Il Marchese di Roccaverdina
all'altra vita! Una mattina aveva dovuto scendere, con Titta e un falegname, nei mezzanini per vedere se certe vecchie tavole ammonticchiate nella prima
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E una mattina, dietro i colli di Barrese, si erano affacciate le nuvole, lentamente, quasi non avessero viso di mostrarsi dopo di essersi fatte
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l'idea che il suo nome si leggerebbe su una targa del Museo di Londra; questo era il patto. Quel lord comprava per conto del Museo di Londra. «Trentamila
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m'inganno. Ricordi? ... Sì, sì; non c'è stata nessuna promessa tra voi due; non vi siete mai detta una parola di amore; ma non occorreva dirla
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, le parolacce, le bestemmie che gli sgorgavano dalla bocca simili a un torrente. E durò una buona mezz'ora. Don Aquilante, con una gamba accavalciata
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Una mattina, quando il marchese meno se lo aspettava, don Aquilante era ricomparso non per parlargli, come al solito, di affari, ma per annunciargli
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di voci femminili da stanza a stanza, a cui lo scoppio argentino di certe risate di Cristina dava una gaiezza di freschi gorgheggi che ringiovaniva
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allontanato da lei, proprio quando avveniva la improvvisa rovina della sua famiglia, e più tardi aveva accettato in casa una donna che tutti credevano
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finalmente una risoluzione; qualche cosa che somigliava a una superstiziosa paura, a una vaga apprensione di pericoli appiattati nell'ombra e pronti a
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cucina.» «Bevetene almeno una tazza. Non potrà farvi male», egli disse con accento di preghiere, rivolgendosi alla marchesa. «Più tardi, forse
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: «Ah! Ah! Oh! Oh!», agitando la testa, lasciando colare dagli angoli della bocca la bava che Agrippina Solmo, pallida come una morta, coi neri
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cattiva abitudine, perché aveva da fare con gente che non capiva le ragioni, ma le parolacce. E poi, una cosa era il praticar poco la religione, un'altra
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signora. La gola gli è scoppiata tutt'a un tratto, verso mezzanotte. Ha potuto mangiare una minestrina. San Biagio e il Cristo alla Colonna gli hanno
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faccia al mistero della morte è subito ridiventato quel che era una volta: credente, cattolico, bestia prima e più bestia ora! ... Vi accompagno
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a ogni assalto, pareva dovesse schiantarsi. «Mettetevi a letto; fate una buona sudata!» «E i poveretti che muoiono di fame? Per questo sono qui.» «Ah
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Roccaverdina, da fare prima una promessa e poi rimangiarsela?» «E vi guastate il sangue per loro?» «Ah, cugino! Sentirsi dire dal prevosto: "Vi dava noia
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marchesa ... » «Ah! Questa poi! ... » «Scambiandola per la Solmo ... Fuoco che è covato sotto cenere.» «Eh, via! Il canonico Cipolla ne ha detta una più
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asino, un mulo, una cavalla col puledro dietro, pascolavano, legati a una lunga fune, o con pastoie ai piedi davanti, tra le poche stoppie non ancora
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diversa maniera. Egli, stizzito che la marchesa col rassegnato contegno, col muto dolore gli rammentasse che attendeva una risposta, una rivelazione, o
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La baronessa di Lagomorto, che da dieci anni usciva di casa soltanto per andare ad ascoltar una messa, le domeniche, nella vicina chiesetta delle
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, trovata in casa una figlia di sedici anni, non volle credere che fosse sua, quantunque la moglie giurasse che egli l'avesse lasciata incinta di un
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per staccarla. E la gente, chi giudicava che Neli Casaccio era stato condannato a torto, chi a ragione. Non aveva egli detto: «Gli faccio fare una
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i venti di levante e di tramontana si fossero dati la posta a Ràbbato per una sfida di gara; e soffiavano, fischiavano, stridevano, urlavano
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una delle principali virtù della vecchia signora. Ma don Carmelo era corso ad annunciare alla padrona: «C'è il marchese!». E per alcuni istanti anche
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dopo. Allora vivevano il marchese padre, e quella santa della marchesa, bella come una madonna, che la paralisi delle gambe inchiodava in fondo a un
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con una mano la gonna, guardando dove metteva i piedi per evitare le pozze rossastre formate dall'acqua mista con feccia versata da una cantina dove
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una penitenza, se si era rifiutato di assolverlo, non era colpa sua. Forse, scegliendo un altro sacerdote ... Si era lusingato che don Silvio La
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ripetuta all'ingegnere. Quando tutto fu in ordine e gli stanzoni sgombrati, spazzati, parevano più larghi, più luminosi, quasi una chiesa da farvi le
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gl'incuteva una specie di paura da che si era dato agli esperimenti spiritici. Un giorno o l'altro, quei diabolici esperimenti, povero avvocato, lo
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sentimento di ammirazione che lo rendeva più timido del solito. Era rimasto in piedi, con una punta del cappello da prete appoggiata alle labbra, e
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l'opera di lui. Ma, infine, tutto ciò non era puerile? Fece una scrollata di spalle. E per mostrare alla marchesa che egli non era uomo da lasciarsi
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... » Don Aquilante, che veniva per render conto al marchese dell'andamento di una lite, lo sentì sin dall'anticamera gridare: «Capisce! Capisce
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! Da ieri, ha detto appena una ventina di parole; e ho dovuto strappargliele di bocca.» «È solido, ha salute di ferro; potete stare tranquilla intorno a
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capito. All'apparire del marchese su l'uscio del salotto, nessuno aveva osato di dire una parola. «Che cosa c'è? Fate il lutto?», egli esclamò