Il Marchese di Roccaverdina
istanti, concentrato, quasi frugasse in fondo alla memoria per trovarvi un lontano ricordo; poi, indifferente, aveva ripreso il triste ritmo dei suoi gridi
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più vederla e le aveva chiuso in faccia la porta di casa! Poi rifletteva: «Ho torto. Vada via! Lontano! Vada!». Aveva paura di tradirsi, di farla
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, addensandosi una dietro all'altra, spingendosi una su l'altra; poi, si erano fermate. Dalle finestre, dai balconi che guardavano verso Barrese, uomini
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cugino Pergola, e poi le aveva ripensate lungamente, ripetendosi spesso: «E se ha ragione lui? ... Non è solo nel pensare così ... E se ha ragione
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disgrazia!». Ma era sopraggiunto quasi subito il cavalier Pergola: «Eh, via, cugina! ... Che colpa ne ha il marchese?». Don Aquilante l'aveva poi
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mani scoppiando in singhiozzi. Poi, levata in alto la mano destra, aveva gridato: «Signore, lo giuro al vostro divino cospetto: sono innocente! E se
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alcuni istanti il suono della voce di lei e il senso delle parole. «Fallo entrare», rispose. Poi, all'atto della vecchia che accennava di voler chiudere
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accennato una poltrona; poi, con umile atteggiamento ed esile voce, incominciò: «Mi manda Gesù Cristo ... ». «Gesù Cristo vi manda da me troppo spesso
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avessero poi dovuto dar lavoro alle macine, agli strettoi, ai pigiatoi, e riempire i coppi e le botti. Perché questo scorato presentimento? Non sapeva
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, una parola che non vi usciva mai da le labbra, e che pure mi sembrava di leggervi chiaramente negli occhi.» «Non v'ingannate. Ero timido; e poi, allora
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che minacciava di non finire più! Poi, nella penombra della sera e mentre la zia gli evocava quel ricordo di giovinezza quasi scancellato dalla sua
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rieletti, o almeno far entrare nel Consiglio, invece di qualcuno di loro, il marchese che sarebbe poi stato il personaggio più importante tra quei
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poi, chi non sapeva che la povera sua mamma era stata una martire? Tra bracchi, levrieri, segugi, cani di ogni razza e campai armati fino ai denti e con
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baronessa gli aveva fatto smarrire il filo delle idee, ed egli cercava di rintracciarlo. «Ricordate?», poi replicò. «Non ho mai dimenticato!» «E nel cuore
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che respira! Posso essere dappertutto? Non sono Domineddio!» Era l'ultima vampata. «Che c'è di nuovo?», poi domandò rabbonito d'un tratto
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Roccaverdina, da fare prima una promessa e poi rimangiarsela?» «E vi guastate il sangue per loro?» «Ah, cugino! Sentirsi dire dal prevosto: "Vi dava noia
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massaio e gli altri uomini mangiavano la minestra di fave lesse, discorrendo dell'accaduto. La presenza del marchese li aveva fatti tacere. Poi uno
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era poi dato piena spiegazione del fatto; ma l'impressione improvvisa era stata così forte che egli aveva potuto vincerla a stento durante la giornata
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allora. Ah! Il cugino Pergola gli aveva fatto un gran tradimento con quella conversione. Ma don Aquilante poi che cosa conchiudeva con le sue nuove
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!» «C'è un atto di Società, bollato e registrato ... » «Lo so ... Alle strette, poi, se doveste mettervi a far liti ... vedreste, marchese, che cosa vi
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sbattezzare!» «Pensate che il Vangelo comanda di perdonare le offese. E poi certe persone bisogna prenderle pel loro verso. Con le buone si ottengono
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. Poi era stata distratta dalle cure di scartare, di mettere a posto i mobili, i quadri, gli oggetti diversi che il marchese aveva fatto trasportare
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mantellina, le aveva gridato: «Vattene! Vattene!». L'aveva quasi scacciata. Poi, richiamatala addietro, si era rabbonito tutt'a un tratto. E quante domande
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, chiamando più forte finché non sentì rispondere; poi, vincendo la paura che l'atto del marchese le ispirava, tentò di impedirgli che finisse di
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di malìe, preparate in una torta, in una frittata dalle quali erano stati prodotti o una lenta malattia di sfinimento e poi la morte, o un
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vogliono.» «Lo avete sentito: "Quando ho detto di no, è no!". E poi ... Lo conoscete meglio di me.» «Pur troppo, è un Roccaverdina ... Preso un dirizzone
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c'era qualcuno che osava di fargli osservare che si era fatto sempre così, da Adamo in poi e che era meglio continuare a far così, il marchese alzava
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prodotto su l'animo. Fortunatamente, egli era rimasto tranquillo ... Perché mostrargli di aver paura delle pretese possibili rivelazioni? Chi doveva poi
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imbronciata. «Ma la certezza l'ho avuta or ora, dalla zia baronessa. Ecco perché non te n'ho detto niente. Se poi non fosse accaduto ... » «Hai ragione
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riparato. Poi il marchese era salito, solo, nelle stanze superiori; e il massaio, dalla corte, gli vedeva spalancare le finestre, lo sentiva passare da
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. Il marchese si passò più volte le mani su la faccia, si tolse di capo il berretto di martora, posandolo su la cappotta; poi, quasi facesse uno sforzo
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marchesa ... » «Ah! Questa poi! ... » «Scambiandola per la Solmo ... Fuoco che è covato sotto cenere.» «Eh, via! Il canonico Cipolla ne ha detta una più