Il Mezzogiorno e la politica italiana
Però, mentre tale impostazione risponde ad una realtà profonda — che da noi meridionali è certo più sentita e meglio intuita — non ha avuto fin oggi
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riaffermato che il problema del mezzogiorno è di carattere «nazionale». Questa impostazione data da noi a nome di un partito — e non più come opinione personale
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ragione nazionale, parlando sul tema «Il mezzogiorno e la politica italiana». Alla presenza di tante rappresentanze, venute dalle regioni più lontane, e
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immanente di politica generale, di una questione piemontese o ligure o lombarda o toscana o romagnola? I più benevoli, quelli che han viaggiato (son pochi
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una certa specialità di metodi e con concorsi finanziari più larghi che per altre regioni, intervenendo anche di là da una equa misura per quelle
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impostazione politica della questione è dovuta a noi; siamo abituati oramai a domandare al governo, più che allo stato, ogni aiuto, ogni intervento
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stesso governo e dello stato italiano. Anzi occorre fare un passo ancora più decisivo. Occorre superare il nostro stato psicologico che ci mette in
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allo stesso modo quei provvedimenti e molti altri, nella più o meno equa e razionale distribuzione dei lavori pubblici. E mentre la letteratura sulla
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l'appassionato entusiasmo e il più elevato sacrificio di ogni interesse, di che è capace il cuore di un meridionale. Le cause erano immanenti e più forti
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, e questi fecero la politica; i centri rurali, per lo più agglomerati, vissero del loro campanile e della loro terra. Il linguaggio delle due Italie
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parlavano uomini politici e uomini di studio da molti anni, e che lo stato di disagio e di urto fra parlamento e coscienza nazionale ha più di
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trasformazione e dello sviluppo della nostra economia giovane e incerta, e le crisi ne soffocavano l'inizio; la classe più intelligente e fattiva
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Giolitti, i quali seppero penetrare ancora di più, e meglio dei precedenti governi, nelle divisioni locali delle nostre regioni, dominare con i favori e
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loro vantaggio, la funzione di istituti di emissione, che ne limita ancora di più la vitalità e lo sviluppo e ne burocratizza la organizzazione
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dell'alta e media Italia per la propria trasformazione fatta dopo l'unificazione; anzi dobbiamo riconoscere che è stato questo uno dei più importanti
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quasi, giustificano il fatto economico che si è svolto dal ʼ60 al ʼ915, senza per questo giustificare il fatto politico, al quale tutt'al più si daranno
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intensificassero i trasporti, che la rete ferroviaria fosse più densa, che le industrie fiorissero e che la popolazione, già favorita dalle migliori
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continente europeo in rapporto alle coste africane ed asiatiche, ma il centro economico e civile più adatto allo sviluppo di forze produttive e
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commerciale. Ma quando Roma imperiale allargò il suo ritmo, il nord e il lontano oriente divennero i suoi confini, il grano venne dall'Egitto più copioso e
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punto esatta, perché più che linee e direttive di politica voluta e prestabilita (a parte il periodo romano), vi furono fenomeni e fatti politici sotto
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ripresa del mezzogiorno, dopo la guerra, non poteva che essere orientata verso la più larga ricostruzione economica, sviluppando l'agricoltura e attuando
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di più alterati dalla protezione siderurgica e dalla ripercussione sulla mano d'opera e sui consumi generali. Il circolo vizioso, che è legato alla
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stato come cespite d'entrata; e favorì i produttori di ogni regione, anzi più il nord che il sud, perché il costo di produzione granaria è meno alto
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dai più disparati criteri sovrappostisi a leggi e a regimi precedenti (fra i quali ottimo quello delle Due Sicilie) col tentativo di una unificazione
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utilità della imposta stessa; certo che, così come viene costruita, va a colpire ancora di più la nostra agricoltura meridionale.
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-squilibrio fra le regioni delle altre parti l'Italia e il nostro mezzogiorno ne viene più che mai aggravato.
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manovrare le corde della tortura e stirare muscoli e nervi, se, o il capo o i piedi, risultavano più corti della misura.
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E la realtà, più imperiosa dei preconcetti teorici, batteva alle porte del nostro parlamento e della burocrazia, inciprigniti nel culto della
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leggi scritte, stilizzate fino all'ultima virgola, i regolamenti di esecuzione sino ai più minuti dettagli, partono dal centro, dall'unità di dominio e di
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egualitaria, nel mezzogiorno la bonifica è un mito ed i milioni spesi dallo stato sono andati in gran parte perduti; più di 400 milioni nel mezzogiorno
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Uno degli errori più notevoli è quello delle tariffe dei trasporti ferroviari. Il sud è per posizione geografica il più lontano dai centri mercantili
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l'usura feroce e rifare in parte notevole la produttività del nostro suolo esausto, mediante una più o meno ragionevole concimazione.
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ancora forte, perché la vita da noi ha meno agi ed è più vivo il senso della parsimonia, ma nell'istinto di salvezza, che oggi è più imperioso, purché la
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cultura scolastica, né l'avviamento professionale hanno contribuito assai a questa radicale trasformazione, che è tanto più difficile nel mezzogiorno
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connettivi più saldi della società; e che — per il fatto di non essere né troppo piccolo né abbastanza ricco — sente meglio la spinta al lavoro, alle
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, nord e sud, abbiano due centri di sviluppo e di convergenza, come un insieme economico, che spunta più chiaro dalle rovine della guerra; la quale
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austro-ungarico, neppure sotto l'aspetto di unione economica danubiana, che ricreerebbe con più asprezza, nel bacino adriatico, le vecchie lotte
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richiamo alla coscienza del loro essere. Dal 1815 al 1870, in mezzo secolo e più, essi giunsero alla conquista della loro personalità politica, della loro
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preminenze personali ad una visione più vasta della questione meridionale e della sua dinamica. Se una parola può venire da me al mio amato
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più splendide civiltà, che dovette piegare allo straniero, ma rimase, nell'animo, latina, cristiana, meridionale: come il retaggio di tre civiltà in
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