IL RE DEL MARE
il sole tramontare fra una nuvola nerastra e giungeremo appena a tempo al kampong. - Se nessuno ci arresterà. - Finora, signore, i dayaki non si sono
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mie sigarette siano diventate inservibili. Bah! Mi rifarò più tardi. - Signor Yanez, - disse l'anglo-indiano. - Che gli isolani ci abbiano veduti ad
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nostri avversari. - E se l'Inghilterra ci lanciasse addosso le migliori navi della sua flotta? Hai pensato a questo, Sandokan? - Le faremo correre, mio
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di trovare la loro piccola nave nascosta fra le scogliere, in attesa del loro arrivo. - Se il diavolo non ci mette la coda, - disse Yanez a Tremal-Naik
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. - Noi ci leveremo presto di qui. Già qualche scricchiolo si era udito sotto la ruota, segno evidente che l'acqua tendeva, aumentando sempre, a
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infallantemente e preferisco fucilarli fra questi colossi, piuttosto che ci piombino addosso in un altro luogo più scoperto. Se possiamo infliggere loro
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cinta, - sono in buon numero quei bricconi e quantunque la loro istruzione militare lasci molto a desiderare, ci daranno dei gravi grattacapi. - Non sono
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per perdersi d'animo. - Ah! - aveva semplicemente esclamato. - Ci vogliono sterminare! Meno male che sono stati così gentili di avvertirci. E poi li
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anche il rajah a quanto ho potuto capire. Ci tiene ad avere in ostaggio quelle due persone per frenare Sandokan nelle sue audacie e impedirgli di
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nave? - aveva risposto la Tigre della Malesia, che era a portata di voce. - Che ci rimanga, giacchè così vuole. Ordinò alle scialuppe di prendere
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, arrestandolo. - Fa' mettere la prora al nord e risaliamo a piccolo vapore verso la seconda foce del Redjang. Vi è un leopardo nero che ci aspetta lassù e che
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? - No, perchè vi credo un gentiluomo. - Pensate che un giorno noi ci troveremo ancora di fronte l'uno all'altro e terribili nemici. - Ci combatteremo
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momento prima e non so come ce la saremmo cavata, - disse Yanez, che li osservava attraverso la feritoia di comando. - Ma ora, signor Yanez, ci
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condotto Tremal-Naik, Darma ed i loro uomini? Maledizione! La stella che per tanti anni ci ha protetti, comincia a offuscarsi. Sarebbe il principio
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troppo tardi e poi non vi consiglierei di misurarvi con quella nave! Ci vuole ben altro che un incrociatore! Volete un consiglio da vero amico? Prendete
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. Bah! Ci difenderemo fino a che avremo una cartuccia o fino a che non ci sarà più un dayako vivo. Poi alzando la voce gridò: - Ragazzi miei
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Tremal-Naik. - Ora che sappiamo che vi è la mano dei thugs che noi credevamo per sempre annichiliti, io tremo per la vita della mia Darma. - Non ci resta
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ufficiali. - Ve ne ho concessi venti, dopo noi ci ritireremo e l'incrociatore aprirà il fuoco, ci siate o non ci siate a bordo. Sbrigatevi, perchè
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chiamata. - Fa' gettare un ancorotto. - Ci fermiamo, capitano Yanez? - Oh, per pochi minuti solamente e accosta uno di quei banchi più che puoi
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coloni divorati da noi o cacciati in acqua. Non ci lasceremo nè sorprendere, nè sopraffare. - Sandokan ha mandato dei suoi prahos a Tiga ad arruolare
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capitano che ci ha venduto questa nave mi ha detto che tu sei un famoso artigliere, - disse Sandokan, mentre il mastro si levava di bocca il pezzo di
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ridotto in quello stato. Qualche frammento di granata gli ha aperto il fianco. - Presto! A bordo! - Ci siamo già, signor Yanez. Le quattro scialuppe
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della loro squadra indiana. - E allora? - chiese Tremal-Naik. - Faremo quello che potremo, - rispose Sandokan. - Se il carbone non ci mancherà la
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udirono la sirena dell'incrociatore a fischiare replicatamente. - Ci chiamano, - disse Yanez. - Il carico è finito e il Re del Mare si prepara a prendere il
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Yanez. - Che cos'è dunque che ci ha fermati? - Non lo sappiamo ancora. - Per Giove! Era ubriaco il pilota? Bella fama che si acquistano i malesi! Ed io
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. - Non amo lasciarmi alle spalle dei nemici che potrebbero molestarci nella ritirata. Ci sbarazzeremo il terreno senza che la Perla di Labuan venga
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? - Alcuni affermano che sia un vecchio arabo fanatico, altri un negro e altri ancora un indiano. - Eppure ci deve essere un gran motivo per odiarti tanto
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mezzanotte Tremal-Naik s'avvicinò a Sandokan, il quale non aveva ancora abbandonato il suo posto. - Amico mio, - gli disse, - che cosa ci rimane da
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, dopo un'altra breve pausa, continuò: - Chissà che non ci rivediamo un giorno nell'India. Da tempo accarezzavo un sogno. - Quale? - chiesero Tremal-Naik
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, sbarcava sulle rive occidentali quattro compagnie di cipai con quattro batterie di artiglieria. - Canaglie! - esclamò Yanez, indignato. - Ci hanno
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, d'altronde, avrebbe fatto altrettanto. Con quei furfanti non ci vuole misericordia, come non ci vogliono mezze misure. - Ho l'onore di parlare al
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selvaggi che ci piombavano addosso ... tutti i nostri compagni sono stati uccisi ... anche i feriti ... ho preferito dar fuoco alle polveri ... - Sei un
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-Naik. In mezz'ora i nostri uomini possono alzare delle tettoie per riparare almeno gli artiglieri. Per Giove! Che questa volta ci prendano davvero
Accademia della crusca
