Il Mezzogiorno e la politica italiana
Premetto che per mezzogiorno intendiamo non solo quello continentale dall'Abruzzo alla Calabria, ma anche le isole di Sicilia e Sardegna. naturale
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, alla ripresa dell'attività politica del dopo guerra, — passò ad altri partiti, che in varie forme fecero anch'essi simili affermazioni, benché non
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; e la sua azione e quella dei propri uomini al governo non è stata priva di utili effetti, e le varie affermazioni alla camera non furono sterili e
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provvidenze che rispondono a determinati problemi concreti. Chi mai si sarebbe opposto alla costruzione delle Calabro-Lucane, se venivano proposte con la
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il governo assoluto — che da noi era divenuto un malgoverno, appoggiato alla polizia e sostenuto da plebi misere, fiduciose e turbolente insieme — e
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-regno, né prevenirne gli effetti, né approntarne i rimedi. Ed io li voglio scagionare subito, quei valentuomini che diedero alla Causa nazionale
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mezzogiorno, come se potessero essere guardati come antitetici agli interessi nazionali. Nobile il sentimento che univa la nostra gente alla patria una; ma
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— mostrarono il grado di inferiorità economica e sociale della grande agricoltura e del latifondo; Zanardelli corse alla scoperta della Basilicata
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stato democratico e parlamentare; diede occasione alla larga letteratura sui patti agrari, specialmente del mezzogiorno, dalla inchiesta Jacini in poi
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, vero strumento borghese, servì assai bene alla incipiente industria italiana, anche e specialmente a quella parassita, a carico e a spese
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«Questa posizione politica e questa struttura economica di due Italie, senza nesso interno, insieme alla improvvisazione retorica degli estremismi
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«Una salda catena legava alla stessa sorte il parlamentarismo democratico, la burocrazia amministrativa e il sistema elettorale del feudo politico
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, seppe tollerare e favorire, e, a volte, anche, perché no?, minacciare, per il disinteressato scopo di avere le maggioranze sicure alla camera dei
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povera e frusta, alla quale lo stato fa la concessione di una particolare benevolenza. No, il mezzogiorno è vivo come un'entità integrante la vita
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avesse per centro Milano — e in séguito alla guerra abbiamo meglio conosciuto il valore economico di Trieste e Fiume in rapporto al bacino danubiano
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l'Inghilterra insidiava l'Egitto, l'Italia poteva aspirare alla Tunisia, che, per ragioni di clima, di vicinanza, di cultura, di fertilità e di sviluppo politico
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Giustino Fortunato, nel suo severo esame, confrontando nelle varie epoche le condizioni del nord con quelle del sud, arriva alla conclusione della
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impulso alla valorizzazione delle sue forze, che nel secolo XIX prepararono il nostro risorgimento.
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meridionalistica nel Mediterraneo, per un largo contributo alla ripresa di industrie e di traffico, ebbe dal governo fascista uno sviluppo negativo e dal punto di
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commerci, pari alla propria importanza produttiva.
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meridionali. Quando perciò imposto il problema nella sua ragione fondamentale di politica economica ed estera, intendo riportarlo alla sua essenza, ma
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efficacemente alla trasformazione economica del mezzogiorno; né è a credere che lo stato possa impunemente violare le leggi economiche, e creare d'un
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di più alterati dalla protezione siderurgica e dalla ripercussione sulla mano d'opera e sui consumi generali. Il circolo vizioso, che è legato alla
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agricola andava prendendo grave e pernicioso sviluppo, e la crisi bancaria toglieva quella parte di risparmi che doveva essere destinata alla
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Il sistema doganale non ebbe miglioramenti, né mutamento di indirizzo fino alla guerra. Nella discussione dei trattati doganali il contrasto fra
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inferiorità economica, si ripercuote in tutto il regime fiscale ed economico dello stato. I comuni sono classificati in base alla popolazione, agli
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dell'edilizia scolastica e del regime economico degli enti statali, fino alla legge Daneo-Credaro, dimostra l'errore di questa uniformità, che ha
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L'amore alla patria, alla famiglia, al culto, alla tradizione religiosa è rimasto come un grave vincolo morale che ci lega ormai a un'altra Italia
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dei capitali — benché in misura inferiore alla media generale per abitante italiano, — ma perché questo capitale o è messo nelle casse postali e di
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aspra vigilia l'emigrazione), cioè l'avviamento della gioventù alla sua formazione tecnica.
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così alti) e lo sfollamento burocratico serviranno (come è capitato alla guardia regia, che aveva almeno 1'80 per cento di meridionali) a dare un colpo a
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L'altro elemento di forza è il rinvigorimento morale. Il rispetto alla famiglia, la santità del focolare domestico, la continenza dei costumi è un
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e l'interno della Sicilia, è proprio il bracciante o il salariato, che vive nei centri urbani e non si interessa alla produzione della terra; il
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questioni giuridiche sul regime di proprietà — si fecero aiutare dallo stato in tutti i modi per redimere i terreni dalla palude, renderli atti alla grande
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dell'interno), il successo del ceto medio è alla pari di quello del Piemonte o della Liguria. Ma bisogna aggiungere che né la politica generale, né la
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La risposta alla prima parte della domanda è stata da me chiaramente accennata in questo discorso, affermando che una politica del Mediterraneo può
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interesse a non volere un'Austria legata o, peggio, unita alla Germania; e l'Italia dal suo canto ha tutte le ragioni a non volere ricostruito l'ex-impero
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, insieme alla sicurezza dei nostri confini e al completamento della nostra unità, speriamo ci abbia dato la coscienza della nuova posizione politica. Non
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richiamo alla coscienza del loro essere. Dal 1815 al 1870, in mezzo secolo e più, essi giunsero alla conquista della loro personalità politica, della loro
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, riaffermiamo, quale corollario degli sforzi fatti — alla camera e fuori, al sud e al nord — per destare fra noi e presso gli altri una vera coscienza della
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mezzogiorno, alla mia Sicilia, lontana ma sempre presente al mio cuore, è che cessino i conflitti locali, che siano superate le competizioni di parte, che a
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maggiore però sta altrove; non è una presa di possesso alla garibaldina, che muta il mezzogiorno e lo fa rivivere; ma nessuno di noi si augura che
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