Il Mezzogiorno e la politica italiana
il governo assoluto — che da noi era divenuto un malgoverno, appoggiato alla polizia e sostenuto da plebi misere, fiduciose e turbolente insieme — e
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insinua in tutti i meandri del bene e del male traendo vantaggiosi profitti. La preparazione intellettuale dei meridionali era prevalentemente giuridica
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politico. Era stata soffocata la resistenza calabrese con i suoi briganti, le rivolte di Palermo erano state domate; l'introduzione delle leggi del
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Il mezzogiorno non aveva una vera borghesia, ceto intermedio, autonomo, trafficante, audace; la pressione feudale era stata assai forte, anche dopo
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campagna e dei risparmi non bene affidati, né allo stato come contributo d'imposte, né alle banche come mezzo di deposito e di impiego. Era il momento della
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. La degenerazione del costume elettorale era causa delle maggioranze personalistiche; queste dovevano vivere dei favori del governo, il quale aumentava
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Il dominio era ed è purtroppo in mano all'alta banca, e questa non è mai esistita nel mezzogiorno; il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia sono enti
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e di resistenza fisica — pur sulle creste fredde di montagne nevose, alle quali non era abituato — così devoto al sacrificio per la patria, da far
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trasformazione industriale e commerciale, verso cui doveva gravitare gran parte della economia del nostro paese. Era quindi naturale che in alta Italia si
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Francia e Inghilterra — quando l'Italia nuova e unita poteva ben pensare che era suo principale interesse e diritto la riconquista del Mediterraneo
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Era opportuno fare in Asia Minore una politica di mandati e di occupazioni economiche, destando verso di noi i sospetti turchi, per quell'accordo
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Sicilia era il centro naturale degli scambi, e fu detta il granaio di Roma, la Campania e l'Apulia furono zone necessarie di sviluppo economico e
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guerra stessa; senza la padronanza del Mediterraneo era impossibile la vittoria degli alleati. Oggi che la perdita delle colonie può considerarsi un
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lato era possibile per il passato, e molto meno sarà possibile per l'avvenire, pretendere che lo stato abbia mezzi adeguati a concorrere utilmente ed
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Uno dei criteri fondamentali che doveva dirigere la politica dello stato italiano, fin dal 1860, doveva basarsi sul fatto che il mezzogiorno era
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mezzo dei loro giornali per colpire di ricchezza mobile l'industria agricola diretta, che era stata esentata, allo scopo di sviluppare sempre meglio
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Inghilterra, come in parte era nella vecchia Austria, come, per il sistema federativo di un tempo, aveva il suo naturale fondamento anche nella Germania di ieri
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, allagate e impantanate, era principalmente fatta per gli abitati e per le zone padane. Quale enorme differenza! Ivi la pianura domina: la montagna è
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, ed hanno costituito una piccola proprietà produttrice, che ripara le perdite di quella che veniva venduta per emigrare o che era messa all'asta dal
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pericolo sorpassato e come un doloroso esodo di popolo in cerca di altra patria, a cui la propria era matrigna. Oggi la prova pel mezzogiorno può dirsi
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tali da doversi o trasformare o eliminare; ebbero aiuti statali, ma gran parte del capitale impiegato era dei nostri risparmi, fatti di sudori e non
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pregio, o era un pregio, del nostro ambiente: l'emigrazione, che spesso divide la famiglia per lunghi anni, ha recato grandi mali all'ambiente morale
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concepita come una soluzione del problema austriaco, che tanto interessa l'Italia, era certo un errore; però, se prospettata come un elemento di un piano
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