Il Marchese di Roccaverdina
diceva: «Non sono più niente per voscenza ! Mi scaccia come una cagna arrabbiata. Che ho fatto? Che ho fatto?». Se non che ora gli sembrava di non aver
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credevo ancora a letto. Buon giorno. Una tazza di caffè? Volentieri; non l'ho preso in casa mia per la fretta di venire qui.» «Che cosa è accaduto
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Pina? Avete un viso!» «Niente; lasciatemi andare!» Voleva evitare di fermarsi; ma quegli soggiunse: «Ho ricevuto or ora la cedola per la testimonianza
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consigliato», disse don Aquilante. «Sono vecchio, eccellenza. Ho consumato la mia vita su quelle zolle. Che vuole? Ho piantato io quegli alberi; e mi paiono
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torto; ho promesso.» «Vada per vostro compare.» Qualcuno si grattava la testa, impacciato. «Che c'è? ... Ti pagano?» «Che vuole, voscenza ! Ho moglie
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sfacciata! Non ho chiuso occhio questa notte, dopo di aver saputo ... » «Sia fatta la volontà di Dio!», esclamò don Silvio, giungendo rassegnatamente le mani
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chiesa neppure pel precetto pasquale. Altri tempi!» «Pel Municipio sarà difficile. Parlerò con l'assessore che funziona da sindaco. Ho sentito dire che
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esitare ad accorrere al richiamo di felicità quando egli aveva chiesto la mano di lei. «Saprò farvi dimenticare tutto?» «Ho già dimenticato, poiché voi
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rilasciata dei calzoni, approvando con la testa, senza pronunciare un monosillabo. «Ho ragione? ... Che ne dite?», strillò all'ultimo il marchese. Era
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, raccontava mio padre. Tutti i vicini, che erano accorsi, si posero in mezzo in difesa della moglie. E il Rospo chinava la testa: "Sì, sì; va bene. Che ho
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«Bene! Bene!», disse la baronessa. «Ed ora che tutto è finito, mi darai retta, nepote mio?» «Ho altro per la testa!», rispose il marchese. «Lo so
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! C'è l'ingegnere.» «Non ho fretta, mamma Grazia.» «Siamo con la casa sossopra.» «Pel matrimonio, l'ho sentito dire.» «Che tosse! ... Riguardatevi, don
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cercava tastoni la stanghetta che don Silvio aveva appoggiato in un angolo. «Ho i cerini», soggiunse, dopo di averla rimessa trasversalmente a posto
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qualche tempo in qua, un rimorso mi tortura. Ho lungamente riflettuto intorno al processo e alla condanna di Neli Casaccio. Temo che i giurati siano incorsi
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scorsa», soggiunse il marchese. «Vado subito a letto, per un paio di ore.» La marchesa lo seguì in camera. «Grazie, non ho bisogno di niente», egli disse
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, eccellenza. Trovandomi al mulino, ho voluto dare uno sguardo ... » «Rimpiangete ancora questi quattro sassi?» «Il mio cuore è sempre qua! Verrò a morirvi
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torturerei pensando e ripensando: "È per cagione mia? In che ho potuto dispiacergli?". Involontariamente, se mai; dovreste dirmelo pure ... Non ho
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baronessa gli aveva fatto smarrire il filo delle idee, ed egli cercava di rintracciarlo. «Ricordate?», poi replicò. «Non ho mai dimenticato!» «E nel cuore
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fissi nel vuoto. Don Aquilante lo guardò stupito. «Vi sentite male?», gli domandò esitante. «Chi ve lo ha detto?», fece il marchese riscotendosi. «Ho
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... è finita!», continuò la baronessa. «Che ci faccio più in questo mondo? ... Tu non mi dimenticherai ... Ho contribuito un po' alla tua felicità
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, quando nessuno potrà accorgersene, con le sole vesti che ho indosso! ... È inutile, mamma, non potrai persuadermi!». «Se tu lo vedessi, ne avresti pietà
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? Sei dunque diventato protestante come lui? E tu pure, giacché sposi - so che sposi, dagli altri l'ho saputo, per caso. Non vuol dire! - tu pure non
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nostri olii sono buoni appena per saponi o per macchine, e abbiamo intanto le migliori ulive del mondo. Io ho prodotto vini, così, per saggio, da
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angiolo! ... Tutte le virtù! ... Debbo confessarvelo? Io ce l'ho avuta un po' con voi, vedendovi vivere come un romito, lassù! Questo è il primo passo
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a guardare quel che non ho più, dice bene voscenza. La roba mia se la gode il marchese di Roccaverdina!» «Ve l'ha pagata.» «Chi lo nega? Ma se l'è
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che tempesta, eh? E invece! ... », esclamò don Aquilante. «Per questo non ho voluto rimettere a domani la buona notizia che posso recarvi.» E appena
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delle ultime sue parole in quella notte, miste di compianto e di rimprovero: «Ho dimenticato! ... Ah, signor marchese! Ah, signor marchese!». Ma la
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imbronciata. «Ma la certezza l'ho avuta or ora, dalla zia baronessa. Ecco perché non te n'ho detto niente. Se poi non fosse accaduto ... » «Hai ragione
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ora ho qui la mia bella padroncina! Ho la mia bella figlia, che mi permette di chiamarla così perché è sposa di colui che è quasi figlio per me ... Ora
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! ... Vi ho ... dato ... scandalo!» «Zitto! Non vi sforzate!», egli lo interruppe. Quelle parole, che uscivano strascicanti dalla gola quasi senza aiuto
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. Processo d'indizi! Le testimonianze? "Ho sentito dire! ... . Mi è stato detto! ... . Ha minacciato!" "È un uomo feroce; cacciatore di mestiere! Si può
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affari di casa mia? Ho appena tempo di badare ad essi! Gente sfaccendata ci vuole per servire il comune! ... Buona sera, signori!». E scappava