Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Marchese di Roccaverdina

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Capuana, Luigi 34 occorrenze

Il Marchese di Roccaverdina

Due mesi dopo, Zòsima Mugnos, diventata marchesa di Roccaverdina, era ancora quasi incredula della felicità raggiunta non tanto col trovarsi in mezzo

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, intorno a certi ritratti di antichi personaggi dei Lagomorto, appesi ai due lati della stanza sopra le cassapanche strette e lunghe con spalliere ornate

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, le ruote avevano urtato in un mucchio di sassi che ingombrava metà della carraia. «Qui accadde la disgrazia!», disse Titta. Quel mucchio di sassi

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A Ràbbato si era già saputa, per telegrafo, la notizia della condanna di Neli Casaccio: «Quindici anni!». E due giorni dopo, i testimoni, di ritorno

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Nelle ore, nei giorni in cui l'affaccendamento per la fabbrica e le cure della campagna non lo assorbivano interamente - era bisognato provvedere

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del balconcino della sua cameretta avea minacciato di cedere, di spalancarsi, di lasciar invadere la casa da quel che sembrava un nemico assediante

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dietro la schiena, sembrava assorto nel contemplare lo spettacolo dei fitti lampi che si accendevano nell'oscurità della serata, seguiti dal quasi non

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: «Ah! Ah! Oh! Oh!», agitando la testa, lasciando colare dagli angoli della bocca la bava che Agrippina Solmo, pallida come una morta, coi neri

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? ... Al prevosto Montoro? ... Anche a don Giuseppe il sagrestano?». «Con chi l'avete, cugino?» L'impeto della collera gl'impediva di raccontare con ordine

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fondo a tutto il suo patrimonio; e suo figlio è più matto di lui. Della nepote non ragioniamo; ha disonorato la famiglia. Vive in peccato mortale

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ancora dopo un mese alle parole della baronessa: «Sei felice, è vero?», e alla sua risposta: «Sì, zia!». Ora la baronessa doveva vedere di lassù che ella

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faccia al mistero della morte è subito ridiventato quel che era una volta: credente, cattolico, bestia prima e più bestia ora! ... Vi accompagno

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corsa le mule della carrozza per la discesa dello stradone, il marchese si sentiva riprendere da una sorda inquietudine, da una inattesa tristezza che gli

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marchese, per un prestito di settantamila lire presso il Banco di Sicilia, il cavalier don Tindaro per la vendita della sua collezione di vasi antichi, di

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Orfanelle, era venuta dal nipote per portargli senza indugio la risposta della signorina Mugnos, e anche per vedere i mutamenti da lui fatti nel vecchio

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lasciato la marchesa in grande agitazione. Alla vista della madre, Zòsima le si era gettata tra le braccia singhiozzando: «Che disgrazia, mamma, che

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.» «Portalo», ordinò alla serva. «Sarà meglio che lo prendiate subito», soggiunse tornando a posare la mano su la fronte della moglie. Ella non rispose e

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la visita degli alti seminati che ondeggiavano come il mare, e delle prode della carraia tutte in fiore sotto il sole che tramontava maestosamente

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Rocco Criscione, Agrippina Solmo, le Assise, la stessa nottata della confessione erano ormai pel marchese di Roccaverdina persone ed avvenimenti così

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cangiato dalla mattina alla sera, pochi giorni prima della disgrazia. Una volta, appena vistala entrare e mentre ella stava per togliersi la

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un chiodo, qui, proprio nel centro della fronte. Passerà. Non dormo da parecchie notti, come se mi tenessero due dita appuntate su le palpebre per

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bene a impiccarsi! ... » «Perché?», domandò un giovanotto contadino, continuando a mangiare. «Aveva rubato il pettorale della Madonna ... Anelli

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Ogni volta che entrava nel camerone, come veniva chiamato il salone della baronessa di Lagomorto, don Silvio La Ciura si sentiva compreso da un

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slanciarsi sopra di lui appena si fosse deliberato ad attuare quel progetto iniziatore della nuova fase della sua vita. E cavava fuori oggi un pretesto

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Dal canto suo, nelle prime settimane dopo il matrimonio, il marchese aveva avuto la dolcissima sensazione di un compiuto rinnovellamento della sua

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urli parole che rivelavano le rapide allucinazioni della mente sconvolta: «Eccolo! Eccolo! ... Mandatelo via! ... Ah! Ah! Oh! Oh! ... Zitto! Siete

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dopo. Allora vivevano il marchese padre, e quella santa della marchesa, bella come una madonna, che la paralisi delle gambe inchiodava in fondo a un

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di non raccapezzarsi, avea voluto, innanzitutto, rendersi conto della solidità dei muri sottostanti, delle volte, della possibilità dei passaggi da

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affari di campagna in mano di garzoni incapaci e senza scrupoli, di mezzadri che col pretesto della cattiva annata, oltre di non pagare i fitti, venivano

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trascorso; ma non voleva lasciarsi intimidire da quel pretucolo. Gli pareva che colui intendesse di abusare della circostanza di essere stato messo a parte

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?», domandò il marchese. «L'amico ... quello della Sottoprefettura mi ha scritto. Siete il primo nella terna; il colpo è riuscito! ... » «È inutile; io non

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avvocato! Non sarà mai quello che ho innaffiato tanti anni col sudore della mia fronte. Lagrime di sangue deve piangere colui che ha tolto la vita a

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... », continuò il marchese. «Non mi parlate della scienza officiale», lo interruppe l'avvocato. «È la più massiccia ignoranza!» « ... la scienza

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balconi, dalle finestre, dalle vie, dalle piazze dove la gente si era riversata per inebriarsi dello spettacolo della pioggia fina, fitta, e che ancora

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