Il Mezzogiorno e la politica italiana
questo giorno, per noi fausto e pieno di speranze, quanto nell'aprile del 1920 il nostro secondo congresso qui a Napoli volle dimostrare di
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nostra terra conoscono il nostro problema, e non tutti sono in grado di far valere la loro esperienza. D'altra parte, bisogna convenire che la falsa
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Per arrivare a un risultato sicuro, occorre anzitutto rifare il nostro orientamento, superare la formula dualistica che pone in antitesi mezzogiorno
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nostro continente e vinse la grande battaglia nella quale la nuova borghesia fu la trionfatrice.
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travaglio spirituale e politico, non si rende conto come sia potuto avvenire che — appena unificato il nostro paese e superato lo sforzo nazionale
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politica del nostro mezzogiorno.
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correnti generali in rapporto al nostro problema, li avrebbe rivelati subito; è necessario renderci esatto conto delle ragioni sostanziali che, direi
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trasformazione industriale e commerciale, verso cui doveva gravitare gran parte della economia del nostro paese. Era quindi naturale che in alta Italia si
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, il nostro paese aveva ben diritto di avere: non solo come terra di colonizzazione demografica (cosa che già avveniva dai primi anni del regno), ma
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Escludo che questa si chiami politica imperialistica, lontana dal pensiero e dalle convinzioni di noi popolari. Un paese che, come il nostro, ha
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nostro problema quale Giustino Fortunato. Nessuno nega che le condizioni fisiche, demografiche ed economiche delle regioni del sud siano difficili e siano
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impostazione del nostro problema. Il mezzogiorno, non ostante le sue povertà naturali, la contrarietà del suo clima e la sua deficiente organizzazione sociale
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impulso alla valorizzazione delle sue forze, che nel secolo XIX prepararono il nostro risorgimento.
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il nostro mercato.
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Altro colpo forte all'economia nostra è stato dato dal sistema tributario. Veramente il nostro non è un sistema, ma una congerie di leggi, venute su
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-squilibrio fra le regioni delle altre parti l'Italia e il nostro mezzogiorno ne viene più che mai aggravato.
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E la realtà, più imperiosa dei preconcetti teorici, batteva alle porte del nostro parlamento e della burocrazia, inciprigniti nel culto della
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perpetuato le condizioni di inferiorità del nostro mezzogiorno, al quale non riparò la legge del 1906.
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Ma questo fenomeno, ieri dannoso e oggi confortevole, ha mostrato che il nostro lavoratore meridionale ha volontà, energia, facilità di apprensione
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grandi istituti del Banco di Napoli e di Sicilia, — segnano l'inizio del nostro risorgimento agricolo, che ebbe le crisi formidabili della filossera
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È l'ambiente nostro, che deve essere trasformato e vivificato. A far ciò occorrono mezzi idonei. Il rilievo principale, che ho letto in molti libri
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condizione generale del nostro paese, che ci fa invocare, con opportune prudenze e precauzioni, il capitale straniero. Il tentativo di impianti
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pregio, o era un pregio, del nostro ambiente: l'emigrazione, che spesso divide la famiglia per lunghi anni, ha recato grandi mali all'ambiente morale
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latifondo, e si connette alle condizioni economiche, demografiche, sociali e morali del nostro contadino. Che egli agogni a due beni, il pezzo di
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questo sforzo è, e deve essere, veramente nostro: poggiato su basi tecniche, solide, di attività e di intelletto. Dico «intelletto», perché la nostra
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La visione del nostro essere, delle nostre deficienze, dei bisogni, degli interessi, delle forze insite al nostro organismo, deve essere fatta da noi
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all'intera compagine del nostro paese.
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l'armistizio, depreca il ritorno di una politica economica con la Germania e gli ex-stati austriaci, perché potrebbe a nostro danno ripetersi il tentativo
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che stasera sono qui presenti in ispirito nel nome del nostro programma e della nostra idea.
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rinsaldare i vincoli sociali fra le varie classi in nome delle virtù cristiane, perché nostro male profondo è l'abisso che spesso separa le classi sociali
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! Così il resto dell'Italia riconoscerà che il nostro è problema nazionale e unitario, basato sostanzialmente sulla chiara visione di una politica
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meridionali, nella solidarietà difficile, ma doverosa, della nostra terra e del nostro popolo — che la questione meridionale venga conosciuta, sentita
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l'immagine di un futuro sperato e voluto, come il segno precursore del nostro risorgimento.
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