IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
, nella notte, fa un gran numero di queste schiacciate rotonde, di una pasta densa, che si brucia, ma non si cuoce, cariche di pomidoro quasi crudo, di
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, anche meno splendido, ma lampione, ma acceso, dietro il paravento, dietro i famosi palazzi del Rettifilo, alle cui spalle, nella notte, si ruba, si
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quanti ammoniti siano i loro amanti di cuore, quanti mendichi non possano entrare nelle opere pie e quanti vagabondi dormano in istrada, la notte
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, senz'altro sfogo che una porta, talvolta angusta che, d'inverno, deve star chiusa, che, di notte, non può stare aperta; e appena la primavera viene, chi lo
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l'arco stellato del cielo, sotto il lume freddo e molle della luna, dalle sue colline fiorite nella notte fino al mare immobile, la profonda arteria
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interviste con qualche spettro della notte, che la malinconia della deambulazione notturna vi procura, in quegli incontri singolari e tetri, con un ragazzo
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pace. È alla nostra nave pericolante, in gran tempesta, nella notte, che bisogna chiedere l'aiuto di uno spirito orante, nella beatitudine celeste: è
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aranci da sollevare la sete dell'infermo o della inferma, che lavano di notte, in fretta e in furia, la camicia del carcerato, per potergliela portare il
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ruba: e si vende: e ferisce: e uccide: e colà, di giorno, di notte, appena dietro il paravento, o nel Rettifilo istesso, il crimine, il delitto, si