Il Marchese di Roccaverdina
, pur troppo: quella donnaccia.» «Non me ne parlate, zia!» «Anzi debbo parlartene.» «È inutile, vi dico. Per me, è come se non esistesse più, ve lo giuro
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' indisposta. Ha un forte dolore di capo». «Perché non avete mandato a chiamare sua madre?» «Non ha voluto.» «Riposa?» «Eccellenza, no; è sveglia. Credo che
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Ma non si decideva. Sentiva qualche cosa dentro di sé, che sopravveniva sempre ad arrestarlo nei momenti in cui egli avrebbe voluto prendere
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tornare addietro; per timidezza, come ai tempi ormai lontani in cui non aveva osato di fare alla giovinetta un'aperta dichiarazione; e anche per vergogna
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vita, vedendo animate da tre figure femminili quelle stanze dove egli, da più di un anno, non vedeva altra donna all'infuori della vecchia nutrice che
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Erano anni che il marchese e suo zio il cavaliere don Tindaro non si guardavano in faccia. Dal giorno che il marchese non aveva voluto permettergli
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che non si staccavano dal viso sfigurato del suo benefattore; non lo chiamava altrimenti. Aveva pregato di restare là l'intera nottata. E lo aveva
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Nelle ore, nei giorni in cui l'affaccendamento per la fabbrica e le cure della campagna non lo assorbivano interamente - era bisognato provvedere
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avesse voglia di scherzare sul punto di ragionare di affari seri; pure rispose: «Non me ne sono più occupato. Ma di questo riparleremo un'altra volta
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Una mattina, quando il marchese meno se lo aspettava, don Aquilante era ricomparso non per parlargli, come al solito, di affari, ma per annunciargli
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Non già che il marchese fosse innamorato come un giovanotto (egli anzi si meravigliava un po' di non provare per la Mugnos qualche cosa di più che un
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Non aveva saputo dirle niente, cioè soltanto poche parole stentatamente scherzose che dovevano rassicurarla pel tono con cui le aveva pronunciate e
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padrone dal ripostiglio a pian terreno, non poté trattenersi dall'esclamare sotto voce: «Povere bestie!». Il marchese saltò giù dalla carrozza, fosco
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atteggiamento, come li aveva visti anni addietro, in qualche circostanza insignificante, in campagna o in casa sua; e non riusciva a spiegarsi perché
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Non aveva avuto agio di riflettere lungo il faticoso giro per straducole e vicoletti a fine di evitare in qualche modo la furia del vento; ma appena
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alle Assise. Sentite, comare Pina: in quanto a Neli Casaccio, ve lo giuro, non so nulla. Non voglio dannarmi, comare!». «Chi vi forza a dire il falso
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Quella notte, neppure il marchese era andato a letto a Margitello. Aveva mandato due uomini a fare la guardia all'impiccato finché non fosse arrivato
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queste parti? Capisco! Il cavaliere sta dunque proprio male?» «Malissimo! ... Non lo crederete: si è confessato!» Il marchese, che non rinveniva ancora
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cavaliere dichiarasse di non saper niente e di accorrere appunto per persuadersi - gli pareva impossibile! Uno così equilibrato come il marchese suo
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palazzo dei Roccaverdina dov'ella era nata. «Dovresti accendermi un bel torcetto!» «Anche venti, zia!» «Ma che hai operato qui? Non mi raccapezzo
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«C'è l'avvocato», annunziò mamma Grazia affacciandosi all'uscio. E siccome il marchese non si voltò né rispose, la vecchia nutrice, fatti pochi passi
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! C'è l'ingegnere.» «Non ho fretta, mamma Grazia.» «Siamo con la casa sossopra.» «Pel matrimonio, l'ho sentito dire.» «Che tosse! ... Riguardatevi, don
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tutt'altro pel capo, in quei giorni, che il terreno di compare Santi! «Il vecchio venne da me: "Signor avvocato, finiamola!". Io alla prima non avevo
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marchese e lei, il suo sentimento di maternità si era accresciuto fino al punto che in certi momenti le sembrava di non avergli dato il solo latte, ma
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non dico la verità, fatemi cascare morto, qui, davanti a voi!». Nella sala tutti gli occhi si erano rivolti verso il Crocifisso appeso alla parete
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Due mesi dopo, Zòsima Mugnos, diventata marchesa di Roccaverdina, era ancora quasi incredula della felicità raggiunta non tanto col trovarsi in mezzo
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E una mattina, dietro i colli di Barrese, si erano affacciate le nuvole, lentamente, quasi non avessero viso di mostrarsi dopo di essersi fatte
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Infatti non gliene aveva riparlato più; ma tutti e due capivano che ognuno di essi pensava continuamente a quel silenzio impostosi e ne soffriva in
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spirituale. Di là, la vecchia sua sorella lo chiamava: «Silvio! Silvio! Non senti? Picchiano». Scesi con un lume in mano gli scalini di gesso della
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balaustrata del portico, col becco aperto in atto di cantare. Egli avrebbe voluto vedere quel quadro in chiesa, su l'altare di una cappella, e non là
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perché dalla scala interna nessuno passava, il marchese non era disceso a ricercare le vecchie scritture. Fatte attaccare le mule alla carrozza, era
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Due giorni dopo, il marchese di Roccaverdina vedeva ricomparire l'avvocato che questa volta non veniva solo. L'anticamera era piena di contadini e di
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... Alla cappella del Crocifisso! Non ci faccia quest'affronto! ... Ripari!" Sissignore, pretendevano questo! È forse un buffone il marchese di
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testa a tutti. Non c'erano voluti meno di otto giorni prima che ogni cosa fosse in assetto. Ma, finalmente, gli strettoi con le grosse viti e le