Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Mezzogiorno e la politica italiana

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Sturzo, Luigi 50 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
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Il Mezzogiorno e la politica italiana

Premetto che per mezzogiorno intendiamo non solo quello continentale dall'Abruzzo alla Calabria, ma anche le isole di Sicilia e Sardegna. naturale

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, la malaria, le arvicole, le frane in molte regioni, i porti di Bari, Palermo e Napoli, le bonifiche a Caserta, Salerno, Cosenza e Cagliari; ma in

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nel compimento dell'unità — gli uomini politici del mezzogiorno e della Sicilia non seppero né intuire le cause iniziali e profonde della crisi dell'ex

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per quell'istinto collettivo verso l'unificazione considerata mezzo di salvezza nella trasformazione della grande economia, che determinò le aspirazioni

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Il resto dell'Italia centrale gravitava verso Roma; le crisi spirituali ed economiche di Roma preparavano la Roma burocratica, la Roma dei buzzurri

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fecero conoscere le Calabrie prima che Reggio, Messina e la Marsica fossero distrutte; l'emigrazione come esodo di popolo abbattuto economicamente

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, detto «trasformismo», fece largamente sfruttare i difetti di sentimentalismo, le condizioni di povertà economica, la impreparazione tecnica e

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dell'agricoltura e delle classi medie; e nel suo gioco politico pose sul medesimo piano le due forze del capitale industriale e del lavoro industriale

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le sue competenze nel campo amministrativo ed economico per potere avere la maggiore ingerenza nella vita del paese».

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con le minacce. L'elemento estremo del mezzogiorno, da Imbriani a Bovio, faceva della politica retorico-idealista; lo stesso Colaianni, che diede

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Il mezzogiorno fu perciò considerato esclusivamente agricolo; di un'agricoltura arretrata, di poco rendimento, meno le zone vesuviane o etnee o della

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di fatto centro-europei. L'Italia, con il suo porto di Genova e l'hinterland lombardo, con le nuove comunicazioni rapide con la Francia, la Svizzera

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; così il mezzogiorno continentale e le isole hanno la loro zona nel Mediterraneo, e sono non solo il ponte gettato dalla natura fra le varie parti del

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; l'errore di Rudinì dopo Adua fu grande; oggi le colonie del mar Rosso vivacchiano; e la nostra aspirazione su Gibuti fu compromessa da Sonnino nelle

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Quando la cultura e l'economia dall'oriente vennero verso occidente, e crearono Atene, Cartagine e Roma, le colonie fenicie, greche e romane

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Giustino Fortunato, nel suo severo esame, confrontando nelle varie epoche le condizioni del nord con quelle del sud, arriva alla conclusione della

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Si domanda da parecchi se è mai possibile che, nelle condizioni presenti, il mezzogiorno possa superare le difficoltà economiche; e, sia pure

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Quando la economia si sposta verso il nord e i banchieri toscani e genovesi tengono il mondo europeo in pugno; e le Americhe aprono al vecchio

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produzione rimunerativa. Qui sta il nodo del problema; qui debbono convergere le forze autonome, quelle nazionali e quelle statali; cioè quelle morali

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crearsi una agricoltura razionale (nessuno dirà che l'agricoltura del 1860 e quella di oggi siano le stesse), a tentare la trasformazione dei prodotti

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Errore di prospettiva iniziale, che diede le prime delusioni; ma quando cominciò lo sforzo di produttività agricola, sotto il favorevole regime del

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contribuente, che paga le tasse allo stato, perché questo le trasformi in premi all'industria protetta. Con questo sistema di soffocamento i meridionali

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anche per le sue industrie granarie e le sue paste; per le quali è necessario lo scambio di qualità per le razionali miscele. Il dazio doganale servì allo

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stato, per le scuole, per gli acquedotti e per ogni altro provvedimento. Onde, a correggere questa sperequazione, sono state create leggi a favore, quali

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uniformità formale, per essere ascoltata. Si facevano le leggi: accenno a quelle agrarie. Il disboscamento pazzo del mezzogiorno imponeva una ricostruzione

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Le leggi non sono creazione aprioristica di cervelli — siano pure come quello di Giove, dal quale uscì Minerva; — sono invece, e allora hanno un vero

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uniforme di orari, di metodi, di criteri didattici, ha reso pochi servizi al mezzogiorno, dove le ragioni dell'analfabetismo non sono nella

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Ma tutto ciò è impossibile se non si riforma il metodo, se l'Italia del sud non prende la sua posizione politica di saper fare e volere le sue leggi

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passivo a un regime attivo — si intende, nella affermazione di una politica mediterranea; — ma a condizione che si superino le tre barriere poste dal

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che si è formata nell'America del nord e del sud e nell'Africa settentrionale. Le rimesse degli emigranti hanno influito sulla bilancia commerciale, che

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del suo ambiente, mettetelo nel contrasto della vita, perché ne superi le difficoltà, toglietelo dalle impressioni scoraggianti di impotenza, e ne

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E pure, al pensiero di come i nostri padri han potuto rendere fertili le zone costiere di Amalfi e Positano e le lave di Catania, han tentato la

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Le iniziative private, quali le nostre casse rurali e le leggi sul credito agrario fino al decreto-legge Micheli del 7 giugno 1920 — basato sui due

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Le due iniziative statali del consorzio zolfifero e della camera agrumaria di Sicilia — che diedero qualche utile risultato, ma che di fatto

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L'on. Luigi Luzzatti ammoniva nel 1901: «quale sarà l'avvenire del mezzogiorno, tale sarà quello del regno, poiché se non si rialzano le sue sorti

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Questa forza di risparmio e le agevolezze del credito agrario oggi, nella crisi economica generale, hanno limiti imposti o insormontabili; è la

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antitubercolare procedono con un certo successo. Certo, la percentuale di morbilità e di mortalità è notevolmente diminuita da quella di un tempo, e le

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mondo del lavoro utile e produttivo. Via le così dette scuole popolari tecniche; diamo al mezzogiorno scuole professionali specializzate; formiamo

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Un problema tecnico-sociale, che, per la sua vastità, può ben dirsi un problema meridionale (benché non tocchi tutte le nostre regioni), è quello del

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, quanto minore è il capitale circolante e quanto più avverse sono le condizioni della natura, che non possono essere vinte senza grande sforzo. Però

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, ed essere completa. Così soltanto il mezzogiorno sarà rivalutato con le altre regioni d'Italia, non come un ingombro pesante per la prosperità

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interesse a non volere un'Austria legata o, peggio, unita alla Germania; e l'Italia dal suo canto ha tutte le ragioni a non volere ricostruito l'ex-impero

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, come una politica lungimirante che dia ad un popolo coscienza di sé. I tedeschi, dopo le vittorie napoleoniche, ebbero le lettere di Fichte come un

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Per questo noi neghiamo il diritto a ministri e a uomini politici di venire a scoprire le nostre regioni, a compatire le nostre miserie; domandiamo

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I partiti politici di ieri erano localistici, campanilistici, personali, frazionati; il contatto limitato fra le provincie meridionali isolava la

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Il massonismo anticlericale delle nostre provincie ha allontanato le classi urbane e professioniste dalla fede e dalla pratica cristiana, prima in

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Il socialismo meridionale non ha mai impostato il problema nel suo complesso; ha rilevato le condizioni sociali così depresse e il triste fenomeno

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mezzogiorno, alla mia Sicilia, lontana ma sempre presente al mio cuore, è che cessino i conflitti locali, che siano superate le competizioni di parte, che a

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Il fascismo, come metodo, dovrebbe valere ad abbattere le vecchie costruzioni e impalcature che danneggiano e inquinano la nostra vita. Sarà da tanto

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Questa visione non deve essere monopolio di partito, ma coscienza politica della nostra gente, che seppe i dolori e le lacrime di ieri, che visse le

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