IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
beneficati, esso è piccolo, troppo piccolo, infinitamente piccolo: la folla dei poveri, degli infelici, degli infermi, degli abbandonati, cui ella provvide
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motto dell'enigma. La possente arteria napoletana rifluisce, in ogni ora, di sangue vivido: una folla attraversa costantemente il Rettifilo, a piedi
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, gli scienziati, i filosofi, gli uomini di Stato, i capi delle fazioni, i capi della folla: tutti, tutti, le donne, gli uomini, i bimbi, i vecchi, i
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mettono a cantare, un coro, crescendo la folla: delle cartoline col ritratto di Ciccotti circolano, fra la gente: le donne le afferrano, le baciano, le
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degenerazione, si svolgono farse grottesche e si vive colà, male, malissimo, come si viveva altrove, e per una folla che, per abnegazione, per virtù naturale
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folla vi accorse, poi andò scemando. La pizza , tolta al suo ambiente napoletano, pareva una stonatura e rappresentava una indigestione; il suo astro
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sacrosanto dovere, il pane dell'anima, l'istruzione. Desiderio insano! Mancherà, spesso a questa immensa folla di piccini e di piccine, di ragazze e di
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il popolo napoletano deve giuocare al lotto, e ha giuocato, la folla è così grande che i Banchi governativi non bastano più e il popolo si riversa
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giustizia, in ogni nostra parola, se vogliamo che la folla ci creda giusti e probi; e non colpiamo della gente che è al sommo della fortuna sociale, con la
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giorno seguente, lavata e stirata. Bisogna andare a vedere che cosa sono le porte degli ospedali, nei giorni di visita: e che folla femminile vi si
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può ricevere, oramai, più: e, su queste bugiarde apparenze, su queste frasi fatte, da cui la folla si fa così comodamente governare, nessuno si
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Vicaria, si aggroviglia una folla spaventosa; non vi sono che poche fontanelle di acqua e le case, che debbono essere, demolite (?), ne mancano; non vi
Accademia della crusca
