IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
precipizio, a due passi dai grandi palazzi. Qua e là, qualche rozza ringhiera; appoggiandovisi, guardando giù, par di mettere l'occhio in una cantina, in
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, dai cittadini e dai monelli: tanto che sarebbe meglio sradicarle, anzi che assistere a quella lenta agonia di cui nessuno ha pietà, non il sindaco
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ginocchia dei demolitori, per non essere perseguitati dalle guardie, dai carabinieri, e piangono, e gridano, e urlano, non vogliono andar via, non sanno andar
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rifà ogni settimana il suo grande sogno di felicità, vive per sei giorni in una speranza crescente, invadente, che si allarga, si allarga, esce dai
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. Quest'altra usuraia prende, a basso prezzo, tela e percallo e fazzoletti di cotone dai negozi: e li rivende alla povera gente. Ogni oggetto, naturalmente
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dai possenti e dai protervi! Voi lo cercaste, dapertutto: ovunque vi fosse un misero, un sofferente, un peccatore, un malato, un criminale, voi gli
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scorrere con le dita trepide, fra gli antichi ritratti, dalla malinconia vi fa passare allo spasimo: e quando, sgomento dai fantasmi che voi stessi
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pregare dai bimbi, dalle donne, dalle nonne vecchie; l'aspetteranno in istrada, alla porta della chiesa, presso il confessionale, alla porta del
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? Questo rigorosissimo dovere, perchè non si compie, in favore del popolo napoletano, dai due lati del Rettifilo, da Porto a Pendino a Mercato a Vicaria
Accademia della crusca
