Il Mezzogiorno e la politica italiana
, che li assomma e li proietta nella visuale nazionale, — fanno dei tanti problemi un problema solo, formidabile e premente sulla coscienza pubblica.
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Quando noi diciamo che la questione del mezzogiorno è un problema «nazionale», intendiamo ciò sotto un duplice aspetto: in quanto gli effetti dei
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; e la sua azione e quella dei propri uomini al governo non è stata priva di utili effetti, e le varie affermazioni alla camera non furono sterili e
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viabilità, dei trasporti, del latifondo, della pubblica sicurezza nelle campagne, e così via; ma per lo più deformati da preconcetti di una letteratura
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meridionale anzitutto come un effetto dell'indole, dei costumi, dell'indirizzo culturale, della mancanza di iniziativa e di coraggio da parte degli abitanti di
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divenire nostra convinzione, nostra formula, nostra forza (al disopra dei partiti politici che ci dividono) e farlo divenire, con la efficacia delle
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allo stesso modo quei provvedimenti e molti altri, nella più o meno equa e razionale distribuzione dei lavori pubblici. E mentre la letteratura sulla
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-feudale dei signori di provincia, le sole classi che, nel difficile e stentato contatto di popolazioni isolate, vissero la vita politica del tempo
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democratiche del secolo XIX, creò i moti nazionali dei popoli, e dalle Americhe, liberate dalla soggezione coloniale europea, passò nel vecchio
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Il resto dell'Italia centrale gravitava verso Roma; le crisi spirituali ed economiche di Roma preparavano la Roma burocratica, la Roma dei buzzurri
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«I commercianti degli zolfi, dei nitrati, dello zucchero, ricorsero al medesimo sistema e ne ebbero favori; ma la vera agricoltura fu assente dallo
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campagna e dei risparmi non bene affidati, né allo stato come contributo d'imposte, né alle banche come mezzo di deposito e di impiego. Era il momento della
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. La degenerazione del costume elettorale era causa delle maggioranze personalistiche; queste dovevano vivere dei favori del governo, il quale aumentava
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Giolitti, i quali seppero penetrare ancora di più, e meglio dei precedenti governi, nelle divisioni locali delle nostre regioni, dominare con i favori e
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dell'alta e media Italia per la propria trasformazione fatta dopo l'unificazione; anzi dobbiamo riconoscere che è stato questo uno dei più importanti
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pubblici, che hanno un cómpito ben circoscritto e giustamente al di fuori dei giochi di speculazioni e di impieghi aleatori, ed hanno, non certo a
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, quale la seta, la lana e il cotone — non potevano attirare l'attenzione dei finanzieri, perché vennero meno col cadere delle linee doganali interne
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Americhe aprì altri sbocchi all'attività umana e spostò le correnti europee; anche quando la formazione dei grandi stati del centro Europa variò il punto
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si ebbe alcuna visione sintetica; la rettifica dei confini restò una frase insignificante; e anche oggi l'Inghilterra tergiversa per la linea
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curato il problema nella sua caratteristica di politica generale, che investe tanta parte dei nostri interessi.
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meridionale e la Sicilia dipendono dall'impero orientale, l'attività economica e la ripresa dei commerci (benché turbata dalla insicurezza del mare
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crearsi una agricoltura razionale (nessuno dirà che l'agricoltura del 1860 e quella di oggi siano le stesse), a tentare la trasformazione dei prodotti
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Uno dei criteri fondamentali che doveva dirigere la politica dello stato italiano, fin dal 1860, doveva basarsi sul fatto che il mezzogiorno era
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condizioni dei trasporti, nella relatività di quel periodo, cominciavano a destare le prime energie, dopo tanto tempo di torpore, ecco il primo colpo
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Il sistema doganale non ebbe miglioramenti, né mutamento di indirizzo fino alla guerra. Nella discussione dei trattati doganali il contrasto fra
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Il sistema proporzionale e non progressivo dei tributi sui terreni ha evidentemente danneggiato l'agricoltura meno ricca, come quella del mezzogiorno
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affrettata e irrazionale. Ma come i più deboli fra noi risentono di più dei colpi d'aria, del freddo, del caldo eccessivo e di ogni altra influenza
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Chi non ricorda il danno notevole che viene a noi per il fatto dei nostri centri rurali agglomerati e densi di popolazione agricola, quali nelle
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E la realtà, più imperiosa dei preconcetti teorici, batteva alle porte del nostro parlamento e della burocrazia, inciprigniti nel culto della
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, non la forza statica dei suoi regolamenti: come un letto di Procuste, ove o il capo o i piedi dovevano esser recisi per troppa lunghezza, o si dovevano
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La ricostruzione dei pascoli ebbe i sussidi dello stato, ma la legge parlava di pascoli montani e furono quelli del nord.
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Dovrei fare la storia del regime dei cantieri e della marina mercantile, improntata quasi esclusivamente al doppio interesse degli armatori e dei
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Uno degli errori più notevoli è quello delle tariffe dei trasporti ferroviari. Il sud è per posizione geografica il più lontano dai centri mercantili
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L'elenco dei vari rami dell'economia e dell'amministrazione è molto lungo, e mi fermo: siamo tutti convinti che per l'Italia non solo la legge
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nostri bisogni e i nostri interessi, e che dobbiamo superare la nostra crisi, non domandando l'elemosina dei favori governativi, ma creando la nostra
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la sola nostra produzione non poteva colmare; coloro che son tornati in patria, hanno portato l'esperienza del mondo ed i risparmi dei loro sudori
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Il primo è quello delle braccia dei nostri lavoratori meridionali. L'emigrazione è stata una penosa «via crucis» tanto dell'emigrante fuori patria
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tali da doversi o trasformare o eliminare; ebbero aiuti statali, ma gran parte del capitale impiegato era dei nostri risparmi, fatti di sudori e non
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dei capitali — benché in misura inferiore alla media generale per abitante italiano, — ma perché questo capitale o è messo nelle casse postali e di
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trasformatori dei prodotti agricoli, di cui abbonda il mezzogiorno. La nostra capacità ed i limiti del nostro risparmio non sono adatti a simili imprese; i nostri
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L'altro elemento di forza è il rinvigorimento morale. Il rispetto alla famiglia, la santità del focolare domestico, la continenza dei costumi è un
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necessario inizio all'avviamento risolutivo dell'immane problema; secondo, quello del credito agrario per l'acquisto dei terreni, atti a {{345}}cultura
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La soluzione del problema agrario deve contribuire a formare quel ceto medio economico, che è molto limitato nel mezzogiorno, e che è uno dei nessi
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Un secolo di sforzi, dopo l'abolizione della feudalità, dopo la quotizzazione dei demani comunali, dopo la vendita del patrimonio ecclesiastico, con
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La visione del nostro essere, delle nostre deficienze, dei bisogni, degli interessi, delle forze insite al nostro organismo, deve essere fatta da noi
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, come l'alta Italia agricola dovrà, col tempo, ritentare la conquista dei mercati svizzeri e tedeschi. Ebbene, nessuno dei vecchi stati, che la guerra
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, insieme alla sicurezza dei nostri confini e al completamento della nostra unità, speriamo ci abbia dato la coscienza della nuova posizione politica. Non
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cade: meno l'interesse comune delle riparazioni tedesche e dei debiti e crediti, oggi il legame politico fra Inghilterra e Francia e Italia è scosso
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, né dei socialisti, passati al fascismo e al nazionalismo; ma debbo onestamente auspicare che si sollevino dalla visione di interessi localistici e di
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La vecchia democrazia personalista è forte nel mezzogiorno: sta in agguato, aspetta, si insinua nelle pieghe dei nuovi partiti, vive del suo bagaglio
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