Il Mezzogiorno e la politica italiana
-feudale dei signori di provincia, le sole classi che, nel difficile e stentato contatto di popolazioni isolate, vissero la vita politica del tempo
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convergenza di interessi, la più facile solidarietà morale, il più rapido ritmo di vita, che si orientava in gran parte verso il settentrione.
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; vide in molte plaghe depauperarsi la campagna a causa dell'emigrazione contadina; e cominciò a sentire la politica come espressione di vita
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prese naturalmente il dominio e la direttiva della vita pubblica, e fu la industriale che governò per interposta persona.
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le sue competenze nel campo amministrativo ed economico per potere avere la maggiore ingerenza nella vita del paese».
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Orbene, in questo pervertimento della vita politica parlamentare, proprio il mezzogiorno e la questione meridionale figurano come «alibi» per una
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finanza erano altrove, nella loro sede più naturale: influivano sulla vita politica — in quanto è espressione e spesso conseguenza del fenomeno
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povera e frusta, alla quale lo stato fa la concessione di una particolare benevolenza. No, il mezzogiorno è vivo come un'entità integrante la vita
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per mare, modificò enormemente il ritmo dei traffici; con le naturali oscillazioni dei nuovi fattori di vita economica e politica, il Mediterraneo
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potuto superare le difficoltà dei trasporti e avvicinarsi al mondo che pulsa negli affari e nella vita: lotta gigantesca di secoli per ogni popolo, nel
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economica. Occorreva trovare il suo centro di sviluppo e di vita, e questo centro è il Mediterraneo. (*) (*) L'impostazione di un'attività
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. Invece l'Italia prese per modello la Francia, la Francia di Napoleone e la Francia repubblicana, dove la vita centralistica di Parigi assorbe e
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, ma ragioni organiche di vita locale e mezzo e strumenti di sviluppo generale, che lo stato integra o assume a suo carico, per la rivalutazione di
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del suo ambiente, mettetelo nel contrasto della vita, perché ne superi le difficoltà, toglietelo dalle impressioni scoraggianti di impotenza, e ne
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ancora forte, perché la vita da noi ha meno agi ed è più vivo il senso della parsimonia, ma nell'istinto di salvezza, che oggi è più imperioso, purché la
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lotta per superare le condizioni aspre della vita, trova il terreno di adattamento a degradanti mestieri o a parassitismi sociali. Là dove il lavoro
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vita che lavora, privi della ebbrezza che dà il contatto con la natura, che si trasforma e si rinnova nelle sue forze produttive.
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regime di liberi scambi. Potrebbe soffrirne qualche industria, ma i commerci aumenterebbero, e una nuova vita si infonderebbe nel vecchio corpo della
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Oggi basta: i partiti nazionali debbono far sentire che la cerchia della vita politica è estesa dall'un campo all'altro d'Italia, che la solidarietà
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Per noi popolari il problema è sintetico; comincia col risanamento della nostra vita pubblica da ogni forma di parassitismo locale e di oppressione
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vita cittadina; Napoli, Palermo, Bari, Cagliari non erano metropoli, perché anch'esse lontane dal ritmo economico, con partiti localizzati, tormentati da
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tutte le energie si dia il diritto di vita e di lavoro. Non si aggiunga al vecchio tormento quello nuovo delle violenze, sicché la vita cittadina di
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nella vita politica, abbiamo avuto il merito della nuova impostazione, che oggi, in questo giorno che ricorda la nostra costituzione di partito
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vita del mezzogiorno, perché ha superato l'affarismo provinciale e non è mai divenuta un vero partito nazionale.
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deve conquistarci il dovuto posto nella vita italiana; la redenzione comincia da noi! La nostra parola è questa: il mezzogiorno salvi il mezzogiorno
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Il fascismo, come metodo, dovrebbe valere ad abbattere le vecchie costruzioni e impalcature che danneggiano e inquinano la nostra vita. Sarà da tanto
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