Il Mezzogiorno e la politica italiana
queste belle e disgraziate regioni; in secondo luogo come una questione di lavori pubblici, specialmente locali, ai quali lo stato già provvede con
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impostazione politica della questione è dovuta a noi; siamo abituati oramai a domandare al governo, più che allo stato, ogni aiuto, ogni intervento
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e governo, anzi mezzogiorno e stato, come due entità diverse e in contrasto, come se noi meridionali non fossimo elementi e forze costitutive dello
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facile lamentela e la inefficace protesta, quasi mai un'azione concorde e forte; e tutti i provvedimenti adottati dallo stato hanno avuto una particolare
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parlavano uomini politici e uomini di studio da molti anni, e che lo stato di disagio e di urto fra parlamento e coscienza nazionale ha più di
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, avvantaggiando il primo con la protezione e l'altro con i salari, ambedue assalendo per diverse vie lo stato in un'azione di pompaggio del denaro della
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stato democratico e parlamentare; diede occasione alla larga letteratura sui patti agrari, specialmente del mezzogiorno, dalla inchiesta Jacini in poi
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dell'alta e media Italia per la propria trasformazione fatta dopo l'unificazione; anzi dobbiamo riconoscere che è stato questo uno dei più importanti
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Questo è stato il grande errore di impostazione della «questione meridionale» e il processo storico e legislativo fino allo scoppio della guerra. Ma
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della economia moderna? Intervenga lo stato e faccia quel che può; faccia strade, faccia scuole, faccia acquedotti, porti un po' di civiltà; e poi il
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Poiché il fenomeno che abbiamo descritto è stato fin ieri costante; e poiché l'istinto economico, se vi fossero stati mutamenti sostanziali nelle
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lotta. C'è stato invece un naturale assorbimento di forze; dico «naturale», perché non saprei altrimenti definire questa azione di flusso economico verso
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, come campo perfino di penetrazione massonica, in uno stato di incertezza coloniale, specialmente nei rapporti con la Senussia e senza serio
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propri. Lo sforzo è stato discontinuo, limitato ad alcune zone, provato da crisi fortissime, senza una vera assistenza da parte dello stato, la cui opera
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lato era possibile per il passato, e molto meno sarà possibile per l'avvenire, pretendere che lo stato abbia mezzi adeguati a concorrere utilmente ed
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Uno dei criteri fondamentali che doveva dirigere la politica dello stato italiano, fin dal 1860, doveva basarsi sul fatto che il mezzogiorno era
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contribuente, che paga le tasse allo stato, perché questo le trasformi in premi all'industria protetta. Con questo sistema di soffocamento i meridionali
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sarebbe stata la spinta alla trasformazione agricola del sud, se il regime doganale fosse stato meno ingiusto? Si dice che in compenso si ebbe il
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Altro colpo forte all'economia nostra è stato dato dal sistema tributario. Veramente il nostro non è un sistema, ma una congerie di leggi, venute su
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inferiorità economica, si ripercuote in tutto il regime fiscale ed economico dello stato. I comuni sono classificati in base alla popolazione, agli
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La ricostruzione dei pascoli ebbe i sussidi dello stato, ma la legge parlava di pascoli montani e furono quelli del nord.
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egualitaria, nel mezzogiorno la bonifica è un mito ed i milioni spesi dallo stato sono andati in gran parte perduti; più di 400 milioni nel mezzogiorno
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Sotto questo aspetto deve guardarsi il problema delle spese pubbliche nel mezzogiorno, che non sono semplici criteri di favori che lo stato elargisce
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frutto parassita di facili impieghi ai margini dello stato.
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mezzogiorno, allo stato inerte) occorre aggiungere altri due elementi, perché la nostra razza si rafforzi, si tempri nella lotta e maturi essa da sé
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sicurezza, l'impiego burocratico dello stato dànno una fortissima percentuale di meridionali. La non sufficiente rimunerazione (oggi che i costi sono
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questioni giuridiche sul regime di proprietà — si fecero aiutare dallo stato in tutti i modi per redimere i terreni dalla palude, renderli atti alla grande
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