IX Legislatura – Tornata dell'11 febbraio 1867
inutile venir qui ripetendo, in contumacia del signor De Boni lo dichiarava colpevole dell'anzidetto reato, e condannavalo a dieci mesi di carcere
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Se la Cameia lo crede, gli si accorderà un congedo di un mese.
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«Signore, Credo debito mio, verso i miei elettori di Messina e verso la Camera che approvò l'elezione, di significarvi, perchè lo facciate noto
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Corte. lo accetto ben volentieri le cose dette dall'onorevole ministro della guerra, cioè che sia il caso di parlare dell'ammissione di questi
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Ma siccome non ho visto che sino ad oggi egli abbia ciò fatto, così io lo prego a presentare questi documenti, perchè vengano stampati
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Con questo dilemma non s'interpreta l'articolo 32, lo si sopprime.
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Voi dunque lo vedete, il diritto più prezioso, questo mezzo di manifestazione pacifica e legale del voto popolare, diventerebbe opportuno sol quando
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ecclesiastico e per regolare i rapporti tra la Chiesa e lo Stato.
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suo giudicio. Comprendo in massima l'avversione alle interpellanze, perchè si risolvono per lo più in uno sfogo di biasimo senza scopo, cioè senza
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il paese, lo sono di manifestazione dei bisogni al Governo, di espressione alla pubblica opinione, a tutte le opinioni le quali chiamate a discutere
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L'articolo 32 dello Statuto, il quale concede ai cittadini il diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi, lo sottopone però alle disposizioni
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Ora, io invoco che le sue parole siano una conferma, non un atto di pentimento. E lo desidero, benchè le autorità del Veneto che hanno parlato a nome
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popolari transitorie, ma anche per le Associazioni permanenti. Io non posso a meno, e me lo permetterà la Camera, di citare i punti salienti di
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Infatti, se da un lato lo Statuto concede ai cittadini il diritto di radunarsi, salvo però l'osservanza della legge, molte altre leggi prescrivono al
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veneto alle opere di libertà, se impedite lo sviluppo e l'esercizio della medesima?
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dell'interno, per timore di disordini, sopprime di tatto il diritto di riunione, poichè lo sottomette pienamente, in tutto, e con parole esplicite
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Io sono dolente d'udire come il Governo non tema che le passioni del popolo, e lo voglia per soli sospetti ridurre alla stregua d'un paese, per così
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L'onorevole presidente del Consiglio, che in altra occasione fece un commento luminoso e memorabile dell'articolo 32 dello Statuto, quest'oggi lo ha
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Lo Statuto adunque testualmente riconosce una legge regolatrice del diritto di riunione soltanto come possibile, ma non già assolutamente necessaria
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civile la quale lo crede oggimai degno di poterla esercitare. Anzichè elevarci noi a fare i maestri di scuola al popolo italiano onde sappia usare
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unanime della Commissione, per lo meno un sentimento di delicata convenienza verso la Camera non permetta che si chiuda là bocca al paese…
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Signori, io nulla aggiungo. Lo ripeto, in una questione di semplice fatto ed apprezzamento mi sarei taciuto. Ma a fronte di una questione di
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Nè si parli di eccezionali gravità delle quistioni, che solleva il progetto di legge sulle relazioni tra lo Stato e la Chiesa, imperocchè allora che
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È stato domandato lo squittinio nominale dagli onorevoli La Porta, Vollaro, Miceli, Bertani, Galletti, Damiani, Carbonelli, Amaduri, Romagnoli
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Ora, io credo, che se avesse potuto ben giustificare l'atto della propria sezione non lo avrebbe omesso certamente.
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suffragio. A me pare che in fondo l'onorevole La Porta abbia ragione, ma la conclusione del suo discorso sarebbe stata più logica per lo annullamento di
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del deputato per le irregolarità commesse dall'uffizio della sezione secondaria, pronunciare lo annullamento della elezione.
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il diritto elettorale negli otto individui che lo esercitarono.
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Accademia della crusca
