IX legislatura – Tornata del 21 febbraio 1866
ferrovie romane con sole lire 21 25 mensili, e chiede la sua riammessione in impiego o quanto meno la paga di aspettativa.
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Io credo che allo stato attuale dell'Italia non sieno discutibili che tre politiche: o la politica della guerra immediata, o la politica che si tenne
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raccoglimento. Che cosa ne avvenne, o signori? Ne avvenne che l'Italia si è adagiata sopra di un letto di rose, che il Minghetti le aveva preparato
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Tali essendo le mie idee, voi già capite, o signori, quale sarà il mio voto intorno alla legge che ci occupa ed alla questione di fiducia, se così
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Questi, o signori, furono i frutti della politica che si tenne dal 1860 in poi, politica imputabile nè all'uno nè all'altro Ministero, ma imputabile
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Badate, o signori, che le nazioni che dominano il mondo sono quelle che le altre precedono in fatto di istruzione, coltura e dottrina. Come avere una
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sopra un piano positivo il quale tracciasse la via o al Ministero attuale, o a quello che sarà per venire. Ma l'onorevole Boggio, mentre adottava una
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di legge innanzi, si aspetta il giorno della discussione e del voto, e poi o si accetta o si respinge. Ma un voto generico di fiducia io non lo nego
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si chiama amministrazione o burocrazia, e che si è innestata sull'insegnamento, e che ne divora la vita.
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O la lunga sosta, come chiede l'onorevole Sanguinetti, con tutte le sue peggiori conseguenze, anche il disarmo; o la soluzione, per quanto si può
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volevano escluso. Questa politica che si voleva cacciare dentro le quinte, o tenere nell'umile aspetto di comparsa, quasi si è fatta protagonista.
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Da queste impazienze ebbero origine quelle iniziative che, o interrotte dalla sconfitta, o coronate di successo, portavano in sè, però, il germe
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proposta in nome della libertà, o per l'interesse delle finanze?
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Questa mia convinzione, o signori, non è prodotta, ve l'assicuro, da febbre d'impazienza o da sentimentali aspirazioni, ma dall'esame calmo e
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italiano; ma non escludo il dubbio che egli le abbia fatte, o voglia farle, con speranza di successo. Il che per lo meno è un errore.
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implacabili nemici d'Italia, l'Austria ed il papa! Ma l'armistizio, o signori, veniva da me proposto, in primo luogo cogli uomini che siedono su quei
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Io però non farò un gran discorso, non svilupperò alte dottrine. Dirò in succinto e per sommi capi brevi parole, poichè varie delle mie idee o sono
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Ebbene, esaminiamo la posizione. L'indirizzo pratico tenuto dal 1860 in poi, si voglia o no, fu di una politica repulsiva contro tutti gli elementi
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Ciò posto, i proprietari di beni stabili o mobili, professionisti, artisti, commercianti, ecc., tutti debbono essere ratizzati per una quota
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o la cessazione.
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Qualunque mezzo quindi che io proponga, per difficoltoso, o anche pericoloso che possa sembrare, non potrà mai esserlo tanto quanto la sorte che ci
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Nella posizione in cui ci troviamo, non credo che con una o con due disposizioni parziali ne potremo sortire bene, ed in modo stabile. Per trarci
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Nell'intento di facilitare la vendita di essi, onde riesca pronta, allontanando qualunque tema di avvilimento o depreziazione, importa che il
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Sopprimere la Sicurezza Pubblica, facendo ritornare questo ramo di servizio nelle mani dei carabinieri e sindaci, o giudici mandamentali.
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Si dovrebbe mantenere la posizione di tutti gl'impiegati (sempre dopo essersi fatta la riforma organica sopraddetta) senza cumulo d'impieghi o
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Servirsi degl'impiegati in aspettativa o disponibilità, semprechè la loro opera potesse essere utile, in luogo di creare nuovi impiegati, stabilire
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si poteva fuggire come ora soventi avviene nelle nostre carceri, ove invece di un custode e due o tre sotto-custodi che vi erano, secondo l'importanza
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alle tradizioni parlamentari. Ma a tal fine occorreva un accordo generale esplicito, o almeno tacito di tutta la Camera, come altre volte ebbe luogo; e
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Vengo, o signori, all'indirizzò della sua politica.
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, perchè è forte. Or bene, o signori, io sono profondamente convinto che come era opportuno e fu lodevole il non lasciare passare senza risposta le
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o adoperate nelle note dell'ambasciatore di quella nazione, e ad alcuni recenti atti, che si riferiscono all'adempimento della Convenzione.
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Io credo, o signori, che noi dobbiamo perseverare in questa via, non preoccuparci degli apprezzamenti che si fanno sulle possibilità avvenire
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E di vero, o signori, che cosa si proponeva la politica italiana? Essa si proponeva il fine dell'intervento francese in Roma; ma vi erano delle gravi
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questione romana è una di quelle che quand'anche si troncasse colla violenza o colla frode non si potrebbe dire sciolta, ma riapparirebbe per una
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affare, e per conseguenza nel mio modo di vedere non potrei ammettere una surrogazione o sostituzione, nè altro che potesse implicare in nessun modo
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So bene che vi è una terribile difficoltà che è quella della finanza, e che il dilemma o disarmo o guerra non può scongiurarsi che a forza di
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quel che erano in Inghilterra, perchè in Inghilterra, per usare il linguaggio feudale, non vi erano allodii, o terre libere, ma tutte le terre erano
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nella industria agraria, il numero delle braccia lavoratrici. Da questa proporzione dipende che la tassa cada sul proprietario o sul capitalista, o
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Studiare adunque il sistema finanziario dell'onorevole Scialoja, svolgerlo in parte, in parte modificarlo o mutarlo, colla speranza che l'onorevole
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recente vita. Non erano ancora sorte qui discussioni di principii, e mancarono le cagioni e le opportunità d'intenderci pienamente. Però, o signori
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America o nella Svizzera o in altri Stati; mi contenterei anche di portarla come è in Inghilterra: se si arrivasse a questo, quanto non sarebbe il
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. Che direste voi, o signori, se io vi narrassi come da tre anni si siano mandate 42,000 lire ad un ricevitore circondariale senza che se ne conoscesse
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cose le abbia dette contro lui o contro quegli altri ministri che successero a lui.
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all'onorevole Scialoja che egli col portato della sua scienza e della sua perizia ha incastrato, o ha cercato d'incastrare una gemma nel fango. La
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Ora, quando parliamo di finanza, cosa abbiamo? abbiamo i contribuenti che sono i cittadini italiani, o che contribuiscano questi al comune, o che
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, il cui cassiere, od agente finanziario, o tesoriere, come meglio vuol chiamarsi, tiene alla sua dipendenza, come tanti capi di sezione, tutti i
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Ma, o signori, che ci servono codeste tesorerie, se abbiamo le provincie che unicamente devono corrispondere col centro delle amministrazioni?
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dovete sì o no ridurre le provincie ad un numero minore elevando la cifra dei loro abitanti? Forsechè la condizione economica non ve lo consiglia?
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Ma, si dice, come si fa a spostare tanti interessi? Signori, una delle due: siamo noi, o non siamo in questa situazione finanziaria? Dunque bisogna
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senza alimento, vi sono delle Corti che vi danno sette o dieci sentenze all'anno. Vi conviene tenerle? Io dico di no. Ed allora quell'abolizione delle
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Accademia della crusca
