Il Mezzogiorno e la politica italiana
possibile, se noi che siamo figli del mezzogiorno e che nella politica nazionale diamo molto della nostra attività e dei nostri sentimenti, non ci
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doloroso dover constatare che da trent'anni che si parla apertamente di questione meridionale (prima se ne parlava sottovoce), non si è riusciti a
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e governo, anzi mezzogiorno e stato, come due entità diverse e in contrasto, come se noi meridionali non fossimo elementi e forze costitutive dello
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italiani. Ma mentre l'alta Italia moralmente si unificava, attirando a sé le forze del centro — per cui Milano fu detta la capitale morale — e mentre Roma
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mezzogiorno, come se potessero essere guardati come antitetici agli interessi nazionali. Nobile il sentimento che univa la nostra gente alla patria una; ma
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, pure non saprei meglio farlo con altre parole, e gli uditori mi perdoneranno se qui cito me stesso.
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meridionali, se non per coordinazione diretta o indiretta, e quindi la valutazione politica di tali problemi veniva a mancare nel peso della bilancia degli
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assestamento giuridico-politico del nuovo regno. Dico ciò anche perché nessuno mi fraintenda nell'analisi che vado tentando, come se io, che sono unitario
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Poiché il fenomeno che abbiamo descritto è stato fin ieri costante; e poiché l'istinto economico, se vi fossero stati mutamenti sostanziali nelle
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anch'essa) di assorbire le energie minori, di utilizzare a proprio vantaggio altre forze, di orientare a sé il resto del proprio mondo; e come si
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L'Egitto finalmente ha tolto da sé il protettorato inglese; campo di espansione economica e culturale italiana, è trascurato per paura
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parte viva l'Adriatico, non come un lago morto e per sé stante, ma come un braccio di mare teso dal sud al nord, in una vitalità di commerci col
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Si domanda da parecchi se è mai possibile che, nelle condizioni presenti, il mezzogiorno possa superare le difficoltà economiche; e, sia pure
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forte e autonoma, può risorgere; se (badisi al se) la politica che la nazione italiana, non solo i governi ma la nazione italiana, saprà fare, sarà
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, occorre almeno parità di condizioni: cosa che il mezzogiorno non poteva ottenere, se non altro per la distanza e i costi di trasporto. Questi venivano per
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quale regime l'Italia non poteva da sola sottrarsi. Oggi i trattati di commercio che si vanno stipulando potranno giovare al mezzogiorno, se il
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sarebbe stata la spinta alla trasformazione agricola del sud, se il regime doganale fosse stato meno ingiusto? Si dice che in compenso si ebbe il
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manovrare le corde della tortura e stirare muscoli e nervi, se, o il capo o i piedi, risultavano più corti della misura.
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forzata, che rinsaldasse le nostre pendici appenniniche e i nostri burroni, se mi è lecito dire, nembrodici. La legge del 1877 fu il salvacondotto di
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Fiume. L'Italia meridionale ha il suo retroterra limitato, e se i suoi porti di Napoli, Bari, Messina, Catania, Palermo, Cagliari hanno un commercio
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Ma tutto ciò è impossibile se non si riforma il metodo, se l'Italia del sud non prende la sua posizione politica di saper fare e volere le sue leggi
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Così rispondo affermativamente al quesito, che assilla il pensiero italiano e meridionale, se il mezzogiorno può trasformarsi da un regime economico
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, della mosca olearia, della peronospora, della biancorossa; e si deve a questo sforzo di denaro e di risparmi, esclusivamente nostri, se si poté vincere
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L'on. Luigi Luzzatti ammoniva nel 1901: «quale sarà l'avvenire del mezzogiorno, tale sarà quello del regno, poiché se non si rialzano le sue sorti
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mezzogiorno, allo stato inerte) occorre aggiungere altri due elementi, perché la nostra razza si rafforzi, si tempri nella lotta e maturi essa da sé
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, ma per il suo rendimento; onde per questo lato le nostre industrie possono ben affrontare e superare la concorrenza. Ma se questo geniale lavoratore
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, senza ideali, senza grandi soddisfazioni, che vincolano ogni sana attività e contristano e rendono abietti a sé e agli altri inutili, vittime e
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, negarono; e lo stato risparmia i denari che avrebbe dovuto spendere nel sud. Se la crisi agraria verrà a battere alle nostre porte, avremo popolazioni
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acconcio accennare a quel tentativo di unione doganale, che nell'agosto scorso parve per un momento possibile con l'Austria. Tale unione, se
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ha trasformato o distrutto, ha interessi diretti nel Mediterraneo in contrasto con noi; se la Jugoslavia tende a Salonicco, non può per questo
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; i rapporti di buon vicinato e di vitalità economica dovrebbero continuare, superando naturali contrasti. Se la Francia diverrà monopolizzatrice del
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, come una politica lungimirante che dia ad un popolo coscienza di sé. I tedeschi, dopo le vittorie napoleoniche, ebbero le lettere di Fichte come un
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, che si ignorano e si odiano, mentre la politica spesso unisce coloro che sfruttano il popolo e se ne fanno sgabello.
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preminenze personali ad una visione più vasta della questione meridionale e della sua dinamica. Se una parola può venire da me al mio amato
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