IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
, con mente illuminata e alta: e il desiderio di bene che Voi nutrite, per la città mirabile, è parte viva di tutto il bene, che è nel Vostro spirito
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. Certo, nel popolo non si comprano giornali cabalistici, settimanali, dagli strani titoli: il Vero amico, il Tesoro, il Fulmine, il Corno
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potevate crederlo? Non vi rammentate più nulla, dunque? Nel colera del 1865 vi furono processioni e pubbliche preghiere; nel colera del 1867, più
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Ebbene, a questo popolo eccezionalmente meridionale, nel cui sangue s'incrociano e si fondono tante gentili, poetiche, ardenti eredità etrusche
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avete evocati, lasciate cader l'albo e chiudete la cartella, onde di amarezza seguitano a fluttuare nel vostro sangue. O passato, tu solamente sei vero
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castagne e di spighe allesse. Nel basso dormivano - dormono! - tre, quattro, sino a sette persone e nelle notti estive, due, tre di essi, soffocando
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esisteranno sempre, nel mondo, e il vivo ingegno, la salda volontà, la tenacia ferrea, il cumolo delle circostanze che noi chiamiamo Fortuna, avranno
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molta precauzione, per non versare il latte; poi sbattono rabbiosamente le finestre. Queste vacche si fermano innanzi a ogni porta, nel loro giro
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fattogli dalle allegre comari di Windsor, che lo hanno sepolto in un canestrone, sotto una montagna di biancheria sporca e lo hanno calato nel Tamigi
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capolino. Tutto si fa, nelle piazzette, nei vicoletti: tutti vendono il vendibile, erbe, frutta, carne, pesci, nel fango eterno della strada; e vi sono le
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la Villa, quìndi, deve conservare, verso il mare, quell'aspetto di orto devastato. Sapete? È impossibile che si colmino i buchi perigliosi nel
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nel brodo: per due soldi l'oste, da una grande padella dove friggono confusamente ritagli di grasso di maiale e pezzi di coratella, cipolline, e
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d'immondizie, respirando miasmi e bevendo un'acqua corrotta, non è una gente bestiale, selvaggia, oziosa; non è tetra nella fede, non è cupa nel
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deludente pel forastiero che ancora non era giunto nel rione della Beltà, cioè verso la Riviera si univa un ribrezzo morale, di cui non solo le oneste e
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conservano nel seno. Un venditore di giornali passa, è un vecchio: ha la testa fasciata: fu ferito, in una di quelle notti: e camminando a passo
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settimane, da imprimere nel loro animo, partendo, una nostalgia invincibile, in modo che, lontani non potendo essi tornare, mandino da noi i loro parenti
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altissime la immergono, durante le più belle giornate, in una luce scialba e morta: nel mezzo della via il ruscello è nero, fetido, non si muove
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nel mirabile sinuoso nastro che cinge graziosamente l'alto della città e che è il Corso Vittorio Emanuele: non nell'aristocratica e oramai deserta, e
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confusione, il paese nostro, questa Napoli nostra, cerca una guida nei fatti, cerca la verità nel buon senso. Dice Napoli, quietamente: ecco, io ho