neri. A tempo della
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chiamava Laura ed era figliuola di uno dei più nobili e ricchi signori della città. E la direttrice aveva già cominciato a inquietarsi, e mandava a
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La lettura decimaquarta fu fatta la domenica quindicesima dell'anno, perchè ci era stata la Pasqua di Resurrezione; e toccava a farla ad una
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Rosìna, di età pari alla precedente, vivacissima, oltre ogni credere; la quale tutta lieta postasi al luogo suo, senza ombra di peritanza cominciò a
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, disse: "La signorina che doveva leggere: sentano che cosa scrive: "Signora direttrice stimatissima, "Non posso venire a leggere la vita, perchè son malata
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gran fama la Sofonisba, tragedia del famoso Trissino. Fin da bambina mostrò grande amore alla pittura; e da sè da sè imparò a ritrarre in modo singolare
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illustre, la cui vita s' aveva a descrivere, ed a quella la dava a fare, perchè pensava che, se il buon esempio sarebbe stato efficace sull' animo di
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