Il Mezzogiorno e la politica italiana
travaglio spirituale e politico, non si rende conto come sia potuto avvenire che — appena unificato il nostro paese e superato lo sforzo nazionale
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le sue competenze nel campo amministrativo ed economico per potere avere la maggiore ingerenza nella vita del paese».
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trasformazione industriale e commerciale, verso cui doveva gravitare gran parte della economia del nostro paese. Era quindi naturale che in alta Italia si
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, il nostro paese aveva ben diritto di avere: non solo come terra di colonizzazione demografica (cosa che già avveniva dai primi anni del regno), ma
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Escludo che questa si chiami politica imperialistica, lontana dal pensiero e dalle convinzioni di noi popolari. Un paese che, come il nostro, ha
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paese naturalmente povero, di scarsa potenzialità economica e in condizioni non favorevoli di espansione; invece, si magnificò retoricamente la bontà e
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condizione generale del nostro paese, che ci fa invocare, con opportune prudenze e precauzioni, il capitale straniero. Il tentativo di impianti
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all'intera compagine del nostro paese.
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autonomia di razza, della loro esistenza economica. Si crearono così l'impero nel loro paese, nel mare e nelle colonie. Dal 1870 al 1914 lo sforzo
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comprendere e a vivere la politica del paese. Noi vogliamo cooperare a far vivere il mezzogiorno con la sua vita e la sua figura, non avulso dal ritmo della
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